Capitolo 17 - Il bacio di ghiaccio

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[Questo capitolo è stato realizzato con la collaborazione (in realtà ha fatto praticamente tutto lei ma dettagli xD) di NayameOx, per cui la ringrazio <3]

Il bacio arrivò, freddo come fosse di ghiaccio. Le nostre labbra si scontravano producendo quel suono piacevole. Non era un bacio appassionato, un bacio da film, pieno di passione, di voglie, di romanticismo. Era di più. Il contatto con quelle labbra fredde ed esperte, quel corpo caldo che si contrapponeva al suo carattere, gelido e distaccato. La sua mano, piano, mi scorreva sulla schiena, mi toccava, dolcemente ma con una punta di malizia. I nostri volti erano così vicini. Presto mi trovai con le sue mani sul mio viso, che, tremanti, mi carezzavano le guance, scendendo lungo la mia mascella e il collo.

-Avevo bisogno di farlo- mi disse Cole, nell'angusto sgabuzzino in cui mi aveva abilmente rinchiuso. Era ansante, annaspava, riprendendo fiato dopo quel prolungato contatto. Incastonai i miei occhi nei suoi e gli mossi un tacito invito a continuare la cosa in stanza. Nella penombra notò il mio sguardo, sorridendo e facendomi arrossire. Mi prese per mano e spalancò la porta: la luce mi colpì dritto negli occhi. Mi trascinò sino alle scale, salendole e raggiungendo la porta della mia stanza. Mi tastai in cerca delle chiavi, ma lui scosse la testa, allontanò le mie mai dai miei jeans e posò le sue sulle tasche, sino a sentire il rigonfiamento delle chiavi: inserì dolcemente le mani nelle tasche, guardandomi dritto negli occhi, ed estrasse il mazzo, facendomi percorrere da un brivido di eccitazione mista a paura. Entrammo e ci richiudemmo la porta alle spalle.

Mi afferrò per i fianchi e mi spinse sul letto. Si mise sopra di me e riprese a baciarmi. Ero completamente andato, avvertire il suo corpo possente su di me, mi faceva sentire, in qualche modo, amato e al sicuro. Lo abbracciai e lui, rude come al solito, mi afferrò i polsi, possedendo ogni angolo del mio corpo. I battiti del mio cuore accelerarono di colpo, sentivo che stavamo per farlo... i nostri bacini si toccavano mettendo in luce le nostre erezioni, riuscivo a sentirlo da sopra i jeans. Poi si fermò, mi guardò, e con un piccolo ghigno, si tolse la maglia, mettendo in mostra il suo corpo super perfetto. I muscoli si erano contratti tutti, e riuscivo a scorgere la pelle d'oca fra quelli del torace. La sua forma era veramente perfetta: posai un dito sul suo corpo e lo feci scorrere dapprima intorno ai capezzoli, per poi scendere sui muscoli addominali. Aveva voglia quanto me di farlo, e nella mia goffaggine, mi lanciai sulle zone basse di Cole, facendolo gemere. Prima ancora che me ne potessi rendere conto, ci trovammo nudi sul letto, lui perfetto oltre ogni limite, io fine e fragile, temevo di essere spezzato in due da tutta quella sua mascolinità possente e audace. Con un gesto veloce, mi afferrò i fianchi e mi spinse più in basso. Mi allargò le gambe e mi guardò l'addome, come se non avesse mai visto un corpo maschile nudo... e probabilmente era così. Ero il primo uomo per lui? Lui era sempre stato etero! Come poteva sapere fare l'amore con un uomo? Intanto il modo in cui mi studiava, accarezzando ogni centimetro del mio corpo, mi faceva impazzire. Prese poi a massaggiarmi le parti più sensibili, facendomi eccitare ancora di più. Non l'avevo mai fatto, prima di quel momento, eppure mi sembrava così naturale, istintivo. Con la bocca, prese ad assaggiare il mio corpo, partendo dal collo sino al pube, facendomi salire continue scosse. Ero pronto! Lo volevo, e lo volevo dentro di me, con tutta la passione che provavamo in quel momento. Lo implorai, preso da un piacere immenso, di farmi arrivare al culmine. Lui sorrise dolcemente, e con mano ferma e decisa, mi afferrò il membro vergine, facendomi gemere per l'improvviso gesto. Prese a muoversi su e giù, mentre con l'altra mano, esplorava altre mie parti profonde e delicate, facendomi godere tantissimo. Dopo avermi massaggiato, si butto sopra di me, allargandomi le gambe e guardandomi negli occhi. Farfugliò qualcosa, poi afferrò un preservativo che teneva in tasca e me lo porse. Lo aprii e lo posai sulla sua lunghezza, facendolo scorrere piano e racchiudendo il suo membro.

Deglutì nervoso, quando per la prima volta, stava per possedere un ragazzo. Mi massaggiò l'orifizio con la punta del pene avvolto dal profilattico, facendomi ansimare più voglioso che mai. Quando mi entrò dentro, sentì un forte strappo aprirmi in due, un dolore acuto e quasi insopportabile, ma mi trattenni. Io lo volevo così tanto, non volevo certo si fermasse. Non volevo pensasse che ero debole. Prima di muoversi dentro di me, rimase fermo un po', intuendo il mio dolore. Quando mi ripresi, avvolsi le mani intorno al suo collo, e con fare sicuro gli sorrisi, dandogli il via. Lui mi sorrise a sua volta e prese a muoversi dentro di me, riuscivo a sentire la delicatezza dei suoi movimenti, la sua esperienza e la sua bravura nel fare sesso, ma, in un certo senso, anche la sua inesperienza a farlo con un uomo. Ogni spinta mi regalava piacere, un immenso piacere che sentivo crescere sempre di più dentro di me. Dio quanto godevo. Sudavamo e le nostre ombre danzavano sulla parete. Ci guardammo negli occhi e alla fine, stringendomi forte, arrivammo entrambi all'orgasmo, gemendo l'uno sull'altro. Tremava dentro di me e io sotto di lui. Si accasciò, abbandonandosi sul letto. Posai la testa sul suo petto, vedendo i muscoli contratti bene accesi dai riflessi del caldo piacere, che, pian piano, andava scemandosi, finimmo per addormentarci insieme.

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