VALERIO'S POV
È l'una di notte e non riesco a prendere sonno. I miei pensieri vanno solo a ciò che ho detto oggi, anzi, ormai ieri, alla mia ragazza. Io la amo ed è una delle poche persone a cui tenga veramente, se non l'unica. Forse non sto facendo la cosa giusta, forse non capirà, ma devo. Sto male. Mi dispiace tantissimo, non la sto lasciando, ma di sicuro così la perderò. Non voglio, ma mi sento come se tutta questa nostalgia mi stesse risucchiando la vita. Non so quanto faccia bene, ma credo sia proprio questo ciò di cui ho bisogno.
Mi dirigo in cucina dove cerco nella credenza la carta da lettere, impugno la penna e comincio a scrivere. Metto il foglio nella busta e la chiudo. Vado in macchina e mi fermo davanti a casa sua, mordendomi nervosamente il labbro prima di decidermi a scendere. Sento già il rimorso crescere dentro me, sapevo che un giorno le avrei fatto male. Un uomo sta andando via dal condominio e vedendo che ho intenzione di entrare ferma il portone in modo che non si chiuda. Lo ringrazio e salgo velocemente le scale. Trovandomi davanti alla porta non sono più tanto sicuro di quello che sto facendo e continuo a rigirarmi la lettera tra le mani, osservandola attentamente. Tolto il dente, tolto il pensiero. Con un gesto rapido mi chino e la spingo all'interno, tra la porta e il pavimento, finché non vedo più neanche un angolo della busta. Un senso di malinconia mi pervade e ricaccio a fatica le lacrime dentro, per poi tornare in auto.ANASTASIA'S POV
Mi sveglio verso le 7 nonostante il mio turno al lavoro inizi al pomeriggio. In realtà più che svegliarmi mi sto alzando, perché ho dormito poco o niente. Continuo a ripensare a ciò che mi ha detto ieri Valerio e vorrei fare qualcosa per aiutarlo. Ho avuto diverse idee, ad esempio quella di cercare gli amici di cui parla e organizzare qualcosa così che si incontrino nuovamente, ma non mi ha mai accennato i loro nomi. Anche se li scoprissi però, non saprei perché con alcuni abbia litigato e perché si siano allontanati, rischierei di combinare qualche casino. Eppure mi dispiace così tanto, non riesco proprio a vederlo così triste senza poter fare nulla per rimediare. Mi fa sentire inutile. Vado a lavarmi la faccia, preparo la colazione e dopo aver mangiato prendo qualcosa che mi faccia passare il forte mal di testa.
Sono ancora in pigiama, forse è il caso che mi vesta. Scelgo pigramente una maglietta e dei leggins dall'armadio e mi cambio. Mi butto sul letto non sapendo cosa fare e finalmente mi addormento.
Riparo gli occhi sentendo il rumore dello sciacquone, non è proprio il massimo. A quanto pare anche Federica si è svegliata. Scendo dal letto e mi avvio verso il salotto per guardare un po' di TV, ma qualcosa a terra attira la mia attenzione. Prima non l'avevo notata. Mi avvicino e scopro che è una busta azzurrina, leggermente sporca di nero siccome dev'essere passata da sotto la porta.
Leggo il mio nome su essa, così la apro sfilando la lettera al suo interno con un'espressione accigliata e il mio cuore comincia a battere all'impazzata, sempre più velocemente, mentre sento l'ansia propagarsi nel mio petto. Nello stesso momento, cade un foglietto strappato da un bloc notes. Do un'occhiata: si tratta del testo di 'Se domani'. Non ci penso troppo e la nascondo sotto l'altro pezzo di carta che ho in mano, che comincio a leggere."Ciao amore,
probabilmente ti starai chiedendo il perché di questa lettera.
È da circa un mese che stavo progettando questa cosa ed ho calcolato tutto nei minimi dettagli, tranne uno: tu. Come dirti tutto ciò? Ti assicuro che è difficile. Non ho scelto di non dirtelo in faccia per timore, semplicemente non volevo vederti piangere, o incazzare, per uno come me."
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Se domani ||Sercho||
Fanfiction"E se domani ne avessi l'occasione? Insomma, nonostante i legami, il lavoro...Se domani decidessi di partire davvero e lasciarti tutti e tutto alle spalle, lo faresti sul serio?"