Capitolo 11 | With you

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Soundtrack: Ellie Goulding - Army

A "Sarah"! Buon compleanno, ragazza! 😉

You never let me give up...
16 and you never even judged me...
Dark times, you could always find the bright side...
When I'm with you I'm standing with an army!

***

Quando mi svegliai ci misi un po' di tempo per ricordare cos'era successo e dov'ero. Scostai le coperte e mi sedetti sul bordo del letto. Guardando fuori dalla finestra vidi una delle case del mio quartiere, quindi dovevo trovarmi vicino a casa mia. Ergo, a casa di Elthanin. Ero ancora scossa per quello che, alla fine, ero stata io stessa a fare, e più ci ripensavo, più stavo male. Perciò dovevo trovare qualcosa da fare con cui distrarmi. Non avevo molte alternative, a dire la verità: era mattina, molto probabilmente, e il mio stomaco reclamava a gran voce del cibo. Così mi alzai barcollando un po' e aprii la porta della camera guardando circospetta nel corridoio. La cucina di solito è al pianterreno, mi dissi cominciando a scendere la rampa di scale.

All'improvviso venni investita da un buonissimo profumo di croissant e mi lasciai guidare da quella scia, ritrovandomi infine nella cucina. Era grande, ricca di armadietti ed elettrodomestici all'avanguardia sui temi del nocciola chiaro e del bianco panna. C'era poi una grande isola rettangolare, con sopra posati due piatti colmi di quelle prelibatezze zuccherate, e circondata da degli sgabelli neri. Uno di questi occupato.

La ragazza lì seduta mi stava fissando da sopra i suoi occhiali dalla montatura nera. Aveva boccoli di un castano miele che le toccavano appena le spalle, grandi occhi dello stesso azzurro dell'oceano e labbra carnose.

Rimasi interdetta per l'ennesima volta. Cosa dovevo dire? Che dovevo fare? Ero in un pigiama di fortuna e con un aspetto certamente trasandato. Che bella situazione.

La vidi aggiustarsi gli occhiali sul naso con un dito, entrambe le sopracciglia alzate, quindi tornò pacatamente al libretto che stava leggendo poco prima con un leggero sospiro. <<Mon Dieu...>> mormorò senza preoccuparsi troppo del fatto che io potessi sentirla.

Feci finta di niente e mi avvicinai incuriosita. Da quello che avevo capito ero finita nella casa di Elthanin. Cosa ci faceva allora una ragazza francese lì? Mi sedetti continuando a guardarla. <<Ehm... Sei... Sei francese?>> le chiesi sperando che mi capisse.

Lei sorrise, alzando finalmente lo sguardo su di me. <<Sono solo nata in Francia e ho vissuto a Parigi per i primi tre anni della mia vita. Quindi no, non sono francese>> disse. In ogni caso, aveva un leggero accento francese.

Passai da lei ai croissant nel piatto davanti a me. Era impossibile trovarli così nelle nostre pasticcerie, quindi o erano fatti da una mano francese, oppure erano stati portati dalla Francia. <<E quindi questi da dove vengono?>> chiesi con aria innocente mentre ne addentavo uno.

La ragazza non rispose subito. Centro. Poi chiuse delicatamente il libro sospirando. <<E va bene. Ogni tanto mi piace tornare a Parigi e starci per un po', cosa che ho appena fatto. Sarei dovuta tornare tra un paio di settimane, ma qualcuno mi ha riferito che qualcun altro ha deciso di combinare un bel po' di guai, e quel qualcuno non poteva proprio occuparsene da solo, quindi ha chiamato me>> rispose infine sottolineando delle parole in particolare.

<<Ah sì?>> feci con la bocca piena. Di certo non mi aspettavo una ramanzina per quello che era successo, non da lei per lo meno. E se qualcuno me l'avesse fatta, non avrebbe ottenuto la mia attenzione. La notte di riposo -o quasi incoscienza- mi aveva aiutata a schiarirmi le idee, ed ero giunta alla conclusione che quei tre tizi se l'erano cercata e che o morivo io, o morivano loro. Ero insensibile? No, semplicemente realista.

Daughter Of Flames (SOSPESO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora