La ragazza delle STELLE

25.

"Clary aspettiamo solo te" urlò mio nonno

"Con calma nonno, sono qui! E sai benissimo che nessuno inizierà senza di noi" risposi scendendo le scale e vedendo le reazioni dei miei tre magnifici uomini

"Isobelle questa volta si è davvero superata! È stupendo il tuo abito e tu sei magnifica" aggiunse mio nonno, porgendomi la mano e aiutandomi a scendere gli ultimi gradini della scala.
Avevano ragione, il mio abito era stupendo: era lungo e nero,si allacciava al collo attraverso dei nastri decorati da pietre preziose; alla vita c'era un cinturino impreziosito da alcune pietre, la schiena era lasciata scoperta proprio come una parte del decoltè, il tutto era completato da degli splendidi bracciali e dei tacchi anche questi pieni di gioielli. Avevo deciso di appuntare i capelli da un lato solo, lasciando che i boccoli ricadessero su una spalla; il trucco era molto leggero, l'eye-liner valorizzava il mio sguardo e l'ombretto color perla rendevano il mio occhio più grande ed espressivo, le guance erano più rosse del solito e le labbra avevano un colore più deciso che rendeva le mie labbra più carnose e vellutate, ovviamente il merito era delle bravissime make-up artist che aveva pagato mia nonna.

L'hotel che era stato scelto per ospitare la festa non distava molto da casa nostra; era molto grande e lussuosissimo, i colori principali erano il bianco e l'oro, ma ciò che catturava l'attenzione era il grandissimo lampadario di cristallo che occupava il centro della grande sala. C'era gente proveniente da ogni parte dell'America, gente molto ricca che aveva come unico obiettivo quello di entrare in affari con la mia famiglia. Avevo dovuto salutare tutti i soci di mio nonno, forzando dei sorrisi e facendo finta di essere felice di trovarmi lì; in realtà non vedevo l'ora di poter tornare a casa e scappare via da quella noia mortale.

Mio nonno ci presentò uno dei suoi più importanti e fidati soci, il signor Sanchez "Charlos! Non pensavo di vederti qui, non partecipi mai a questi eventi" disse mio nonno stringendogli la mano "vieni, ti presento la mia famiglia; mia moglie e mio figlio hai già avuto il piacere di conoscerli"

Il signor Sanchez salutò tutti noi e chiamò la moglie Marie e il figlio "Vi presento mia moglie Marie e mio figlio" fece una lunga paura "Luke, frequenta la East High School"

"Che bel giovanotto" disse mio nonno stringendo la mano al ragazzo

"Luke! Che ci fai qui?" chiesi abbracciandolo; era strano quella sera... La camicia e la giacca riuscivano a coprire i tatuaggi che aveva sulle braccia e i piercing erano scomparsi

"Clary! Oh mio Dio, finalmente qualcuno che conosco" rispose il mio amico "sei bellissima oggi" e mi schiacciò l'occhio. Spiegammo alle nostre famiglie che frequentavano alcuni corsi in comune e che eravamo diventati subito amici. Lui continuava a riempire di complimenti mia madre e mia nonna facendole innamorare di lui. Sapevo che avrebbero iniziato presto a fare pressioni e ad obbligarmi a conoscere meglio Luke e ad organizzare una cena fra famiglie.

"Signori Evans e Sanchez! È un onore rivedervi" disse l'uomo misterioso

"Signor Anderson! È appena ritornato dalle Maldive?" risposero. Ecco perché mi sembrava conoscente, era il padre di Sharpey e lo zio di Kyle; lui e suo nipote si somigliavano davvero tanto, tutti li avrebbero potuto scambiare come padre e figlio. Il signor Anderson spiegò che i suoi ragazzi erano dovuti rimanere a casa con la loro madre che ultimamente sembrava essere peggiorata. Dopo cominciarono a parlare di lavoro, di alcuni investimenti da fare per poter espandere i possedimenti di mio nonno.

La situazione peggiorò non appena altri uomini si unirono a mio nonno per parlare d'affari e le donne cominciassero a spettegolare; così Luke decise di avvicinarsi al dj per chiedergli di dare inizio alle danze e,cosa che non mi aspettavo, il dj diede ascolto a Luke e mise un bellissimo valzer. I miei nonni e le altre coppie cominciarono a muoversi al centro della pista, ma purtroppo ero senza accompagnatore quindi mi sarei dovuta accontentare di guardare gli altri ballare.