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I due giorni a casa dei nonni volarono, Andre e Charlotte rimasero con noi e ci accompagnarono all'aeroporto dove vidi per la prima volta Chris e Charlotte baciarsi, stavano davvero bene insieme. Era strano essere di nuovo sull'aereo per tornare in Italia ma, a differenza degli anni passati, non ero triste anzi ero felice perché sapevo che, a causa dell'odio profondo che provavo per tutti i ragazzi e le ragazze italiane, non sarei tornata presto in quella che per tanto tempo avevo chiamato casa.

Il viaggio era stato lungo, ma a me non era affatto pesato perché non avevo smesso un secondo di pensare a come sarebbe cambiata la mia vita. Tornata nella vecchia casa mi ero imposta come unico obiettivo quello di finire il prima possibile il trasloco per ritornare a New York e dare inizio alla mia nuova vita. Speravo sarebbe stata diversa, in realtà ne ero quasi sicura perché lì avrei potuto creare una nuova immagine di me, avrei potuto frequentare l'accademia di mia nonna, avrei potuto frequentare qualche club scolastico e avrei potuto vedere ogni giorno Andrea.
A proposito del mio migliore amico, ancora non aveva risposto alle domande che riguardavano la mia nuova scuola, mi aveva detto che dovevo stare tranquilla e godermi gli ultimi giorni in Italia e mi aveva giurato che al mio rientro a Manhattan avrei saputo tutto; aveva anche accennato a una sorpresa che avrei trovato da mio nonno a New York... Ultimamente attiravo le sorprese e speravo con tutta me stessa che anche questa sorpresa fosse qualcosa di bello.

La settimana in Italia sembrò volare via, forse perché eravamo tutti sempre occupati a preparare gli scatoli per il trasloco; io fui quella a impiegare meno tempo perché misi negli scatoli solo qualche vestito perché conoscevo mia nonna ed ero più che sicura che mi aveva riempito tutto l'armadio di vestiti alla moda, la mia collezione di libri, qualche foto di famiglia e qualche peluches. I miei genitori e mio fratello erano sempre fuori a causa del lavoro o dell'università così, per cercare di partire il prima possibile, cercai di sistemare anche i loro scatoloni, sistemai la casa e mi occupai dei pasti.
Nel tempo libero guardavo qualche film,cantavo, ballavo o facevo le videochiamate con Andrea; i miei genitori volevano che uscissi un poco ma io non lo feci per paura di incontrare qualcuno. Decisi inoltre di eliminare il mio account di Facebook, Instagram e Twitter e di crearne altri che avrei usato a New York; ero davvero euforica!

"Sbrigatevi! Oggi dobbiamo partire" urlò mia madre

"Buongiorno anche a te mamma, dolce come sempre!" dissi io entrando in cucina con un bel sorriso in faccia, la stavo prendendo in giro ovviamente

"Dai veloci, poche chiacchiere, o perderemo l'aereo" disse mio padre "vi ricordo che prenderemo due voli diversi, noi andremo direttamente a New York per lavoro e per iscrivere te, Clary a scuola e tuo fratello al college; voi invece tornerete dal nonno Poldo così non lascerete Andrea e Charlotte soli con il nonno"

"Certo papà" disse Chris prendendo una fetta di pane con la nutella " dai Clary sbrighiamoci o questi due non ci faranno partire e spero che tu ieri sera abbia caricato l'IPod o ti uccido"

"Tranquillo ho fatto tutto, un minimo di fiducia fratellone" dissi facendogli la linguaccia "e ,per la cronaca, non riusciresti mai ad uccidermi perché sono troppo forte" entrai in camera per iniziare a vestirmi senza sentire la sua risposta.

"Allora i bagagli sono già stati caricati. Possiamo andare, mi raccomando Chris, bada a tua sorella, ci vediamo tra una settimana" disse mio padre abbracciandoci

"Fate i bravi, mi raccomando Christian" continuò mia madre

"Smettetela! Siamo stati quasi due mesi dal nonno e non è successo nulla" disse Chris "ora andate, ci vediamo fra una settimana" e mi trascinò via

"Vi voglio bene" urlai ai miei genitori

"Smettila di fare la bambina Clary" disse mettendomi il braccio intorno alle spalle "ti aspetta una sorpresa abbastanza grande dal nonno" mi schiacciò l'occhio e salimmo sull'aereo.

Amavo viaggiare sull'aereo e quella volta fu davvero speciale, vedere l'Italia farsi piccola piccola e sapere che il peggio era passato, che non avrei più sofferto mi fece emozionare.
Mio fratello si preoccupò così dovetti spiegargli cosa mi stava succedendo e mi confidò che anche per lui stare in Italia era stato difficile, non solo perché Charlotte era troppo lontana ma soprattutto perché non si sentiva a casa; aveva sì tanti amici e tante ragazze che gli andavano dietro ma nessuno di loro era davvero interessato a lui. Mi raccontò che anche lui da stato vittima di bullismo alle medie perché era basso e pacchionello ma aveva superato tutto e entrando alle superiori fece vedere a tutti di che pasta era fatto; era diventato più alto, più magro e muscoloso, più bello ma soprattutto più sicuro di sé. Aveva sconfitto i suoi nemici ed era diventato più forte di loro, li aveva odiati ma oggi li ringraziava perché lo avevano spinto a migliorare se stesso.

"Tutti nasciamo prede Clary,ma spetta a noi decidere se rimanere tali o trasformarci in predatori! Io ho deciso di intraprendere la seconda strada, quella più difficile, ma ce l'ho messa tutta e ce l'ho fatta. Ora ho, anzi abbiamo, l'opportunità di cambiare la nostra vita, cambiare casa, scuola, amici; possiamo diventare ciò che abbiamo sempre sognato. Anche a Manhattan sarà difficile all'inizio ma siamo una cosa sola e insieme possiamo superare tutto. Tu riavrai la tua adolescenza Clary! Tutti ti accetteranno e ti ammireranno perché, guardati, sei bellissima: occhi chiari, capelli scuri, nasino all'insù, magra e con le curve nei punti giusti; sai ballare, cantare, sei intelligente e hai sempre avuto voti alti a scuola. Quindi smettila di pensare al peggio perché comunque vada sarà un successo. E ora goditi l'ultima settimana di vacanza e non pensare a nulla. Sei il mio tutto sorellina, non scordarlo mai" per la prima volta in diciassette anni mio fratello mi aveva trattata da adulta parlandomi in modo diretto e confidandosi con me.

"Ti voglio bene Chris e grazie di tutto. Sei il fratello che tutti vorrebbero avere" finii di dire questa frase e mi addormentai con la testa sulla spalla di mio fratello.

La ragazza delle STELLEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora