A-am I loosing you?

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Derek si era ormai abituato a vedere il ragazzo tutte le mattine, tuttavia, per quanto tentasse di rimettersi in forze e di guarire, il suo corpo ripudiava ogni tentativo. Quando Stiles aveva provato a far mangiare una minestra calda al malato, quello dopo qualche minuto l'aveva rigettata sul pavimento. Non era stata affatto una bella scena, e il ragazzo non avrebbe voluto mostrarsi così debole di fronte al più piccolo, ma non aveva potuto farci nulla. Avevano provato ad assumere piccole dosi di vitamine e sali minerali tramite iniezioni, ma non era servito a nulla, perchè le aveva espulse anch'esse poco dopo, ed era stato più che imbarazzante, dal momento che il castano aveva dovuto condurlo al bagno tramite una sedia a rotelle, e aveva insistito per aiutarlo ad entrare nel cubicolo, a slacciarsi i pantaloni e... Derek non glie lo aveva permesso, provava troppa vergogna dei confronti del più piccolo, anche se questo lo aveva visto in situazioni ben peggiori. Sempre più spesso gli capitava di avere dei black out, perdite di memoria, non respirava bene e soprattutto gli era parso, ma non ne era sicuro, di sentire ancora quella puzza di morte che qualche giorno prima era sparita. Stava morendo, non per sua volontà, quella volta, ma perché il suo corpo aveva deciso di smettere di lottare per una persona che aveva deciso di smettere di vivere. Quando delle macchie comparvero sulla sua pelle, quella mattina, il suo cuore cominciò a battere più veloce. Si rese conto di non essere pronto, a lasciare quel mondo, non come lo era prima. Non da quando aveva al suo fianco una persona che sembrava tenere a lui. Non da quando aveva conosciuto Stiles. Non voleva perderlo, non avrebbe potuto smettere di guardare quegli occhi marroni così profondi, di osservare le prime rughe che si formavano intorno ai suoi occhi quando sorrideva, di guardarlo per ore ed ore mentre gli parlava, spesso senza ascoltarlo veramente, non avrebbe potuto stare senza le sue cure, senza i suoi sorrisi, senza il suono profondo della sua inconfondibile voce meravigliosa, non avrebbe potuto morire serenamente sapendo di aver lasciato sulla terra il suo angelo custode. Quando Stiles arrivò, il tempo sembrava essersi fermato. Vide come attraverso uno specchio d'acqua, il ragazzo che si avvicinava a lui, che gli posava una mano sul petto per sentire il suo battito cardiaco. Vide i suoi occhi pieni di disperazione, le rughe di preoccupazione che gli contornavano il viso, e pensò, per la prima volta, che forse nemmeno il più giovane avrebbe voluto perderlo, forse anche lui avrebbe pianto al momento della sua morte. Una lacrima scese dal suo volto, e sentì sulla pelle le dita fredde del ragazzo asciugarla, e prendergli il viso con entrambe le mani.
"Guardami Derek, guardami!" la sua voce sembrava lontana, come all'altro capo di un dirupo distante miglia dal luogo in cui si trovava. Una venatura di disperazione era insinuata anche nelle sue parole, oltre che nei suoi gesti. Cercò di eserguire l'ordine, ma non riuscì a comandarli, sulle prime. Poi finalmente portò gli occhi in quelli marrone chiaro del ragazzo, che lo stava squotendo come per svegliarlo da un qualche brutto sogno.
"Resta con me Derek, ti prego!" Gli accarezzava il viso con le mani fredde, da qualche parte sentiva un leggero rumore, e riconobbe il bip che scandiva il battito del suo cuore. Era lento, il che significava che il suo cuore stava per cedere.  Così, proprio mentre era in fin di vita, il malato disse la frase più lunga che avesse mai provato a far capire all'infermiere.
"Ti perderò?"
In quella domanda c'era tutto il sentimento che Derek voleva esprimere nei confronti del ragazzo. Tutto ciò che aveva provato, e se avesse perso il giovane, allora la sua vita non avrebbe avuto uno scopo. Ma sapeva che comunque fosse andata, il ragazzo sarebbe rimasto con lui nel bene e nel male, come aveva fatto fino a quel momento.
"No, no Derek, tu non mi perderai mai".
A quelle parole, il più grande fece un sorriso spontaneo. Uno di quei pochi, veri sorrisi che aveva fatto da quando era lì dentro, uno di quei sorrisi unici nel loro genere, che si fanno solo per le persone che li meritano e che li sanno riconoscere. Stiles era una di quelle persone.
Così, quando vide il sorriso di Stiles, bagnato dalle lacrime sul suo volto, in risposta al suo, si lasciò andare completamente, e subito dopo chiuse gli occhi, concentrandosi sul suono della voce del ragazzo, e sul segnale acustico dello schermo accanto al suo letto, che era diventato continuo.
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Non uccidetemi, vi prego.
La storia non è finita, quindi
COSA SUCCEDERÀ?!
Per saperlo vorrei che
Faceste arrivare questo capitolo
A 8 voti e 5 commenti
Si può?
Eheh buona fortuna♡
Gine:*

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