Broken hearts

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- Svegliati! -
È la voce di Ennis. Un calcio leggero mi arriva sulla schiena.
- Avanti Jack, alzati e vattene! - continua. Poi sento che si siede accanto a me. Vorrei muovermi, ma non ci riesco perché quelle parole mi hanno paralizzato. Vuole davvero che me ne vada o è solo un'altra sceneggiata? Se non mi vuole a sto punto meglio se me ne vado: tornerò quando...quando? Cazzo Ennis! Mi alzo di malavoglia e con me anche il biondo.
- Guardami negli occhi e dimmi di andarmene - gli dico, sicuro che non ce la farà. Lui mi osserva, mi studia e si avvicina. Sento il suo alito alcolico, già di prima mattina, invadermi il volto e non posso che a inalare questo buon profumo. Il biondo punta gli occhi dritti nei miei, mi afferra per la camicia e mi spinge indietro.
- È inutile che mi metti alla prova, conosco i tuoi giochetti...Vattene - dice a denti stretti. Mi sento mancare e non posso che fare una cosa: andarmene.
- Bene Ennis...ci si vede - lo saluto ed esco dalla stalla con la coda tra le gambe. La giornata è bella: in cielo non c'è una nuvola e il sole comincia a riscaldare l'aria. Non mi volto, proseguo dritto verso il mio pick-up. Josh esce e punta gli occhi prima su di me e poi su Ennis.
- Mi sono perso qualcosa? - chiede quasi divertito.
- Sì, solo gli ultimi dieci anni - rispondo incazzato. Poi li lascio lì, assieme, sicuro che non appena me ne sarò andato andranno a "festeggiare". Ennis si è rifatto una sua vita, con un uomo per niente brutto e io non ho alcun diritto di rovinargliela un'altra volta. Sì, ho detto un'altra volta perché cinque anni fa lui mi disse che gli avevo rovinato la vita, gliela avevo sconvolta e mi ricordo di aver sofferto come un cane per queste sue parole. Adesso ho preso la mia decisione e non tornerò più indietro: mi dispiace solo di non essere riuscito a dirgli quanto io l'amo. Sarò perso senza di lui, ma devo andare avanti consapevole che la mia vita non sarà felice come quella che avrei potuto trascorrere con Ennis al mio fianco.
- Jack! - sento urlare. E' la voce di Josh e quindi non mi volto nemmeno. - Stammi bene - finisce con una risata. Mi sembra quasi una presa in giro e non riesco a resistere. A quanto pare sembra che io di risse non riesca a farne a meno e così mi giro e senza pensarci su corro verso di lui, lo afferro per la maglia e gli tiro un destro. Troppe risse in questi giorni, maledizione!
- Fermati Jack, smettila! - urla Ennis mentre si precipita addosso a me e mi stacca da Josh. Il colpo violento che ha ricevuto gli ha staccato il cerotto che gli copriva il naso, ma non m'importa.
- Ennis, lui è così. -
L'affermazione di Josh ci sorprende entrambi, ma poi il biondo riposa lo sguardo incazzato su di me. Quattro occhi mi fissano come se fossi un mostro.
- E' questo figlio di puttana che mi provoca! - rispondo, cercando una scusa.
- Non me ne frega un cazzo, smettila e basta - e mi tira un destro, come per mettere il punto alla situazione. Dopo che mi sono ripreso, alzo le mani in segno di resa.
- Va bene, addio a entrambi...e divertitevi - concludo precipitandomi verso la mia macchina. Metto in moto e parto. Non mi resta che tornare a casa.
Durante il viaggio cerco di non pensare a Ennis e stranamente mi riesce. Ho la mente vuota e il cuore rotto, cosa posso volere di più! Ah ecco, meraviglioso! Ho appena forato: ruota a terra. Scendo e tiro fuori il cric, ma con immensa gioia vedo che la ruota bucata era la ruota di scorta. Lascio il pick-up e proseguo a piedi. Infilo la mano in tasca, tiro fuori una sigaretta e la metto in bocca senza però accenderla. Un furgoncino rosso arriva proprio nella direzione in cui sto andando: tiro fuori il braccio e chiedo l'autostop e per mia fortuna si ferma.
- Dove va? - chiede una donna.
- In Texas - dico, speranzoso che almeno mi porti al confine. Mi volto per osservarla meglio: è una bella donna, con i cappelli biondi e un po' di rossetto sulle labbra. In testa ha degli occhiali da sole all'ultima moda e la maglietta fa risaltare i suoi occhi celesti.
- Avanti, salga. -
Monto in macchina e mi siedo nel sedile del passeggero.
- Ci sto andando anch'io in Texas. Mi chiamo Liz - dice allungando una mano verso di me. Mi presento e mi metto comodo.
- Mi scusi, ma la mia macchina mi ha lasciato con una ruota a terra -
- Non si preoccupi è capitato anche a me, ma dammi del tu - dice sorridendo. Devo ammettere che è proprio bella e dall'aria che emana sembra pure simpatica. Guida felice, come se si stesse recando nel posto più bello del mondo. Ma il Texas non lo è.
- D'accordo. Come mai così felice Liz? - chiedo curioso.
- Ah non ti fare illusioni cowboy, la mia è una felicità forzata! -
- Perché? -
- Perché io...No niente, tu invece? - domanda buttandomi un'occhiata fugace.
- Io cosa? -
- Dimmi qualcosa di te! Tanto per parlare...così non mi addormento! - Ridiamo assieme. Poi succede qualcosa: ho una tremenda voglia di raccontare a qualcuno ciò che mi è accaduto. Non so il perché ma non riesco a tenere a freno la mia linguaccia lunga. Sorrido con un riso forzato.
- Anche tu non mi sembri particolarmente felice - constata dubbiosa.
- No, è che...sai...la vita sembra che a volte ti prenda proprio per il culo - mi blocco - Scusami per il linguaggio schietto -
- Vai tranquillo. Continua. Perché dici questo? -
- Vedi...io... - e così comincio a confidarle tutto: ovviamente sostituendo Ennis con una donna. Le dico di quanto io l'amo, di tutte le volte che mi ha respinto e poi baciato e delle passeggiate a cavallo. Tutto. Mi sento come un fiume in piena che è appena riuscito a rompere la diga che lo tratteneva.
- Certo che questa tipa di ha dato filo da torcere - dice seria Liz. Quelle parole mi ricordano Josh e cavolo...un'emozione molto conosciuta mi assale. La gelosia non è facile da gestire, ma se prima riuscivo a domarla perché ero geloso di una donna (Alma), adesso che lo sono di un uomo (Josh) la questione è più difficile. Ennis potrebbe amare davvero il proprietario del motel: è un bellissimo ragazzone e dai modi gentili. Ho un ottimo rivale. Io invece che sono? Sono stato e sono solo una mosca che da fastidio. Almeno è così che mi sento. 
- Già, ma adesso basta! Voglio voltare pagina - mento spudoratamente a me stesso - E scusami se ti ho vomitato tutta la mia vita addosso - chiedo perdono abbassando lo sguardo.
- Non me l'hai vomitata addosso! E comunque ti capisco...- lascia in sospeso la frase.
- Perché? -
- Mi è successo praticamente la stessa cosa...o meglio...sono venuta nel Wyoming per trovare il mio ragazzo, ma l'ho trovato a letto con un'altra ragazza! - mi confessa cominciando a piangere.
- Hey! Non fare così - senza pensarci la costringo ad accostare e mi avvicino a lei, abbracciandola. Sarà che pure io avevo bisogno di affetto, ma non appena sento il calore del suo corpo mi sento subito meglio. Restiamo abbracciati per un po' senza che nessuno parli, poi ci stacchiamo imbarazzati per l'accaduto. Liz tira sul col naso e io mi sistemo la camicia.
- Scusami, io non... - tento di scusarmi. Liz mi sorride, mette in moto e ripartiamo.
- Pare che abbiamo entrambi il cuore spezzato, eh? -
- Hai proprio ragione. Posso farti una domanda? - dice quando i singhiozzi sono scemati via.
- Dimmi -
- Tu hai qualcosa contro gli omosessuali? -
A quella domanda mi paralizzo. Cazzo! Sembro davvero così tanto gay? Non mi pare: cerco di comportarmi il più duro possibile, assomigliando mio mal grado a mio padre. Con la mano mi accarezzo il mento e chiudo gli occhi per riflettere sulla risposta.
- Nulla, perché? - domando imbarazzatissimo. Ti prego, non pesare ad Ennis! Ti prego fa che il mio amichetto non si risvegli proprio ora!
- No così. Prima di incontrarti stavo ascoltando la radio e c'era un programma che parlava di questo argomento. Mi è sembrato strano di questi tempi ma...Boh! Comunque c'era un tizio gay che difendeva gli omosessuali e raccontava delle persecuzioni che ha subito da parte di omofobi - parla come una macchinetta.
- Persecuzioni? - domando allibito.
- Si, è stato picchiato a sangue diverse volte. Diceva anche che il suo ragazzo invece è morto per colpa di omofobi qualche anno fa. Dovevi sentirlo: aveva il cuore a pezzi. -
Prese la statale e ci immergemmo nel traffico. Se qualcuno dovesse toccare il mio biondino giuro che lo ammazzerei di botte, porca! Lui lo posso toccare solo io e nessun altro...Josh! C'è anche Josh. Non importa, troverò il modo per liberarmi di lui: lo odio sebbene sia figo.
- Se ti confidassi un segreto tu lo sapresti mantenere? - chiedo timidamente.
- Certo! Cosa mi vuoi confidare? -
Non so se dirle che sono gay, che tutta la storia che le avevo raccontato solo pochi minuti fa era tutta vera, ma che avrebbe dovuto sostituire la figura della mio amore con un uomo. Dirle quante volte il mio Ennis mi avesse spezzato il cuore e quante volte invece abbiamo fatto l'amore per tutta la notte. Sono più le volte in cui mi ha ferito, ma quando ha saputo amarmi lo ha fatto alla perfezione.
- Aspetta, prima dimmi se anche tu hai qualcosa contro gli omosessuali - dico.
- Io? No, assolutamente no. E come potrei: mio fratello è gay! - afferma sicura e con un tono di fierezza.
- Stai scherzando, vero? -
- Perché dovrei? - risponde un po' scocciata.
- Non lo so. Comunque ciò che volevo dirti è che io sono...ehm...E va bene lo dico: sono gay! - affermo quasi urlando. Lei ride a crepapelle, poi risponde:
- Beh...diciamo che mi era venuto il sospetto. Per questo mi sono fermata! - dice tutta estasiata.
- Che cosa? -
- Ho un radar per i gay! E il mio radar diceva che tu avresti anche potuto essere gay, ma non ne ero sicura. Per questo ti ho chiesto se avessi qualcosa contro loro: dal tuo atteggiamento, da come ti sei irrigidito ho capito che anche tu giochi per l'altra squadra - e per la sua affermazione rise ancora.
- Perché, chi altri gioca per l'altra squadra? - chiedo curioso.
- Te l'ho appena detto: mio fratello! -
- Ah d'accordo e comunque...sostituisci la donna con un uomo - affermo ridendo.
- Ah quindi tutta la storia che mi hai raccontato l'hai vissuta con un uomo!? -
Rispondo con un mugugno. Liz sembra tutta eccitata dall'idea di aver incontrato un omosessuale, quasi come se avesse incontrato una specie rara: la verità è che siamo in tanti, ma in pochi ad essere coraggiosi e uscire allo scoperto. Io non vado fiero dell'essere gay, lo ammetto, ma non avrei mai la forza di nascondermi e reprimere le mie pulsioni e i miei desideri. Da quando ho conosciuto Ennis poi mi sarebbe impossibile tenere nascosta la mia omosessualità.
Continuiamo il viaggio senza aprire bocca. Io ho bisogno di dormire: devo ancora abituarmi al fatto che Ennis mi abbia lasciato, ma credo proprio di aver trovato un'amica. La osservo: é concentrata sulla strada e la fronte è leggermente corrugata.
- Ti dispiace se mi schiaccio un pisolino? - domando.
- Non c'è problema, dormi pure. -
E così mi addormento, pensando per la prima volta ad una persona che non sia il biondino: mi addormento pensando a Liz.

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