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ANASTASIA'S POV

Dopo un quarto d'ora da quando sono partita mi scappa la pipì. C'è un locale aperto alla mia sinistra, così parcheggio e scendo. Entrando noto una persona addormentata, con la testa appoggiata al bancone. Troppo alcool fa brutti scherzi. Chiedo al proprietario del bar di poter andare al bagno e quando esco ordino una Coca-Cola per mantenermi sveglia, dato che il caffè non mi piace.
La mia attenzione però viene attirata dal ragazzo notato prima:-Ma quello è...Valerio?
-Senti, se lo conosci e la Coca-Cola la stai prendendo solo per aver usufruito della toilette, facciamo che te la offro se lo porti via, che io devo chiudere-Mi dice in modo brusco l'uomo.
Oh beh, me lo porterei via volentieri, ma dubito che i suoi parenti, la sua ragazza e i fan siano d'accordo.
-Seriamente, smettila di guardarmi con quella faccia, non può stare qui, mica posso tener aperto tutta la notte.
-Ah, ehm...d'accordo...
Bevo la bibita e chiedo aiuto per condurre Valerio fin dentro la macchina.
-Sì, ma dove ti porto? A casa mia, per forza. Credo che il mio autocontrollo andrà a puttane.-Ragiono a voce alta.
Ricevo un 'mhh' come risposta mentre mi rimetto alla guida e giungo fino all' appartamento. E adesso come lo porto su per le scale? Federica starà sicuramente dormendo, quindi non mi può dare una mano.
Apro la portiera dalla parte dov'è seduto il ragazzo e mentre lo supplico di svegliarsi gli slaccio la cintura. Metto un braccio sotto la sua schiena (mi correggo: la sua magnifica schiena) e cerco di spostarlo, ma non sono esattamente forte. Apre leggermente gli occhi e li strabuzza, possibile che sia perfetto pure così? Si lamenta, ma riesce a mettere un piede fuori dalla vettura, aiutato da me naturalmente.
Continuo a sostenerlo mentre mi mette un braccio sulle spalle per reggersi e chiudo l'auto.
-Sei nana.
-Sei tu troppo alto.
-Certo...
Okay, le scale. Credo che morirò giovane, ma almeno accanto a lui.
Mi appoggio allo scorrimano ed egli, mezzo sveglio, sale con me barcollando.
A metà percorso quasi mi si addormenta addosso, rischiando di farmi cadere.
-No, no, Vale, non puoi farmi questo, non chiudere gli occhi, per favore...
Rischio di scivolare e quindi lui rimette in moto il cervello, all'incirca. Mentre saliamo la seconda rampa sento il suo respiro soffiarmi delicatamente sul collo, sempre più vicino. Fin troppo. Faccio appello a tutta la mia coscienza e allontano la testa:-Ma che fai? Sei fidanzato e pure io, ma quanto hai bevuto?
-Non...sono fidanzato...-Biascica lui.
-Oh sì che lo sei, e smettila di avvicinarti.-Dico sussurrando.
-Mi...Mi ha lasciato.-
-Lei cosa?!-Rispondo stupita mentre rischio di spiaccicarmi sulla parete.
Finalmente arrivo alla porta, che non posso aprire perché le chiavi sono in fondo alla borsa.
Faccio appoggiare Valerio al muro aiutandolo a sedersi lentamente a terra e le cerco, poi le inserisco nella serratura. Cerco di sollevarlo con scarso successo, tant'è che pesta il fondoschiena sul pavimento. Spero vivamente che non se lo ricordi. Lo tiro su nuovamente e lo conduco a fatica verso il divano, dove subito si sdraia.
Ragiono tra me e me: se lo lasciassi qui, nel caso dovesse vomitare sarebbe distante dal bagno e in oltre non sa dove sia. Se lo portassi in camera mia, non saprei dove dormire, perché se stessi io in sala non cambierebbe nulla. Decido allora di portarlo, suo malgrado dato il sonno, nella mia stanza, poi prendo un sacco a pelo dall'armadio di Federica, che per mia fortuna non si sveglia. Lo distendo affianco al letto e, dopo aver messo una maglietta e dei calzoncini, osservo il ragazzo che continua ad agitarsi sopra le mie coperte, e ad un certo punto si sposta sul bordo e allunga una mano. La passa delicatamente sul mio viso e dice:-Carini quei buchetti dell'acne.
Non pensavo fosse così dolce da ubriaco.
-Taci, che quello che hai sulla guancia non è nemmeno un buco-Rispondo ridendo.

Vengo svegliata da uno spostamento d'aria accanto a me, un tonfo e qualche parolaccia.
-Cazzo, che male!
Cerco di aprire gli occhi e vedo l'immagine sfocata di quello che dovrebbe essere Valerio cercare di alzarsi. Sollevo la testa e vedo che è letteralmente caduto dal letto.
-Ma che diamine è successo ieri sera?
Quanto amo la sua voce roca. Al mattino poi, ancora meglio.
Si siede a gambe incrociate di fronte a me e cerca di ricordare.
-Allora...Sono andato in quel locale, ho bevuto e non ricordo altro, a parte un forte dolore al culo.
-Oh, non guardare me, io non c'entro nulla.
Assolutamente.
Riprendo a parlare:-Tutto ciò che so è che stavi dormendo con la testa poggiata sul bancone quando sono arrivata al bar e ti ho portato qui perché il gestore doveva chiudere. Comunque buongiorno.
-Ho mal di testa.
-Ma non mi dire...Posso farti una domanda? Quanto hai bevuto esattamente?
-Non ne ho la più pallida idea.
Vado a lavarmi la faccia: seriamente, il mio idolo mi ha vista appena sveglia? Per mia fortuna non sono messa così male, a parte un po' di occhiaie. Ho visto di peggio dai. Il problema è l'alito, che schifo, ma nemmeno il suo è 'sto granché.

-Cosa vuoi per colazione? The caldo, the freddo, succo, biscotti...?
Ascolto la sua risposta e gli metto ciò che ha chiesto davanti al naso.
-La mia macchina è ancora nel parcheggio del bar.-Dice scocciato passandosi una mano tra i capelli.
-Se vuoi ti accompagno lì, ma non so quanto ti convenga guidare con il mal di testa. Se preferisci ti porto a casa e poi la macchina la recuperi dopo, come vuoi.
-Va beh dai, meglio a casa, poi chiedo un passaggio a qualche mio amico per andare a riprenderla.
Entra nella stanza anche Federica, con tutti i capelli per aria.
-Avresti anche potuto dirmi che abbiamo ospiti-Mi rimprovera passandosi una mano sugli occhi ancora assonnati e un sorrisetto malizioso.
-Stavi dormendo...E comunque togliti quell'espressione dalla faccia!
Torno a rivolgermi a Sercho, o meglio, Valerio.
-Senti, non vorrei intromettermi troppo, quindi se non ti va non dirmelo. Ieri sera hai detto che la tua ragazza ti ha lasciato, è così? Come mai?
-I soliti litigi, sai com'è.
Annuisco e sparecchio, poi ci dirigiamo verso l'auto.
-Bella maglietta.-Dice ridendo e indicando quella che indosso, che è del merchandising della Honiro.
Lo ringrazio imbarazzata e mi metto alla guida.
-Tu mi devi ancora spiegare che è successo al mio didietro.
Scoppio a ridere e gli lancio qualche occhiata, fingendo di pensarci su.
-Dai, parla!
-Mmh...No.
-Ma...
-Sta zitto e dimmi dove abiti, se no ti lascio qui-Dico cercando di rimanere seria.
Una volta arrivati davanti alla porta di casa sua, mi ringrazia e scherza:-Che ne dici di darmi il tuo numero? Così, nel caso dovessi addormentarmi di nuovo su un bancone, so chi chiamare...
Glielo scrivo su un foglietto, poi lui scende dall'auto e mi saluta.
Magari mi chiamasse davvero, sarebbe fantastico.

~Spazio autrice~
Sia chiaro, il capitolo non è esattamente come me lo immaginavo, ma non riesco a spiegare bene quello che ho in testa, quindi spero vi piaccia ugualmente😯

Io ho fatto gli auguri a Ser, su Messenger, ma ho la sensazione che non mi cagherà minimamente😂 Un giovane che invekkyaaaa

Se domani ||Sercho||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora