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La mia vita purtroppo non era come quella di una principessa delle favole, o meglio non del tutto. Purtroppo, con il passare degli anni, mi ero resa conto che non esisteva nessun castello incantato, non esistevano cavalli volanti e principi azzurri che mi avrebbero salvata da mostri cattivi.
Esistevano però la mia bella casa, la mia meravigliosa e un po' strana famiglia... Ed esisteva anche quella maledetta sveglia che ogni mattina, per nove mesi, mi ricordava che la vita da fannullona non mi era permessa.

"Ahhhhh" volevo urlare! Perché non potevo essere una di quelle ragazze con genitori super impegnati e menefreghisti che permettevano ai figli di fare ciò che volevano??
Un altro giorno era iniziato e se non mi fossi sbrigata non sarei riuscita ad arrivare a scuola in tempo. Il così tanto atteso 'ultimo giorno di scuola' era arrivato e io ne ero davvero felice. Non ovviamente per indossare una maglietta bianca per poter fare vedere ,durante la cosiddetta 'arruciata' di fine anno, il mio reggiseno nero; ma per poter scappare da quei coglioni di compagni che mi ritrovavo. Decisi di scendere dal letto, andare a sciacquarmi la faccia in bagno e fare colazione.
Mia madre era davanti ai fornelli tutta sorridente, con i piedi nudi...mi ero sempre chiesta come facesse ad essere così dopo aver trascorso tutta la notte in ospedale; decisi di interrompere i miei pensieri per salutarla.

"Tesoro va tutto bene?" Pensavo fosse la decima volta che me lo chiedeva

"Ehmmm... si mamma! Scusa ma avevo la testa per aria. Com'è andata a lavoro? Sei molto stanca? Se vuoi finisco io di preparare la colazione" ero davvero preoccupata per mia madre, lo ero sempre stata... mi piaceva il suo lavoro ma non volevo che continuasse a lavorare anche in casa, potevo pensarci io.

"Tutto bene tesoro, il mio non è un lavoro è un vocazione, lo sai... e ieri stranamente non ci sono state tante emergenze. Ora mangia qualcosa e va a prepararti o farai tardi" rispose mia madre

"Agli ordini capo" risposi facendola ridere; era bella quando rideva per questo i suoi pazienti la adoravano perché era sempre felice, gentile e sorridente. Presi un biscotto e corsi in camera mia, ero felice che fosse l'ultimo giorno di scuola perché sarei stata tre mesi senza vedere alcune persone e questo avrebbe reso le mie giornate e la mia vita migliore; scelsi un paio di jeans e una canotta azzurra, misi un filo di matita e dopo aver preso lo zaino uscii di casa.

Mio fratello Christian era già in macchina ad aspettarmi, come ogni mattina, anche lui come mia mamma riusciva ad essere super attivo. Entrai in macchina e gli diedi un grande bacio sulla guancia, lui mi sorrise, mi ricordò di allacciare la cintura e mise in moto la macchina per portarmi a scuola. Anche l'ultimo giorno dovevamo beccare il traffico così decisi di accendere la radio e ascoltare un po' di musica anche per svegliarmi un po'.

"Andrà tutto bene principessa" Chris mi stava stringendo la mano "da oggi sarà tutto finito e ti prometto che il prossimo anno andrà tutto bene. Ora scendi dalla macchina, sorridi e vai a scuola o mi farai arrivare tardi all'università" mi diede un rapido bacio sulla guancia e andò via facendomi sentire sola.

Arrivata a scuola iniziai a correre per non arrivare tardi, non potevo permettermi un rimprovero anche l'ultimo giorno di scuola. Fortunatamente arrivai subito dopo la professoressa, che era stranamente felice, forse perché non ci avrebbe più visti. Come ogni anno il preside decise di anticipare l'uscita alle 11, ciò era perfetto per me perché così sarei potuta scappare via senza essere costretta a sentire altre cattiverie da parte dei miei adorabili compagni. Il tanto atteso momento del suono  dell'ultima campanella dell'anno scolastico arrivò, questo significava che la scuola era ufficialmente FINITA! Feci come avevo programmato, raccolsi i libri, uscii dalla classe e iniziai a correre per cercare di non incontrare nessuno. Cercai di nascondermi dietro i ragazzi più alti, di coprire la faccia con lo zaino e tutto sembrava davvero andare bene, fino a quando un piede si mise in mezzo facendomi cadere.

"Dove pensi di andare sfigatella?" chiese Amedeo

"Lontano da te" cercai di non sembrare spaventata mentre tentavo di allontanarmi da lui. Ovviamente lui mi conosceva fin troppo bene per permettermi di scappare da lui.

"Non essere felice! Ricordati che ti renderò ancora la vita un inferno, diciamo che avrai solo tre mesi di riposo" disse lui con gli occhi dritti sui miei; lo guardai malissimo ma non riuscii a rispondere perché lui continuò a spendere nei miei confronti parole piene di amore " buona estate sfigatella" disse dandomi un bacio sulla bocca.
Tutti videro la scena e girarono video o scattarono foto gridando " sfigata! Sfigata" ; non era la prima volta che lo faceva e io non capivo il perché del suo comportamento. Alle medie eravamo molto legati e lui l'ultimo giorno di scuola mi aveva baciata, avevamo trascorso magnificamente i giorni di vacanza, avevamo condiviso momenti unici, ci eravamo ripromessi di non cambiare e di continuare ad essere uniti. Ma arrivati al liceo tutto cambiò; i miei progetti, il nostro rapporto, le nostre promesse crollarono. Lui divenne popolare e iniziò a prendersi gioco di me, sapeva benissimo che provavo qualcosa di forte per lui ma ad Amedeo importava solo della sua popolarità e io, o meglio il nostro rapporto, era il prezzo da pagare.

Iniziai a correre per arrivare presto a casa e buttarmi sul letto a piangere, non lo volevo più da tempo ma essere derisa in quel modo davanti tutta la scuola faceva male. Ero riuscita a dimenticarlo ,o meglio ero riuscita a rassegnarmi all'idea che io per lui non contavo nulla, solo dopo tre lunghissimi anni. Ogni tanto mi ritrovavo a vedere delle vecchie fotografie, a ricordare i nostri momenti più belli e,cavolo, faceva ancora male soprattutto quando si univano alla mente le immagini dei miei compagni che continuavano a prendersi gioco di me.
"Siamo arrivati amore" urlarono i miei genitori "vieni qui! Abbiamo una notizia per te"

" Sto arrivando! Datemi un minuto e smetteteladi urlare" il loro entusiasmo mi fece tornare il sorriso così asciugai gli occhi cercai di nascondere i segni del pianto e li raggiunsi

"Avanti Clary" urlò mio fratello

"Hey! Un secondo" rischiai di scivolare e tutti scoppiarono a ridere e io feci finta di essere offesa e dissi "allora mi dite perché siete così euforici? Che succede?"

" Togli quel muso brontolona" disse mio padre guardando Chris e io sbuffai

"Lascia perdere quei due" intervenne mia madre "comunque dovevamo dirti che ha chiamato il nonno Poldo mentre eri a scuola e vuole che tu e tuo fratello andiate a passare l'estate da lui" non mi lasciò il tempo di rispondere " inoltre la famiglia Brown, o meglio Andrea e Charlotte, staranno lì con voi" non disse più nulla e ne approfittai

"Coooosa!? Siiiiiii!!! Non ci credo, sono troppo felice. Quando si parte??" Sì mi era proprio tornato il sorriso

"Quanto entusiasmo! Fra due giorni partirete" disse mia mamma iniziando a preparare il pranzo

"Pronta per il North Carolina sorellina?" chiese Chris strizzandomi l'occhio

"Assolutamente! L'Italia mi stava stancando... É stato un anno difficile a causa della scuola e ho davvero bisogno di staccare la spina e stare bene. Grazie mille mamma e grazie anche a te papà anche se mi tratti male" dissi iniziando s preparare il tavolo per il pranzo. Mio padre mi abbracciò e anche mia mamma; io e mio fratello quel giorno avevamo un solo obiettivo, preparare le valigie; a pranzo iniziammo ad organizzare il tempo e a scegliere le cose importanti da portare.

Non ci potevo credere, quella mattina credevo che tutto sarebbe andato male invece la giornata aveva preso una piega migliore, avevo pensato di trascorrere tutta la giornata a letto, con le cuffie nelle orecchie, ad ascoltare uomini e donne che erano riusciti ad esprimere attraverso le canzoni ciò che provavo. Invece stavo preparando la valigia per andare dai nonni a trascorrere una magnifica estate con il mio migliore amico e la mia futura cognata... proprio così, Chris é sempre stato cotto di lei ma era troppo orgoglioso per ammetterlo e la lontananza non aiutava. Sarebbe stata una bella estate e sapevo che questo era solo l'inizio, sapevo che la mia vita sarebbe cambiata.

Spazio autrice

É soltanto il primo capitolo della mia prima storia...spero vi piaccia

~Fef

La ragazza delle STELLEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora