Capitolo 21

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Non so per quanto tempo ancora le nostre bocche rimasero unite, ma fu bellissimo. Poco dopo sentii qualcosa sopra la mia testa, non ci feci molto caso fino a quando non mi staccai e guardai in alto, una rete, quelle reti che si usavano per togliere gli insetti dalla piscina.
-Niente sesso in piscina!
Esclamò la voce di mia sorella che tolse l'oggetto dalle nostre teste. Dalla sua faccia capii che era imbarazzata e voleva solo farsi notare con quella rete e non mettercela in testa.
Io e Greta ci avviamo verso la scaletta e quando uscimmo iniziai a tremare come una foglia. Mia sorella ci diede due asciugamani.
-Siete fortunati che vi abbia trovato io e non il proprietario della piscina.
Affermò portando le braccia al petto.
-Di sopra ci sono dei vestiti asciutti, andatevi a cambiare tra un po' dobbiamo farci le foto.

Io e Greta andammo dentro la casa cercando di evitare gli altri e raggiungemmo il piano di sopra.
Entrammo nella stanza indicata da Serena e cercammo degli abiti nell'armadio.
-Sai di chi è questa casa?
Domandò Greta mentre prendeva una mini gonna nera e una semplice maglietta bianca.
-Non lo so, credo di un amico di Serena.
Fu l'unica domanda che mi fece e fu l'unica risposta che gli diedi, poi calammo in un silenzio tombale mentre ci vestivamo senza guardarci.

GRETA POVS

Avevo appena finito di infilarmi le scarpe quando la sua voce mi fece voltare.
-Comunque prima hai sbagliato a tuffarti.
Socchiusi gli occhi.
-Cosa?
Antony strizzò la sua maglietta bagnata.
-Di pomeriggio quando abbiamo fatto la gara di tuffi, tu lo hai fatto male.
Che cazzo c'entrava adesso? Ci eravamo appena baciati, lui non aveva ancora fiatato e adesso che lo faceva affermava una cosa che non c'entrava nulla?
-Io non sbaglio mai.
Affermai con tono freddo, e lui sorrise.
-Invece sì, hai posizionato male le gambe.
Si avvicinò a me e mi si mise dietro.
Il suo bacino attutì al mio. Appoggiò le mani sulle mie cosce e il mento sulla mia spalla. Lo guardai con la coda dell'occhio.
-Se era una scusa per toccarmi potevi dirlo.
Sentii la vibrazione della sua risata.
Antony mi girò verso di lui, le mani ancora sulle mie cosce salivano lentamente. Arrivò sotto la gonna e mi fece mordere il labbro.
-Non ce la faccio proprio.
Sospirò lui.
-A fare cosa?
-A resisterti, Greta, per dimenticarti dovrei trasferirmi in un altro continente e poi chi lo sa.
Ripensai alle parole di Lorenzo, anche se era il momento meno adatto.
"Greta e Antony, la coppia perfetta."
-Ti prego non farlo, non pensarci nemmeno.
Esclamai prima di baciarlo. Non ne potevo più, volevo stare con lui, mi mancava davvero tanto. Allacciai le braccia intorno al suo collo. Antony mi strinse a se e non mi lasciò andare, e io non lo avrei di certo fatto.
-Ti amo.
Sussurrò al mio orecchio mentre mi alzava la maglietta. Il cuore mi batté forte, così tanto che rischiò di lasciare il mio petto e andarsene per conto suo. Mi dispiaceva un sacco quello che stavo per fare, ma lo bloccai.
Lui sembrò dispiaciuto quanto me.
-Non possiamo qui, lo sai... e poi dobbiamo scendere di sotto a fare le foto.
Antony si lasciò accarezzare di nuovo i capelli. Infilai le dita tra i suoi ricci leggermente bagnati.
-È scontato da dire che mi sei mancato?
Lui mi baciò di nuovo. Bussarono alla porta.
-Ragazzi ci siete?
Era Serena. Ci staccammo e lui sospirò.
-Sì Ser, adesso scendiamo.
La avvertì Antony avvicinandosi alla maniglia e aprendo lentamente la porta. Serena allungò lo sguardo dentro la stanza.
-Spero che non abbiate fatto casino qui dentro.
Antony sospirò e allungò la mano verso di me.
-Tranquilla.
Disse mentre prendevo la sua mano e superavamo la soglia della porta a passo svelto. Passammo di fronte a Serena che mi sorrise e mi fece un 'ok' con il pollice.

Scendemmo di sotto evitando gli sguardi di tutti. Stringevo forte la mano di Antony e non era segno di possesso, solo che volevo sentirlo vicino per tutto quel tempo che non lo era stato.
-Ehi ragazzi, vi stavamo aspettando!
Esclamò Matteo facendoci cenno con la mano. Al suo fianco c'erano Sofia e... Lorenzo. Riuscii a sentire la tensione di Antony dalle sue spalle e dalla sua stretta aumentata.
Mi avvicinai a Matteo e gli poggiai una mano sulla spalla sorridendogli.
-Ancora tanti auguri, Tiberia.
Mi sorrise di rimando e guardò la fotocamera mettendosi in posa.
Avremmo dovuto essere tutti uniti in quel momento, in quella foto. Un'altra foto insieme di noi 5, eppure c'era davvero tanta tensione nell'aria ed era bruttissimo, quando sarebbe finita quell'agonia?
Quando la foto scattò Antony non perse tempo a tirarmi via dalla massa.

