Capitolo 24 | Il mio cretino perduto

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Soundtrack: Bea Miller - I Dare You

Ebbene sì, miei cari! Un nuovo capitolo dopo una settimana! Amatemi u.u
***

Se c'era una cosa che odiavo, era stare seduta in macchina da ore a causa del traffico e in completo silenzio. In più quel giorno il sole era cocente, nonostante ormai fosse ottobre.

Sbuffai sventolandomi il volto con una mano, quindi mi girai verso Aidan, ancora adirato per ciò che era successo quella mattina appena prima di partire.

Dopo quella specie di incontro con le due sorelle, Aidan mi aveva riportata a casa, in cui avevo subito detto ai miei genitori adottivi che sarei partita la mattina seguente e che non sapevo quando sarei tornata. Avevo impostato la sveglia per le cinque, sotto richiesta di Aidan, e dopo cena ero andata a dormire. I problemi arrivarono la mattina. Appena scese le scale avevo trovato Aidan stravaccato come suo solito sul divano e, quando mi ero avvicinata, Millicent mi aveva afferrata per un braccio e mi aveva trascinata lontana da lui.

<<Non devi avvicinarti a lui>> mi aveva detto con così tanta rabbia da lasciarmi esterrefatta.

<<Peccato che io sia il suo Guardiano>> aveva risposto Aidan alzandosi e venendo verso di noi. Millicent mi aveva subito mollata e aveva cominciato a camminare all'indietro senza perdere per un istante il contatto visivo con lui.

<<Che sta succedendo?>> gli avevo chiesto sussurrando, ma non mi aveva risposto niente di comprensibile. Non almeno per me.

<<Bugiarda e anche vigliacca. Non prova neanche un po' di vergogna per quello che le ha fatto?>> le aveva chiesto lui coprendomi con la sua stazza, come a proteggermi.

Lì per lì non mi ero fatta molte domande su ciò che aveva detto, nervosa com'ero per la missione imminente. Aidan non aveva aspettato una sua risposta e mi aveva posato una mano sulla schiena spingendomi verso la porta, quindi ero salita in macchina.

Tornando a noi, ormai erano passate quasi due ore da quando eravamo partiti, e nell'ultima mezz'ora non ci eravamo mossi di un metro.

<<Aidaaan!>> mi lamentai voltandomi verso di lui con un'espressione supplicante.

<<Che c'è?>> mi rispose lui seccato.

<<Non ti chiederò di dirmi cos'è successo questa mattina, voglio solo che tu mi spieghi cosa cavolo dobbiamo fare>> sbottai con il suo stesso tono.

<<Più tardi>> disse, quindi allungò una mano verso la radio, ma io gliela bloccai prima che potesse raggiungerla.

<<No, adesso. Ti ricordo che io non "ho già avuto a che fare con questo genere di missioni" come te>> feci mimando in aria delle virgolette con le dita. <<Non puoi pretendere che io sappia già tutto o che me ne stia zitta.>>

Per un attimo lo vidi tentennare, ma ovviamente si riprese subito, il signor So-tutto-io-sta-zitta-donna, accendendo la radio e alzando il volume. È incredibile come in certi momenti spinosi ci siano canzoni sdolcinate, decisamente poco azzeccate. Anche Aidan sembrò della stessa opinione e cambiò stazione, alzando ancora un po' il volume e tenendo il tempo sul volante.

Era incredibile anche come, dopo un solo giorno dal rito, cominciassi a volergli stare lontana. Proprio non mi andava giù quel suo comportamento. Di questo passo saremo arrivati sul luogo della missione quando io ancora non sapevo nulla. Dando ascolto alla mia testa abbassai il volume al minimo e tornai a guardare Aidan, che mi stava fissando ancora più arrabbiato di prima. Non che l'abbia capito dalla sua espressione, ma i suoi occhi bastavano.

Daughter Of Flames (SOSPESO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora