Capitolo 9

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I giorni passarono, Antony cercò un lavoretto estivo e venne assunto come fattorino delle pizza. Non era il massimo, ma si sentiva in colpa perché sulla nave io avevo studiato tutto il tempo e lui non aveva fatto niente, così mentre io ero a riposo lui lavorava. Fortunatamente faceva dei turni, quindi il tempo per stare insieme non mancava di certo.

Passò una settimana e mi ritrovai in garage con i ragazzi e Sofia, mentre Antony era a lavoro. Non so perché ma c'era una strana atmosfera nell'aria. Quando i ragazzi ci lasciarono sole mi rivolsi alla bionda con tono preoccupato.
-Che succede? Abbiamo parlato solo io e Matteo, tu e Lorenzo avete litigato?
-Più o meno.
Rispose con un filo di voce voltandomi le spalle. Sospirai.
-Che vuol dire più o meno?
Sofia si sedette a peso morto sulla sedia e alzò i suoi occhi azzurri su di me.
-Ok sì, abbiamo litigato prima che tu e Matteo ci raggiungeste.
Mi sedetti sulla sedia davanti alla sua e le presi la mano.
-Posso sapere perché?
Domandai con voce comprensiva.
-Beh sai, un po' di tempo fa, direi tanto tempo fa, mentre fumava gli avevo chiesto una sigaretta. Io non fumo ma volevo tenerla come ricordo, era la nostra prima uscita. Lui disse di no perché aveva paura che io la fumassi, allora la presi lo stesso e la leccai per poi ridargliela. Gli dissi che quella non avrebbe mai dovuto fumarla... Prima sono andata a vedere nel suo pacchetto e non c'era, la stava fumando proprio in quel momento!
Era la storia più ridicola che avessi mai sentito come causa di un litigio.
Le lasciai la mano e rimasi a bocca aperta.
-Ti prego dimmi che stai scherzando.
-Greta non puoi capire, io ci tengo a queste cose!
-Ok, era il vostro primo appuntamento, ma non mi sembra un motivo valido per litigare.
Lei scosse la testa e si appoggiò allo schienale della sedia incrociando le braccia.
-Non è solo questo, Greta, ultimamente sembra che lui non tenga più a me, lo sento distaccato e questo mi fa stare male. Sai, quando gliene ho parlato ha cominciato a sbraitare, non sembrava lui, e so che ne ha tante altre da dirmene.
La fissai dispiaciuta.
-Se vuoi posso parlarci o mandare Antony, non voglio vederti così.
-Lo faresti?
-Certo Sof, tu ci sei sempre stata quando stavo male, ora tocca a me.
Lei abbozzò un sorriso e mi abbracciò.
-Grazie tante, Greta.
Ricambiai l'abbraccio.
-Di niente.

Lasciai il garage e andai verso casa di Antony, mi aprì Theo e notai che era cresciuto parecchio dall'ultima volta che lo avevo visto.
-Ciao tesoro.
Il ragazzino mi sorrise.
-Ciao Greta, Antony è di sopra, vai da sola?
-Sì, grazie.
Raggiunsi la stanza di Antony e rimasi delusa nel vederlo mentre si preparava per andare a lavoro, avrei voluto parlargli di Lorenzo, o comunque stare un po' con lui.
-Ehi.
Lui spostò lo sguardo dallo specchio a me e mi sorrise.
-Ciao amore.
Entrai in stanza.
-Ciao, stavi andando via?
Antony diede una controllata veloce al cellulare.
-Mh, tra un po', perché?
-Ti volevo chiedere un favore.
Lui mi sorrise gentilmente.
-Dimmi.
Gli raccontai delle preoccupazioni di Sofia e del comportamento strano di Lorenzo, ma lui non sembrò sorpreso.
-Io e Lorenzo ultimamente non parliamo molto, e da quanto so, nemmeno Matteo ci parla.
Mi accigliai.
-Davvero?
Lui alzò le spalle e si avvicinò alla finestra. Diede uno sguardo di fuori, probabilmente per controllare il tempo, non era il massimo andare in bici con delle pizze se stava piovendo.
-Sai, è strano.
Mi ricordai che stavamo parlando di Lorenzo, così lo ascoltai.
-Ci evita, e delle volte quando lo incontro per strada si copre la testa con il cappuccio della felpa cominciando a camminare più veloce.
Antony mi guardò di nuovo e continuò a parlare.
-Odio essere ignorato, specialmente in quel modo, ma non riesco mai a parlarci.
Tirai un lungo sospiro e portai le braccia al petto.
-Ok, lo farò io.
Affermai.
-Ne sei sicura?
Chiese con un filo di preoccupazione nella voce.
-Antony, si comporterà in modo strano ma è pur sempre Lorenzo.
Lui sorrise e mi depositò un lungo bacio sulla fronte.
-Sta comunque attenta, bimba.
Trattenni un sorriso e mi avvicinai alla porta.
-Vedi di finirla con questo nomignolo, bimbo.
Gli feci la linguaccia e poi lasciai la stanza.

Non sapevo dove cercare Lorenzo, a casa sua non c'era e nemmeno in garage. Sua madre mi aveva detto di andare nella pista ciclabile vicino alla spiaggia, mi aveva detto che lui ci andava sempre con il Penny, ma quando andai lì non lo trovai. Vidi solo dei ragazzi che facevano dei trick con lo skate su delle panchine, rimasi per un secondo a fissarli e a pensare a quanto potessero essere stupidi, sperai che uno di loro cascasse anche se era brutto da pensare.

Un ragazzo mi passò vicino mentre ero concentrata a guardare gli altri, solo dopo notai che era Lorenzo.
-Ehi, fermati!
Lui poggiò un piede a terra impedendo al penny di continuare a trasportarlo, si voltò verso di me e mi fissò accigliato.
-Lorenzo, devo parlarti.
Aveva una felpa grigia e pantaloncini corti, mentre un cappello blu con la visiera all'indietro gli copriva i capelli rossi. Un cerotto enorme era attaccato sotto il suo occhio destro, continuava a fissarmi senza dire nulla, ed era una cosa al quanto strana. Teneva strette entrambe le mani alle spalline del suo zaino, sembrava custodirlo gelosamente come se ci fosse qualche tesoro all'interno.
-Lorenzo? Mi stai spaventando, di' qualcosa.
-Sto aspettando che la dica tu, che cosa vuoi?
Finalmente aveva parlato, la sua voce era strana. Non era come al solito, non esprimeva nessuna emozione, era vuota.
-Devo parlarti di Sofia, lei è...
Prima che potessi finire la frase lui aveva già ricominciato a spingersi sul suo piccolo skate.
-Lorenzo!
Cercai di riprenderlo ma il ragazzo spinse di più con il piede, allungai il braccio disperata e riuscii ad afferrare il suo zaino. Lo sentii imprecare e voltarsi di colpo verso di me, mi afferrò per un braccio e lo strinse così forte che mollai la presa e feci cadere il suo zaino a terra.
-Lorenzo... mi stai facendo male.
Tirai dei lunghi respiri mentre il rosso mi fissava arrabbiato. Si rese conto solo dopo di quello che stava facendo e mi mollò il polso, lasciandomi un gran rossore.
Lorenzo si tolse il cappello e si passò disperato una mano tra i capelli.
-Mi dispiace.
Non riuscì a guardarmi in faccia e io non mi mossi, il cuore rischiava di uscire fuori dal petto e il polso pulsava, mi faceva malissimo.
-Vuoi dirmi che cos'hai?
Non so con quale coraggio ancora insistevo ma quando mi mettevo in testa una cosa era quella, e poi Lorenzo nascondeva qualcosa.

Lui scosse la testa e afferrò in fretta il suo zaino da terra, da lì cadde una bustina e dalla sua faccia capii che era proprio quella che custodiva come un bambino. Allungai lo sguardo e quando capii cosa c'era all'interno spalancai gli occhi. Pasticche. E non erano di certo quelle per la gola.
Il rosso raccolse in fretta la sua roba e la infilò nello zaino in preda al panico.
-Lorenzo... sei impazzito?!
-Sta zitta Greta, sta zitta! Non dirlo a nessuno o finirò nei guai, mi hai capito? Non dirlo nemmeno ad Antony.
E detto questo prese il suo penny sotto braccio e scappò via.

Me ne andai anch'io, ero scioccata e non sapevo che fare. Lorenzo si stava facendo del male con sostanze stupefacenti. Non riuscivo a pensare a niente in quel momento, la mia mente era piena di pensieri e il braccio mi faceva sempre più male.

Corsi a casa e presi del ghiaccio mettendolo sulla ferita che mi aveva procurato Lorenzo. Mi appoggiai al davanzale della cucina e mi arrivò un messaggio da Antony.
"Come è andata?"
Sospirai e digitai la risposta con una sola mano.
"Ho bisogno di vederti."
"Che succede?"
Riuscivo a vedere la sua preoccupazione anche in un messaggio. A quello ne susseguì subito un altro.
"Greta, sono appena uscito dal lavoro, devo venire da te? Stai bene?"
"Ti aspetto a casa."
Non riuscivo a dirgli tutto in un messaggio, anzi, non sapevo nemmeno se sarei riuscita a dirglielo di persona. Lorenzo mi aveva urlato di non dirlo a nessuno e non sapevo che fare. Alla fine decisi che il giorno dopo sarei andata a parlare con lui e avremo risolto, fino a quel momento avrei nascosto la verità ad Antony, la cosa mi dispiaceva davvero molto, ma era l'unica soluzione.


#spazioautrice
Quanto sono belli i grentony nella foto 😢
😌😌 io comunque della storia non dico niente 😂
Lasciate tante stelline e commenti e ci rivediamo alla prossima. ❤️
~gretassmjle

Ugly Heart 2.//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora