Capitolo 44

452 49 28
                                    

Raggiungemmo la bionda che era insieme ai ragazzi e mia sorella. Facemmo finta che non fosse successo niente, anzi, più che altro lei mi ignorò per tutta la fine della serata. Ed ecco che ricominciava a fare la complicata e  che iniziava a confondermi di nuovo.

GRETA POVS

Tornai a casa dopo la serata con i ragazzi e mi lasciai cadere sul letto con uno sbuffo. Non riuscivo a smettere di pensare a quello successo poco fa e al fatto che stessi per dire ad Antony che ero incinta di lui. È che per una volta da quando era tornato mi ero sentita al sicuro vicino a lui. Lasciai i miei pensieri in sospeso perché mi addormentai, ero distrutta dalla stanchezza e mi ci voleva proprio un bel riposo.

La mattina dopo mi svegliai quasi a ora di pranzo e potevo finalmente dire che avevo dormito come si doveva!
Presi il telefono controllando le notifiche e notai immediatamente il messaggio da parte di Antony che diceva:
"Ehi, ti va di vederci? Senza "litigare" né niente, solo parlare, che ne dici? Al bar vicino casa mia, alle 16, sii puntuale Menchi ;)"

Alle 16, perfetto, avevo tre ore per prepararmi!
Mi alzai dal letto scattando come una molla e andai a mangiare qualcosa al volo dal frigorifero. Corsi di sopra e mi preparai, finii giusto in tempo.

Andai davanti al posto prestabilito e vidi Antony sorridermi da lontano. Aveva dei semplici jeans e teneva le mani dentro le tasche posteriori, una maglietta bianca e una felpa grigia aperta.
-Volevo solo offrirti un aperitivo, non c'era bisogno che venissi così bella.
Mi fermai davanti a lui inarcando un sopracciglio.
-Devo prenderlo come un complimento?
Lui sorrise di nuovo condizionando anche me.
-Andiamo.
Disse schivando la domanda e facendo cenno con la testa verso il bar. Ci sedemmo a dei tavoli e ordinammo.
-Ti ho chiamata anche per parlare, non solo di ieri ma... di tutto.
Abbassai lo sguardo.
-Lo so, e mi dispiace, dovevo rimanere nel mio e non confonderti le idee, non più di prima almeno.
Lui annuì con una nota di tristezza.
-Ti avevo già detto quello che pensavo, ma poi... tu mi hai baciato e... ho dimenticato il resto, solo che non riesco a capirti Greta, non ci riesco proprio.

ANTONY POVS

La cameriera arrivò con le nostre ordinazioni e dopo averla ringraziata e pagata guardai di nuovo Greta che aveva appena messo in bocca una patatina. Decisi di lasciar perdere l'argomento. Era così carina che mi venne da sorridere.
-Che c'è? Mi sono già sporcata?
Sbuffai una risata e negai con la testa.
-Stai benissimo, non preoccuparti.
Lei accennò un sorriso e abbassò lo sguardo sulla sua bevanda fredda. A quanto pareva avevamo dimenticato entrambi il motivo principale su cui parlare e l'avevamo presa come un'uscita vera e propria, ma non mi dispiacque affatto.
-Bene.

Disse Greta prima di alzarsi, avevamo appena finito di bere.
-Andiamo da qualche parte.
-D'accordo.
-E allora alzati!
Disse con aria scocciata ma palesemente finta. Sorrisi.
-Hai uno strano modo di provarci con me lo sai?
Greta mi guardò inarcando un sopracciglio.
-Come, scusa?
Mi alzai continuando a sorridere come un ebete dopo il suo primo bacio.
-Oh non ti scusare, non mi dispiace il fatto che tu ci prova con me.
Lei sospirò teatralmente e prese la borsa, per uscire dalla porta mi diede una spinta sul petto.
-Ma smettila.
Uscì dal bar e la seguii con i denti che tenevano il labbro inferiore in una maniera così forte che mi feci anche male.

Raggiungemmo un parco e ci sedemmo sull'erba. Rimanemmo per un po' in silenzio e, a me in quel momento, il silenzio stava stretto. Notai che lei era ormai persa nel suo mondo, aveva gli occhi socchiusi e concentrati a guardare i bambini che giocavano felici in quella bella giornata di sole.
Presi il mio cellulare e attaccai le cuffiette, senza che lei se ne accorgesse ne indossai una mentre misi l'altra nel suo orecchio.

GRETA POVS

Mi voltai confusa a guardare Antony ma lui fece partire la musica, partì una canzone bellissima con un sound calmo e rilassante. Il cantante aveva una voce particolare che stava bene con tutta la canzone e il testo. Non sapevo di che canzone si trattasse ma in quel momento non importava. Antony mi sorrise notando la mia faccia confusa che piano piano era cambiata.
-Perché?
Riuscii a chiedere. Lui alzò le spalle non cambiando la sua espressione.
-Volevo entrare nel tuo mondo senza disturbarti troppo, ci sono riuscito?
Adesso il sound della canzone era cambiato drasticamente ed era diventata molto da discoteca.
"This is our story, that we could take back some day"
Continuava a ripetere la canzone mentre io sorridevo.
-Sì.
Antony si avvicinò al mio volto velocemente e poggiò le sue labbra sulle mie. Fu un semplice bacio a stampo che riuscì a scaturire di nuovo le solite emozioni. Fui la prima a staccarmi e lui mi guardò dispiaciuto.
-Devo andare.
Tolsi la cuffietta dal mio orecchio e mi affrettai ad andarmene. Non doveva andare così, non dovevo iniziare a piacere al "nuovo" Antony, era tutto un casino.

ANTONY POVS

Rimasi a fissarla mentre usciva dal parco con la fretta di qualcuno che stava scappando da qualcosa. Sbuffai e tirai un verso esasperato sdraiandomi a braccia aperte sul prato. Continuavo a non capirla, ma le piacevo o no? Voleva stare con me o no?
Decisi di alzarmi con un grande sforzo e di raggiungere la mia casa, ma durante il tragitto qualcosa andò storto, mi colpì una fitta alla testa e poi... il buio.

Mi risvegliai su un lettino di ospedale con la testa che mi faceva un male assurdo.
-Ti sei svegliato per fortuna!
Ero ancora intontito, ci misi un po' a capire che la voce nella stanza era quella di Matteo. Mi massaggiai le tempie emettendo un verso straziato.
-Che cosa è successo?
Gli chiesi. Lui poggiò i pugni sul materasso del mio letto.
-Ti ho ritrovato a terra Antony, il dottore ti ha visitato mentre hai perso i sensi, dice che probabilmente sei svenuto o hai avuto un calo di zuccheri ed hai sbattuto la testa.
-Mh.
Mi lasciai cadere di nuovo con il capo sul cuscino.
-Meno male che non hai avuto un trauma cranico o robe simili.
Affermò il moro. Risi ricordandomi un aneddoto.
-Come quella volta che eri caduto dallo skate parecchio tempo fa! Anche tu hai rischiato, amico!
Matteo stava per ridere ma si fermò a guardarmi ad occhi spalancati.
-Che cosa hai detto?
Mi domandò con tono che non riuscii a decifrare. Socchiusi gli occhi confuso.
-Ho solo detto che...
-No no Antony, ti... ti sei ricordato una cosa successa 8 anni fa? Tu... tu hai ricordato!
Schiusi leggermente le labbra, era vero! Dio, adesso che ci facevo caso... ricordavo finalmente tutto! Sia quello che era successo pochi giorni prima che quello successo anni fa, tutto! Avevo recuperato la memoria!
-Oh mio Dio, hai ragione!
Matteo sorrise e anch'io non riuscii a trattenere un sorriso.
-Greta.
Saltai giù dal letto continuando a ripetere il suo nome.
-Cazzo, Greta!
Corsi di fuori prima che Matteo potesse soltanto capire le mie intenzioni.

GRETA POVS

Mi ero stancata di quella situazione. Mi ripetevo continuamente che dovevo evitarlo come mi aveva detto inizialmente Serena e invece finivo per cascarci di nuovo. In lui, in quegli occhi e in quel sorriso. Come facevo a evitarlo? Come?!
Mi sedetti a peso morto sul divano e mi portai le mani tra i capelli stringendo così forte da farmi male.
Il telefono squillò e non avevo intenzione di rispondere, volevo restare così a fissare il vuoto della mia sala spoglia. Il cellulare squillò di nuovo, accennai appena a uno sguardo per vedere il nome sul display: Matteo. Beh, per quella situazione meglio di Antony era di sicuro! Risposi.
-Greta? Grazie a Dio hai risposto!
-Che succede?
Il ragazzo sembrava davvero euforico.
-Antony sta venendo da te, lui... lui ha di nuovo la memoria! Non so dove sta andando ma corri, vagli incontro!
Mi ero fermata a "ha di nuovo la memoria" il resto lo feci senza che lui mi disse nulla.

Corsi fuori dalla porta e, dopo aver lasciato completamente il mio quartiere, attraversai la salita che di solito usavo per andare in stazione, non sapevo da che parte sarebbe venuto Antony ma quando raggiunsi la fine della strada lo vidi. Aveva il fiatone come me e si era fermato a guardarmi, non sapevo se sorridere o scoppiare in lacrime di gioia, così mi buttai tra le sue braccia che mi accolsero in fretta. Mi strinse forte e lì crollai in un pianto disperato che bagnò il tessuto della sua felpa.
-Sei qui, non ci posso credere sei qui e sei tu!
Antony mi accarezzò i capelli lasciandomi un bacio sulla testa, mi erano mancati quei piccoli gesti.
-Sono sempre stato io, piccola.
Lo guardai scuotendo la testa.
-No, non è vero.
Dissi singhiozzando. Lui sorrise appena e mi cinse la vita. Tirai la testa indietro per guardarlo e lui mi baciò, quello sì che era un bacio, adesso sì che ci conoscevamo. Si staccò da me e si avvicinò al mio orecchio.
-Greta, mi hai visto questi giorni, no? Potrei perdere la memoria mille volte, e altre mille volte mi innamorerei di te.




#spazioautrice
Ciao tesoriii, dai che vi voglio bene, ci eravamo stancati un po' tutti di Antony senza memoria eh, spero che vi piaccia, l'ultima volta mi avete lasciato pochi commenti, dai fatemi sapere! ☺️
Ci vediamo alla prossima 💖
~Sara

Ugly Heart 2.//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora