I decide.

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Stiles sospirò soddisfatto davanti alla vista del suo piatto vuoto. O meglio, quasi completamente vuoto.
Ai lati del piatto c'erano tutte le croste della pizza, quelle, pensava Derek, il ragazzo non le mangiava. Ma avrebbe potuto lasciarle in modo normale tutte raggruppate da una parte, invece che collegarle tutte per formare la circonferenza della pizza che c'era prima. A Derek scappò una risata quando notò che della precedente pizza ai peperoni era rimasto solamente il contorno delle croste.
"Che c'è?" sbuffò il ragazzo con tono ostile, che però tradiva un'ombra di ironia.
"Andiamo Stiles, hai fatto il contorno della pizza come i bambini di cinque anni!" rispose il più grande, anche lui aveva fatto certe cose, ma aveva smesso quando aveva capito che le croste erano la parte più buona della pizza, e lasciarle era uno spreco.
"Decido io come mangiare la mia pizza, anche se sono a casa del multimilionario Derek Hale, okay?" domandò sfidandolo, e sistemando le croste della sua pizza ancora meglio, ora formavano un cerchio perfetto.
"Non sono multimilionario" obbiettò Derek con la bocca storta, suo padre gestiva un'azienda, sì, ma era solo milionario, forse.
"Hai ragione, multimiliardario, ho sbagliato" gli fece l'occhiolino, e fu allora che capì quanto Stiles fosse allegro. Sprizzava gioia da tutti i pori, e non ne capiva il motivo. Lo guardò per qualche secondo, mentre tagliava un altro pezzo della sua pizza margherita con forchetta e coltello, amava le cose semplici.
"E poi dai, Der, stai davvero mangiando la pizza con forchetta e coltello? Non posso credere a quello che vedo!" esclamò fingendosi indignato e girandosi dall'altra parte per non vedere. A Derek nacque un piccolo sorriso sul volto nel vedere il ragazzo così, non lo avrebbe mai immaginato ma lo faceva stare bene.
"Decido io come mangiare la mia pizza, okay?" lo scimmiottò, facendolo ridere. Mentre Stiles aveva già finito, Derek era ancora a meno di metà della sua pizza, se la stava prendendo comoda, forse anche perchè gli piaceva passare del tempo con Stiles che, nonostante fosse logorroico e un po' strano, teneva molta compagnia. A volte stare in casa da soli era un vero strazio, soprattutto quando eri tornato da poco in città, e poi, anche se il moro era sempre stato un tipo solitario, un po' di compagnia non guastava.
"Derek?! Mi stai ascoltando almeno?!" ecco di nuovo il tono concitato del più piccolo che lo richiamava dai suoi pensieri.
"No, cosa stavi dicendo?" rispose l'altro con un sorriso ironico sulle labbra, mentre il ragazzo sbuffava sonoramente e si versava dell'acqua. Aveva la cattiva abitudine di perdersi nei suoi pensieri anche con lei, solamente che lei non ci faceva caso, e se lo faceva era sempre pronta a perdonarlo e ripetere da capo, anche se il discorso era iniziato da alcuni minuti.
"Jackson mi ha detto che mercoledì sera apre un nuovo club qui vicino, e per l'innaugurazione daranno una festa in maschera, mi chiedevo se... sì, insomma, se ti andrebbe di venirci" concluse la frase a fatica, si vedeva che era a disagio. Derek ci riflettè su, non gli piacevano molto le feste, troppa gente e troppa musica, e inoltre non aveva un costume, ma era rientrato da poco e voleva divertirsi, inoltre ogni occasione era buona per passare del tempo con il più piccolo, però riusciva soprattutto a pensare: chi diamine era Jackson?
Fece brevemente una lista dei pro e dei contro, avrebbe potuto conoscere questo Jackson e magari anche quello Scott di cui aveva parlato qualche ora prima, avrebbe passato del tempo con Stiles e si sarebbe divertito. Però l'indomani si sarebbe ritrovato con un grande mal di testa e inoltre non aveva assolutamente idea di dove trovare un costume.
Cosa doveva fare?
Andare?
"Vengo" decretò infine, e mentre il piccolo cominciava un piccolo balletto alzandosi dalla sedia continuò "ma ad una condizione" dichiarò, e il ragazzo smise immediatamente di ballare e si rimise seduto.
"Quale?"
"Che tu mi aiuti a trovare un vestito adatto".
"Andata amico" disse Stiles, poggiando i gomiti sulla tavola e sporgendo una mano in avanti per fargli battere il cinque. Derek lo fece e quando le loro mani si toccarono si sentì attaversare da una scossa elettrica in tutto il braccio. A giudicare dall'espressione dell'altro, anche lui l'aveva sentita.
Una volta che Derek ebbe finito la sua pizza, continuarono a riordinare per quasi tutto il pomeriggio, con Stiles che ogni tanto sbottava cose del tipo "ma quante tonnellate di roba hai?" oppure "da qui non uscirò vivo". Il più delle volte sghignazzava a quelle frasi e non rispondeva, sapendo che era solo frustrato. Era il tramonto quando uscirono finalmente dalla montagna di scatoloni, sorridenti entrambi. Stiles ringraziò gentilmente Derek, cosa che non faceva mai, e uscì dalla porta a passo svelto.
"Ci vediamo domani dopo pranzo per iniziare le ricerche per il vestito!" gli ricordò allegramente prima che il moro facesse in tempo a chiudere la porta. Non appena lo ebbe fatto, si appoggiò ad essa scivolando a terra e mettendosi le mani fra i capelli.
Perchè aveva accettato?

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okay sto elaborando
IO VI AMO!
NON RIESCO ASSOLUTAMENTE A CREDERCI!
non mi aspettavo così tante visualizzazioni, e vi devo davvero tutto
GRAZIE
G R A Z I E D I C U O R E
Detto questo, spero che apprezziate questo capitolo, e scusate se non pubblico da un po', ma è l'ultimo mese di scuola e mi sto mettendo sotto, yeye.
Prossimo capitolo 10 voti e 5 commenti?
Baci, Gin.
p.s. GRAZIE❤

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