Party

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Derek era nervoso, la mattina della festa. Tanto per cambiare. Passava la vita ad agitarsi per poi far sfociare l'ansia in cose che erano da nulla, per cui non valeva la pena preoccuparsi o darsi pena.
Si disse di calmarsi.
Prese un respiro e fece entrare l'aria.
La buttò fuori.
Non c'è nulla per cui essere nervosi Derek, si disse, solamente Stiles con un costume da Batman che balla, oh dio, e se dovesse chiedermi di ballare?
Derek non sapeva ballare assolutamente, come non sapeva fare qualsiasi cosa che comportasse muoversi con il corpo, era goffo persino negli sport, anche se a vederlo nessuno l'avrebbe mai detto.
Aveva un bel fisico solamente perchè andava in palestra, l'unica attività fisica che riusciva a fare. Era negato in tutto, pallavolo, calcio, karate, basket, persino a nuoto riusciva ad affogare nella piscina.
Quand'era più piccolo i suoi genitori lo spingevano a provare nuovi sport, nella speranza che si sarebbe trovato bene in almeno uno di essi, così aveva fatto qualche lezione di atletica, danza, ginnastica ritmica e artistica e persino di tuffi, ma nulla si era dimostrato adatto, e continuava a sbagliare e farsi male. Si era procurato così molte delle cicatrici che aveva sul corpo, e alcune, a ricordarle in quel momento, gli veniva ancora da ridere per come se le era procurate.
La giornata era passata in un lampo fra scartoffie per riprendere il lavoro, cucinare da mangiare e televisione, e si era ritrovato a sera senza riuscire ad infilare il costume per quanto provasse. La calzamaglia blu gli stava stretta ed era troppo aderente, non gli piaceva come faceva le sue gambe e la maglietta era troppo attillata ed evidenziava tanto i pettorali, per non parlare dell'enorme "S" che si notava davvero troppo per i suoi gusti, proprio in mezzo al petto, dove tutti l'avrebbero vista. Fu rincuorato dal fatto che il mantello rosso lo coprisse almeno in parte la parte dietro del costume, anch'essa aderentissima.
Per di più, il tessuto gli dava fastidio e pizzicava da tutte le parti, non faceva altro che grattarsi a destra e a sinistra da qualsiasi parte, ogni due minuti.
Dopo aver lottato per un'ora abbondante con in costume, fu finalmente soddisfatto del risultato e uscì di casa, infilandosi con qualche difficoltà nella sua macchina. Stiles gli aveva comunicato il luogo e l'ora dell'apertura del club, così impostò il navigatore, non avendo idea di dove si trovasse anche se l'altro aveva detto che era vicino.
Alla fine riuscì, dopo aver girato a vioto per circa mezz'ora, a trovare il club, dove una grossa scritta fluo torreggiava, annunciando il nome del locale: Animals.
L'ansia di Derek salì alle stelle, e arrivò a tremare mentre scendeva dalla macchina, con le mani malferme la chiuse e rimise le chiavi in tasca, avviandosi verso l'entrata. Stiles lo aveva avvisato che il buttafuori avrebbe lasciato entrare qualsiasi persona travestita, così fece quando gli si presentò Derek davanti, e il ragazzo ne rimase stupito, solitamemte tendeva a non credere alle parole del castano, o per lo meno non le prendeva come oro colato.
L'interno era scuro, per non dire buio, ogni tanto flash dalle sfumature viola o bianche illuminavano l'ambiente e si riuscivano a scorgere persone che ballavano, una massa indistinta contro le pareti del locale. C'erano travestimenti dei più vari tipi, e Derek andò nel panico, non sarebbe mai riuscito a riconoscere Stiles in tutta quella folla.
Tuttavia non si perse d'animo e iniziò a camminare ai lati della pista, per scorgere un costume da batman e dei capelli castani, sporgendosi avanti fra le persone. Urtò un ragazzo -o ragazza, non riuscì a distinguerla a causa del suo travestimento- con la testa verde di un coccodrillo, e per poco non saltò in aria. Quello -o quella- si scusò e passò oltre, anche se il moro era rimasto scandalizzato. Si disse di non badarci e continuò a cercare fra le persone, c'era qualcuno con i capelli viola, rosa, verdi, blu, neri... cercò con lo sguardo finchè non vide una testa marrone con i capelli lunghi tirati all'insù, che indossava un costume da batman. La figura lo vide, indossava una maschera, ma non appena lo individuò gli fece segno di avvicinarsi e Derek sorrise, felice di aver trovato Stiles.
Non appena gli fu vicino lui gli prese la mano e lo guidò fra la folla. Il moro fu felice e allo stesso tempo imbarazzato nel vedere l'altro così intraprendente, senza alcuna vergogna, e lo seguì.
Quando arrivarono al centro della pista lui gli si mise di fronte, iniziando a ballare. L'altro sospirò, sapeva che sarebbe finita così, ma non immaginava che l'altro sapesse ballare così bene. Forse era perchè l'aveva visto impacciato la prima volta, o forse perchè con il suo corpicino esile non si era mai immaginato Stiles ballare e muoversi come stava facendo in quel momento.
Cercò di adattarsi alle sue mosse ma proprio non riusciva a farlo, gente che ondeggiaca ossessamente lo schiacciava da tutte le parti, rendendogli difficile anche solo spostare un piede o un braccio, figurarsi muocersi a ritmo di musica. Rimase quasi immobile mentre l'altro gli ballava davanti per qualche minuto, finché il dj mise una canzone lenta. Voltò la testa e notò che tutte le persone che priva si agitavano ora erano ferme, appiccicate al loro partner.
Stiles gli venne vicino e il suo cuore iniziò a martellare nel petto, era un peccato non poterlo vedere a causa della maschera che copriva occhi e naso, lasciando solo la bocca libera. Ma non importava, se se la fosse tolta non avrebbe visto nulla comunque, tanto era buio il locale.
Come in un sogno l'altro mise le braccia allacciate intorno al suo collo, e lui attorno ai fianchi magri del castano, che appoggiò la testa al suo petto. Iniziarono a muoversi lentamente, mentre il più piccolo conduceva il corpo del più grande a ritmo della musica lenta. Passarono abbracciati quasi tutta la canzone, finchè Stiles non alzò la testa verso Derek, negli occhi uno strano scintillio, quasi famelico.
Lentamente, il più grande abbassò il viso verso Stiles, con gli occhi fissi sulle sue labbra, e con altrettanta lentezza l'altro si sollevò sulle punte, lo sguardo puntato sulle labbra del moro.
Quando le loro labbra si impossessarono l'una dell'altra quel contatto fu inaspettato e piacevole, anche se leggero e poco durevole. Il sapore di Stiles era diverso da come se l'era immaginato, era pesante e molto intenso, anche se non spiacevole. Si staccarono immediatamente, il cuore di Derek minacciava di uscire dal petto e aveva il fiatone, e Stiles lo guardava come spaventato. Ad un certo punto, come se si fosse reso conto di ciò che aveva fatto, quest'ultimo scappò ancora una volta via fra la folla.

Hello pipolllll
spero che questo capitolo vi gusti mucho, perchè ci ho messo abbastanza a scriverlo
yeye
Ci emme cu (comunque)
per il prossimo voglio 15 voti e 5 commenti? okke? okke.
fatemi sapere che ne pensate
baci, Gin.

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