Capitolo 25 pt. 1 | Il fuoco brucia, sai?

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Soundtrack: Really Slow Motion - Deadwood

Inaya's pov

Aidan era già scomparso, letteralmente. Un momento prima stava dicendo via e il momento dopo era partito alla carica. Non volevo deludere le sue aspettative, così anche io mi lanciai verso la roccia senza essere vista, e così feci anche con quella dopo, molto più vicina all'uomo. Feci cadere un sasso in modo da attirarlo e, non appena lo vidi avvicinarsi allarmato, ne feci cadere un altro ancora. Nel momento in cui anche lui fu nascosto dalla roccia gli saltai addosso, mordendolo all'altezza della clavicola e coprendogli la bocca con una mano. Quando decisi di averne abbastanza aggirai con calma la pietra e mi sorpresi nel vedere che Aidan aveva già finito con la sua guardia e ora stava in piedi di fronte all'entrata.

<<Ma quanto ci hai messo? Dobbiamo fare pratica>> disse scuotendo la testa.

Quando mi avvicinai lui fece scorrere un tesserino su una specie di monitor e la porta del centro si aprì, quindi me ne passò un altro. <<Tieni, questo è tuo. Usalo solo lo stretto necessario, può essere individuato dalla sicurezza>> mi spiegò.

<<Ok, e ora dove si va?>> gli chiesi.

<<Dove vuoi andare, se non dentro al centro?>> rispose, quindi entrò correndo dentro l'edificio.

Non ero del tutto convinta che quello fosse il modo giusto per salvare delle persone senza farsi scoprire immediatamente, così lasciai che il demone si appropriasse ancora di più del mio corpo per essere più agile. Ora avevo canini e artigli spianati, oltre alle orecchie da lupo e una lunga e folta coda scura che era spuntata facendosi spazio tra i pantaloni e la canotta. Aggirai l'edificio cercando di sentire ogni minimo suono che mi ricordasse delle voci, e lo trovai proprio sotto ad una finestra. L'unico problema era che questa stava a circa cinque metri sopra la mia testa.

L'edera!

Con quell'illuminazione tornai alla facciata dell'edificio e, prima di arrampicarmi, cercai di capire se era sicuro. Fortunatamente il fusto della pianta era più che spesso, ora stava a me.

Elthanin's pov

Infuriata con il mondo intero spalancai con un calcio la porta ammuffita e mangiata dai tarli dell'edificio ammuffito che stava in un posto ammuffito a centinaia di metri di distanza dal centro dove Inaya e Aidan stavano svolgendo la loro missione. Ero nel bel mezzo di una maledettissima palude e, neanche a dirlo, ero affondata nel fango fin quasi alle ginocchia, pesante com'era il mio zaino e il mio fucile di precisione.

<<No, ti sei sporcato anche tu!>> mi lamentai guardandolo dispiaciuta. Se c'era qualcosa di cui mi preoccupavo seriamente, erano il mio bellissimo fucile e le mie super-pistole, che purtroppo non avevo potuto portare con me. Poggiai l'arma per terra, stando ben attenta a non rovinare né lei, né il bipiede che serviva per sorreggere il suo peso.

<<Cerca di non farti vedere>> scimmiottai Selene, quando le due sorelle mi avevano detto -obbligata più che altro- a seguire quei due per tenere sotto controllo Inaya. Il motivo? "Se dovesse fare qualcosa di stupido tu lo riferirai a noi immediatamente", aveva risposto Selene sottolineando immediatamente, quindi mi aveva detto di non farmi vedere. Ma con chi credeva di star parlando? Con Aidan, forse? Il mio orgoglio di cecchino ne era rimasto profondamente ferito. Mi portai una mano all'orecchio destro, dove avevo un auricolare completo anche di microfono, di quelli che usano gli agenti segreti nei film di spionaggio, e premetti un pulsantino per accenderlo.

<<Qui Naville 1, mi ricevete? Passo>> bisbigliai.

<<El, smettila. Non sei dell' FBI>> mi riprese Sarah, la solita guastafeste.

Daughter Of Flames (SOSPESO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora