Stiles lo fissò per lunghi secondi, che sembrarono ore, lunghe e interminabili. Derek vide sè stesso riflesso in essi, ma non come poteva vedersi allo specchio. Si vide con gli occhi di Stiles, con occhi pieni d'amore.
《T-tu c-cosa?》
Derek sentì a malapena la voce supplicante di Stiles. Non riusciva a capacitarsi di ciò che aveva fatto. Perché glielo aveva detto? non avrebbe dovuto farlo. Adesso tutta la loro amicizia era andata, per sempre. L'aveva rovinata, come faceva sempre con le cose belle, con tutto ciò che lo circondava.
《No, no Stiles dimentica ciò che ti ho appena detto》sussurrò in preda al panico, allontanandosi da lui. Eppure lo sguardo del più piccolo non trasmetteva disgusto, nè rabbia, solo un immenso dolore, e qualcos'altro che non riusciva a capire, forse... sollievo?
《Derek, io...》mentre Stiles iniziava a parlare, una goccia di pioggia cadde sul suo labbro inferiore. Il ragazzo rimase fermo per qualche secondo, interdetto se continuare a parlare o asciugarsi prima quella goccia dalle labbra. Guardò il più grande con aria di supplica, e quello puntò gli occhi sulle labbra del ragazzo. Derek si avvicinò piano, con una lentezza e delicatezza che, ne era convinto, nessuno avrebbe mai attribuito al suo corpo. Si mosse con tale grazia, da sembrare più gentile del più piccolo nei movimenti. In pochi secondi, Stiles era poggiato sulla parete, e Derek era di fronte a lui, a pochi centimetri dalle sue labbra. Un'altra goccia cadde su di esse, poi un'altra fu intrappolata dalle ciglia lunghe del ragazzo.
《Shh, Stiles dimmi solo se...》se anche tu vuoi questo. Se anche tu desideri questo bacio tanto quando l'ho bramato io, se vuoi che esso ci consumi come lo voglio io, se vuoi che questo suggelli il patto che siamo io e te contro il mondo intero, se vuoi che le mie labbra si uniscano alle tue e non le lascino più.
Il più piccolo annuì impercettibilmente con un gesto veloce della testa, mentre altre gocce bagnavano il capo e il viso di entrambi.
Derek abbozzò un sorriso, piegando leggermente in su l'angolo destro della bocca, e poi inclinò la testa leggermente di lato, in modo da far unire finalmente le loro labbra, così da poter catturare le goccioline d'acqua che si erano depositate sulle labbra rosee e carnose del più piccolo. Stiles ricambiò il bacio, dolcemente, quasi disperatamente per quanto entrambi lo avevano desiderato. La pioggia iniziò a cadere più intensa, bagnando i vestiti e i corpi dei due ragazzi, ma a Derek non importava più di tanto. Quasi non le sentiva, tutte quelle goccioline sulla pelle. Riusciva a percepire solamente il corpo caldo e bagnato di Stiles premere contro il suo, le labbra del ragazzo a contatto con le sue, una delle mani del più piccolo tra i suoi capelli umidi e l'altra intrecciata alla sua. Distingueva il ticchettio della pioggia ma esso era sordo se paragonato al battito del suo cuore, che sembrava voler uscire dal petto per unirsi a quello di Stiles, nonostante fossero già il più vicini possibile.
A quel punto, entrambi sorrisero, interrompendo il bacio. Derek poggiò la fronte su quella di Stiles, e lui accarezzò la guancia di Derek, ancora ispida di barba non tagliata.
Non c'era bisogno di parole, solo di sorrisi, e di baci. Quei baci che Derek aveva aspettato per lungo tempo, s he finalmente erano arrivati.
Stiles si sporse più avanti, sfiorando nuovamente le labbra con quelle del più grande, e Derek non esitò a farle sue ancora una volta, era tutto ciò che desiderava. Questa volta le prese con avidità, voleva possederle, era ciò che volevano entrambi. Non si resero conto nemmeno di essere completamente bagnati, finchè il più piccolo non starnutì, interrompendo il bacio.
A Derek scappò una piccola risatina.
《Vieni, ti porto dentro》sussurrò al suo orecchio, mettendo un braccio attorno alle spalle del castano. Stiles rabbrividì e si accoccolò fra le bravcia del più grande, lasciandosi guidare.
Era strano che fino a poco tempo prima, Derek era stato colui che si era fatto curare, era stato quello debole, la cui salute era sempre cagionevole, e nessuno si sarebbe mai aspettato che avrebbe mai potuto proteggere qualcuno. Ora però, la sensazione di stringere il ragazzo fra le braccia e di sapere che avrebbe potuto proteggerlo e aiutarlo, si fece largo nel suo cuore, riscaldandolo.
Sotto la pioggia incessante, Derek aprì la porta di casa e condusse dentro il ragazzo.
《Puoi spogliarti qui, se ti serve un asciugamano sono in quel cassetto, ti porto dei vestiti asciutti tra poco》gli disse poi, conducendolo in una stanza che aveva tutta l'aria di essere un bagno.
《G-Grazie, D-Derek》rispose balbettando per il freddo il più piccolo. L'altro gli fece un sorriso e si richiuse la porta alle spalle, affrettandosi a raggiungere un cassetto per titarne fuori la maglia più piccola che aveva e un paio di jeans.
Aprì uno spiraglio della porta, li porse a Stiles, e poco dopo sentì la sua mano delicata prenderglieli dalle mani.
Allora andò in camera sua, concedendosi finalmente il riposo di spogliarsi e togliersi i vestiti bagnati.
Si tolse i jeans e la maglia, sollevato quando si alleggerì dal peso dei vestiti fradici.
Prese un altro paio di jeans dal cassetto e li infilò velocemente, ma mentre poi cercava una maglietta da infilarsi, il più piccolo fece capolino alla porta della stanza.
《Derek dove...?》il moro lo vide rimanere un attimo interdetto, gli occhi di Stiles saettavano da una parte all'altra del suo torace nudo, finchè non distolse lo sguardo, arrossendo e puntandolo a terra.
《Ehm, dimmi pure, Stiles》si schiarì la voce e trattenne una piccola risata, vedere l'altro vergognarsi a causa sua era una grande soddisfazione.
《Dove p-posso, ehm, ecco... mettere i vestiti bagnati?》chiese con evidente imbarazzo.
Derek prese una busta, e la consegnò al più piccolo, che però non accennava ancora a volerlo guardare in faccia.
《Ecco, tieni》gliela porse, e Stiles fece un sorriso di sfuggita, fissandolo negli occhi per qualche secondo prima di abbassare di nuovo lo sguardo.
《Grazie. Potresti, ehm, per favore, metterti... qualcosa?》
A quel punto, Derek scoppiò a ridere, una risata forte e potente, era da tempo che non rideva tanto.
《Sicuro》rispose ridacchiando ancora, per poi infilarsi la maglietta che aveva preso in mano qualche minuto prima.
Dopo che si furono vestiti ed ebbero fatto uno spuntino, Derek invitò Stiles a sdraiarsi sul letto con lui. Il più piccolo, un po' interdetto all'inizio, si adagiò sul letto, titubante.
《Non preoccuparti, non ti mangio mica》scherzò Derek, sdraiandosi accanto a lui. Il castano accennò un sorriso, e il moro lo prese fra le braccia, tirandolo più a sè.
Alla fine, quando il respiro del più piccolo divenne regolare, Derek capì che doveva essersi addormentato, così chiuse gli occhi, lasciandosi trasportare dalle braccia di Morfeo.Okay probabilmente mi odiate
ma io vi amo lo stesso!
eccovi qui questo capitolo
anche se non aggiorno
dai secoli dei secoli
comunque buon natale
e felice anno nuovo!
È abbastanza lungo
mi dispiace, se avete
smesso di seguire la storia,
ma perfavore
lasciate un voticino e
un commento per sapere
se il capitolo vi è piaciuto!
Continuo a 100 visual,
10 voti e 5 commenti.
Bye, Gin.
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Hospital || Sterek
FanfictionUn incidente toglierà la vita a una persona, ma cambierà quella di altre due. #50 in teen fiction 26/5/16