Lo guardai confusa, sperai che non stesse facendo così per Lorenzo.
Mi prese il mento con due dita e mi baciò senza che io parlassi. Le sue labbra non mi avrebbero mai stancata, avevo necessità di lui dopo tutto quel tempo, così lasciai passare. Si staccò e mi avvicinò a lui con la scusa del ballo, quello che d'altronde stavano facendo tutti. Il suo respiro sul mio collo mi lasciò delle vibrazioni. Premette le sue labbra contro il mio orecchio.
-Ho bisogno di te.
Sussurrò. E non c'erano parole più belle.
-Ti voglio in camera mia stanotte... voglio solo vederti vulnerabile per stringerti forte tra le mie braccia. Voglio unirmi a te e voglio farti capire quanto io non abbia mai smesso di amarti nonostante tutto. Voglio farti mia.
Alzai la testa per guardarlo negli occhi e stavolta fui io a baciarlo.
Le mie braccia si allacciarono al suo collo e io mi avvicinai di più. Le mie labbra sfiorarono la sua pelle facendolo sospirare, raggiunsi il suo orecchio.
-Andiamo via.
Riuscii a percepire il suo sorriso. Antony mi accarezzò piano le braccia fino ad arrivare ad afferrare le mie esili mani. La sua presa era leggera e i suoi occhi erano fissi su i miei. Andammo via dalla festa e arrivammo a casa di Antony.

Arrivammo davanti alla sua porta e aspettai che lui aprisse.
-C'è qualcuno?
Gli domandai e lui rispose negando con la testa. Aprì la porta di casa e mi sorrise, superò la soglia e lanciò le chiavi sul mobiletto all'inizio del corridoio. Mi chiusi la porta alle spalle per poi avvicinarmi a lui.
-Mi sei mancata, piccola.
Gli presi entrambe le mani.
-Anche tu.
Antony sorrise e mi baciò la fronte, poi iniziò a salire lentamente le scale non staccando la sua presa, come se mi stesse conducendo nonostante io conoscessi la strada.

Raggiungemmo la sua camera e Antony si sdraiò sul letto lasciando che mi sedessi sopra di lui. Gli tolsi lentamente la maglietta, posandogli le mani sui fianchi. Il suo sguardo era pieno d'amore e le sue labbra erano piegate in una linea sottile che formava un sorriso. Mi accarezzò le cosce fino ad arrivare ai bordi della mini gonna.
-Mi dispiace.
Esclamò lasciandomi perplessa.
-Ti ho trattata male in questi ultimi giorni, scusa, non lo meritavi.
Non mi lasciò parlare perché riprese a darsi colpe inutili.
-Sai non sapevo perché lo facevo è solo che...
-Antony.
Pronunciai il suo nome con tutta la dolcezza che avevo in corpo e lui si zittì immediatamente.
-Dimentichiamo tutto, torniamo a prima, a quando mi hai detto quelle parole. Ti prego, smettiamola di parlare... lasciamo che siano i nostri corpi a farlo.
Antony sorrise e mi baciò. Non era uno di quei baci dati con foga, era calmo, dolce e pieno d'amore. Mi tolse la gonna, una cosa che voleva fare da quando me l'aveva vista addosso. La mia maglietta cascò a terra accanto alla sua. Antony si tirò a sedere, iniziando a salire con le dita lungo la mia colonna vertebrale e fermandosi sul gancetto del mio reggiseno, che sganciò lentamente. Iniziò poi a scendere con le mani lungo i miei fianchi, fino ad infilarle negli slip del costume. Mi baciò e stavolta fui io ad adagiare la schiena contro il materasso. Gli tolsi i boxer e lui si chinò in avanti, mi lasciò un bacio a stampo e poi entrò in me.
Amore, c'era soltanto amore tra noi in quel momento. Era indescrivibile, tutto qui.

Le sue mani mi accarezzavano dolcemente i capelli mentre ero stretta a lui con la schiena contro il suo petto. Mi baciò la guancia e sospirò.
-Non so come farei senza di te.
Sussurrò spostandomi i capelli e baciandomi il collo. Mi addormentai sotto la sua presa, e mi mancava. Non riuscivo a dormire bene se non sentivo la sua protezione, le sue braccia strette al mio corpo.



#spazioautrice
Carini, peccato che nel prossimo capitolo Greta dovrà affrontare qualcosa più grande di lei, chissà che succederà 🙄🙄
Lasciate tante stelline e commenti e ci rivediamo alla prossima ❤️
~gretassmjle

Ugly Heart 2.//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora