Ciao, parto già col dire che oggi è tata davvero una giornataccia, ma di quelle pesanti, iniziate male e finite peggio. Oggi mi sento male, dopo giorni che provavo benessere ,oggi è ricominciato il malessere mio interiore, coi compagni con la famiglia, insomma, come tutte le altre volte che scrivevo, sentirsi dire che non vali niente, trovare, il lavoro con cui hai lavorato così tanto, per terra, calpestato, beh, diciamo che è nulla in compenso al senza cervello, pazzo, drogato, che mi hanno detto nei giorni scorsi. Oggi dopo aver finito un lavoro mi sono affacciato alla finestra, da solo, e guardando il basso, mi è come venuta volta di... saltare, di buttarmi giù, in quel momento non pensavo nient'altro che a quello, al voler arrampicarmi sul cornicione della finestra e lasciarmi andare nel vuoto, la mia mente era assente, non capivo nulla, non pensavo e non sentivo nessuna voce che mi parlasse, dopo circa un paio di minuti sento una mano che mi tocca la spalla, era la mia professoressa che dopo un po' che mi richiamava si era rotta e mi è venuta a toccare per assicurarsi che la sentissi, in quel momento però, e come se in quel vuoto vedessi delle cose, le violenze, le risate, tutto il male, concentrato in una volta sola, come se fosse un invito, a saltare, a vedere se qualcuno avesse avuto la forza e il coraggio di fermarmi, tanto a chi potrei mancare? Chi avrebbe avuto il coraggio di prendermi e di portarmi via, beh, secondo me nessuno, proprio nessuno, tanto per cambiare, poi stasera ho litigato con i miei, come al solito, partiamo col litigare io e mio papà, e va a finire che litigano pesantemente mia mamma e lui, insomma, so davvero come rovinare una famiglia eh, in momenti come questi mi chiedo come sarebbe la vita di molti se non mi avessero mai conosciuto, se...non fossi mai esistito, ammetto che è straziante vedere i propri genitori litigare per colpa...mia... perché dopo tutto se ora sono qua che piango, e loro sono in sala a gridarsi addosso... e solo mia la colpa... un senso di inutilità, come se i tuoi sentimenti, o almeno quei pochi che ho, stessero andando in fiamme, come se le mie lacrime fossero acido sulla mia pelle, e come se il mio cuore, fosse estratto, e sminuzzato con una mannaia da cucina, vedere persone, che invece vivono meglio, beh, e solo un invidia nei loro confronti, loro, che mi prendono in giro perché tremo per colpa delle eccessive pastiglie che prendo, loro che, vedendomi non fare niente mi danno dello scansafatiche, quando in realtà sono loro a non fare mai nulla. Chiunque legga stasera questo giorno, sappia che io voglio scapare, che me ne voglio andare, che voglio eliminarmi, cambiare numero e andarmene via da tutto questo posto, anche se, non credo che ci sarà mai un posto adatto per farmi stare tranquillo, farei di tutto, per poter vivere nella mia mente, nel mio mondo, solo io, e nessun'altra persona, per me in giorni come questi e come se fossi in guerra, una guerra dove, non devi fidarti neanche del tuo migliore amico, un posto in cui, l'unica persona di cui puoi fidarti è il cuore, neanche la mente, solo il cuore, di una persona vera. Penso che adesso mi sdraierò sul letto, ascolterò la mia musica rilassante, e cercherò di far calmare la tempesta che c'è ora nella mia mente distrutta, una mente logora e senza una parte intatta, piena di cicatrici, che chiamo passato, piena di pugnalate, che chiamo vita, piena di tristezza che io chiamo vivere, piena di tutto, piena di qualcuno, qualcosa, che c'era e ci sarà, il brutto della memoria e che, nulla di traumatizzante sarà mai dimenticato, infatti, se ricordiamo la nostra vita e perché è un trauma un lottare continuo, una guerra contro noi stessi e contro gli altri, e un solo rifugio, il nostro cuore, neanche la nostra mente, perché dopo tutto nella testa esiste una persona e quella persona per noi, sarà sempre il nostro peggior nemico.
Fine giorno 29
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life is strange, adolescente complicato
Nonfiksiquesto libro parla di tutte le difficoltà e imprese che sopporta un'adolescente come tanti, un autobiografia sul quale io stesso ho voluto basarmi, per le mie continue esperienze nel mondo assai difficile e bello dell'adolescenza.