Capitolo 10 | Solo per l'Associazione

104 9 0
                                    

Soundtrack: teZATalks - In The Night

Le tartarughe, in fatto di strade, ne sanno più delle lepri.
(Khalil Gibran)

***

L'Arena, così la chiamavano i membri dell'Associazione, proprio perché sembrava una delle arene degli anfiteatri romani, ad eccezione degli spalti, che in questa mancavano.

Al centro del campo ricoperto di sabbia c'erano due figure: un ragazzo e un uomo, e stavano parlando.

<<È uno scherzo di pessimo gusto>> sbottò il primo incrociando le braccia al petto. Con quel semplice gesto i muscoli delle spalle e delle braccia si tesero, rendendolo ancora più minaccioso.

<<Nessuno scherzo, ragazzo. È un ordine>> ribatté pacatamente l'uomo. L'anziano, cioè. Pur essendo curvo su se stesso riusciva a trasmettere un'aria di superiorità e, sotto alla folta barba bianca e alla rete di rughe, si capiva che c'era una furbizia incredibile.

<<Mi sembrava di aver detto chiaramente di non volere alcun tipo di allievo, e adesso mi rifilate una ragazzina che non sa nemmeno controllarsi. È tutto molto divertente, ma non ho alcuna intenzione di prendermela a carico. No, troppo lavoro.>> Il ragazzo scosse la testa e fece un gesto di stizza con una mano dando poi le spalle al vecchio.

<<Questa ragazzina ha la tua stessa età, Damon>> continuò imperterrito l'altro.

Il ragazzo si voltò di scatto verso di lui guardandolo spazientito. <<Perfetto, così sarà ancora più difficile lavorarci insieme!>>

Il vecchio se ne stette in silenzio per qualche secondo, poi le sue labbra secche si tesero in un sorriso furbo. <<Ti rendi conto di quello che hai appena detto? Hai accettato.>>

Damon fece ricadere le braccia lungo i fianchi. <<Non ci posso credere. Me l'hai fatta di nuovo, vecchio!>>

La risata che uscì dalle labbra dell'uomo era profonda, e riempì tutto lo spazio dell'Arena. <<Sta tutto nel pensare, figliolo>> disse picchiettandosi la tempia con l'indice. <<Tu agisci, ma non pensi>> concluse andandosene con passo estremamente lento che ricordò a Damon una piccola e innocente favola.

La lepre e la tartaruga, eh? La tartaruga vince e la lepre fa la figura di merda... Davvero divertente.

§§§

Nell'Arena si sentivano solo rumori di pugni che si scontravano contro corpi, qualche verso, e dei respiri affannati

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Nell'Arena si sentivano solo rumori di pugni che si scontravano contro corpi, qualche verso, e dei respiri affannati.

C'erano di nuovo due figure, ma questa volta erano entrambi ragazzi. Uno con capelli biondi, occhi verde acqua, pelle chiara e stretti pantaloni neri strappati sulle ginocchia, mentre l'altro aveva capelli corvini, occhi nocciola, un colorito ambrato, una canotta grigia e dei pantaloni di un azzurro scolorito tenuti su da una cintura nera.

<<Non riesco ancora a credere che tu abbia accettato>> disse Aidan tergendosi il sudore dalla fronte. Lui e Damon erano su due piani completamente differenti, eppure lui riusciva a tenergli testa, seppur con qualche difficoltà. A dimostrarlo i lividi sul suo torso nudo, ma anche su quello di Damon e sulle sue braccia.

<<Non ho accettato, è stato quel vecchio a farmi dire cose che non avrei mai detto>> rispose lui a denti stretti. Odiava perdere come nessun altro, e il fatto che quel giorno Aidan stesse resistendo così tanto ai suoi colpi non faceva che infastidirlo ancora di più.

Il ragazzo alzò un sopracciglio. <<Però l'allenerai, no?>>

<<Se la riterrò degna, sì. Altrimenti dovrà cavarsela da sola. I poteri ce li ha, deve solo usarli.>>

Al sentire quelle parole Aidan sentì la rabbia montare. Che pallone gonfiato, pensò. Fece scrocchiare il collo, quindi si rimise in posizione di attacco, seguito a ruota dall'altro.

Damon gli si scagliò immediatamente addosso con un pugno alzato, e lui si limitò a spostarsi di lato, bloccando la successiva gomitata con un braccio. Quindi partì con un pugno all'altezza dello stomaco che fece piegare l'altro in due. Approfittando dell'attimo di distrazione sferrò prima un destro e poi un sinistro direttamente al volto di Damon, e quindi un altro destro che lo stese. Aidan salì a cavalcioni su di lui e con una mano gli afferrò l'orlo della canotta, mentre con l'altra continuava a riempirlo di pugni.

L'ultimo fu quello che gli fece sbattere il volto sul pavimento di sabbia, tanto era forte. Aidan allora gli prese la canotta con entrambe le mani e lo sollevò di qualche centimetro. <<Tu prova a crearle più problemi di quelli che ha già, e te la dovrai vedere con me>> sibilò alzandosi subito dopo e dirigendosi verso l'uscita dell'Arena.

Stava per varcarne la soglia, quando la voce di Damon lo fermò. <<Perché fai tutto questo per quella ragazza?>> chiese con tono duro, sicuramente per nascondere la voce impastata per tutti i colpi al volto che aveva preso.

<<Inaya è importante per l'Associazione>> rispose senza nemmeno voltarsi.

<<Sicuro di farlo solo per l'Associazione?>> gli chiese ancora. <<A quanto mi hanno detto è una bella ragazza.>>

Aidan fece scattare la mascella, infastidito per qualcosa che nemmeno lui capiva. <<È solo per l'Associazione>> confermò andandosene.

Daughter Of Flames (SOSPESO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora