Throwback

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Doveva togliere tutto. Nelle poche ore in cui era stato a casa sua, non aveva fatto altro che pensare a Stiles, ed era stato troppo impegnato, per ricordarsi che la sua casa era completamente piena di foto di lui con lei. Non aveva ancora dormito nel letto matrimoniale, dove aveva passato ore bellissime con lei. Tutto in quella casa gli ricordava lei. Loro erano come un mosaico fatto di tante tessere, tutte di due colori diversi: nero e bianco. Lui era il bianco, lei il nero. Lei era il vortice che lo aveva trascinato con sè, lui era la bontà e la generosità di cui aveva bisogno, mentre lei era l'avventura, il coraggio. Ora quella casa era totalmente bianca, era rimasta solamente qualche traccia del nero che vi era stato un tempo, i ricordi di lei andavano affievolendosi. Fu quella mattina che Derek decise di sbarazzarsi di tutto. E per farlo aveva bisogno dell'aiuto di qualcuno.
"Stiles?" il ragazzo aveva risposto al terzo squillo, gli dispiaceva disturbarlo ma se non avesse potuto lo avrebbe lasciato stare, voleva solamente passare un po' di tempo con lui.
"Der! Come stai?" Sorrise automaticamente, era così bello sentire la voce del ragazzo, così allegra e squillante come al solito. Una nota stonata in tutta quella malinconia di cui si stava circondando Derek.
"Sto bene" affermò. "E tu?" Chiese, più per cortesia che per interesse, ovviamente era curioso di sapere come il ragazzo stesse, ma voleva arrivare immediatamente al punto.
"Me la cavo" sospirò.
"Volevo proporti una cosa" disse poi il moro, dopo qualche attimo di silenzio.
"Avanti, spara" quasi urlò l'altro da parte del telefono, costringendo il più grande ad allontanare la cornetta dall'orecchio per non essere reso sordo dalla sua voce squillante.
"Ti andrebbe di aiutarmi a mettere a posto casa? Sono tornato da quasi una settimana ma ancora non mi sono dedicato a mettere in ordine e ho pensato che magari..." fu interrotto da un urlo strozzato dell'altro, seguito da un mezzo grungnito, e poi finalmente parlò.
"Certo che vengo, caro Der, anche subito!" il suo entusiasmo fece sorridere nuovamente il ragazzo al telefono.
"Perfetto, allora ti aspetto" disse chiudendo la chiamata, e stiracchiandosi preparandosi la colazione. Da quando aveva provato quei deliziosi pancake alla marmellata di fragole ogni giorno li preparava, e faceva colazione con quelli. Erano peggio di una droga per lui, anche se non peggio di Stiles. Il ragazzino era la sua peggior droga. Aveva resistito cinque giorni senza vederlo, con le dita che fremevano dalla voglia di chiamarlo o mandargli anche solo un piccolo sms per sapere come stesse. Ma non lo aveva fatto, aveva resistito e anche rotto un telefono lanciandolo contro la parete, solamente per impedirsi di chiamarlo. Dopo che ebbe finito di mangiare, si diede una sciacquata al viso e si infilò un paio di jeans neri con una maglietta dello stesso colore, pettinando i capelli corvini all'indietro e sistemandoli con un pizzico di gel. Il più piccolo suonò qualche minuto dopo, e quando si presentò sulla soglia di casa nel suo solito look disordinato, al più grande venne da sorridere senza un motivo preciso.
"Buongiorno Mr. Hale" ridacchiò imitando la targhetta incisa sopra il campanello d'ingresso, tentando di sembrare serio lisciandosi i baffi che non aveva. Il moro ricambiò il buongiorno, osservando con un certo divertimento lo Stiles che si stava guardando in giro spaesato ed estasiato dalla grandezza della casa.
"Da dove si comincia?" domandò l'ospite entusiasta, trattenendosi dal saltare su e giù e guardare in ogni angolo della bellissima villa di Derek.
"Che ne dici della mia stanza?" domandò l'altro sorridendo, notando la felicità di Stiles. Quello annuì e cominciò ad andare nella direzione opposta a quella della stanza del moro. Lui rise e gli indicò la direzione corretta, andando poi a prendere uno scatolone per buttare tutte le cose inutili, e tornando nella stanza che intanto il ragazzo stava ammirando.

capitolo scritto di merda
i know
ed è pure corto
non uccidetemi
lo so che fa schifo
ma non avevo ispirazione
Love ya all
Gin

Hospital || SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora