Daughter Of Flames (SOSPESO)

Capitolo 23 | Il Guardiano

Chiedo umilmente perdono per l'assenza decisamente troppo lunga, ecco il nuovo capitolo!
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Davanti a tutti quanti c'erano Selene e Sophie, seguivano circa una decina di anziani, tra cui riconobbi quello che mi aveva derisa, quindi tutti i membri dell'Associazione. Damon si allontanò da noi per mescolarsi alla folla, quindi Sophie venne verso di me tenendo in mano un vestito verde scuro.

È quello del mio sogno, notai sgranando gli occhi, gesto che la ragazza interpretò alla sua maniera.

<<Qualcosa non va, cara Inaya?>> mi chiese con la sua voce mielosa.

Scossi velocemente la testa, non riuscendo a pronunciare parola. Quindi, quello che avevo fatto non era un semplice sogno, bensì una sorta di visione. Avevo visto una parte dell'immediato futuro, e non era la prima volta che avevo un sogno del genere. Certo, quello della gabbia con i lupi non era mai successo veramente, ma quella volta la sensazione di realtà era talmente tangibile che in un primo momento avevo pensato di essere stata scaraventata in un'altra dimensione. D'altronde non mi sarei stupita se fosse successo. Pensai a tutto questo proprio quando Sophie stava parlando rivolta alla folla, anche se sapevo di dover ascoltare pure io. Cercai di capire cosa stava blaterando, ma alla fine gettai la spugna e mi presi un po' di tempo per osservare gli altri membri dell'Associazione, che non avevo mai visto girare per l'edificio. Poco più dietro alla prima fila vidi una chioma di boccoli color miele girarsi in continuazione. Il momento prima stava guardando nella mia direzione, il momento dopo era voltata dalla parte opposta. Capii il perché dopo aver visto Elthanin saltellare dietro ad un energumeno, nel vano tentativo di riuscire a vedere qualcosa oltre alla sua schiena. Le altre erano tutte facce sconosciute, di tutte le taglie ed età. C'erano ragazzi che dovevano avere pressapoco la mia età, adulti e infine anziani così arzilli da chiedersi quanti anni avessero veramente.

<<... quest'oggi siamo perciò tutti qui riuniti per accogliere ufficialmente una nuova sorella nella nostra famiglia!>> esclamò Sophie alzando sempre di più la voce, quindi si voltò verso di me e mi porse l'abito.

Lo guardai per un minuto buono, poi incrociai le braccia come per farmi da scudo. <<Oh, di sicuro non me lo metto qui>> dissi riferendomi a tutta la gente presente.

<<Cos'è, hai qualcosa da nascondere?>> chiese qualcuno ridacchiando dalle prime file, che scoprii essere un ragazzino magro come un chiodo.

Gli rivolsi uno sguardo così gelido che lo vidi distintamente perdere colore. <<Magari non vi ritengo degni di vedermi senza vestiti, tu di sicuro non lo sei>> risposi scatenando un mormorio concitato. Alcuni erano divertiti dalla scena, altri invece avevano colto la mia vena aggressiva contro tutti loro e sbuffavano alzando gli occhi al cielo, come a dire "ecco un'altra rompiscatole". Di certo Desmond, in mezzo alla folla, non era tra questi ultimi, almeno a giudicare dal cenno che mi fece e dalla luce che vidi nei suoi occhi, diventati rossi per qualche istante. Selene, fingendo di non aver sentito o visto niente, mi mostrò l'entrata di una grotta dove avrei potuto cambiarmi in tutta tranquillità.

<<Solo non metterci tre mesi, principessina>> disse prima di lasciarmi sola.

Indossato il vestito non feci nemmeno in tempo a guardarmi che gli altri arrivarono già, Aidan davanti a tutti che mi squadrò da capo a piedi facendomi sentire come se non avessi niente indosso. Selene mi passò quindi affianco sfiorandomi con una spalla, ma mi trattenni dall'urlare dietro frasi senza senso, entrando nel perfetto stato d'animo per quella specie di rito. Tutto ciò che riuscivo a scorgere nella penombra della grotta era la schiena di quella ragazzina, i suoi capelli, le pareti di roccia e la vaga presenza di Aidan di fianco a me. Stranamente in quel pertugio naturale sembrava che gli stretti cunicoli fossero stati creati apposta per il passaggio di creature viventi anche più alte di me, non fosse stato per il rivolo d'acqua che scorreva al suolo, ricordandomi che alle mie spalle c'era un lago.