20.

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-Ma non avevi detto che la birra non ti piace?
-Sì, beh, la bevo ma la trovo un po' amara. C'è gente che dice che è dolce, però io la sento così. I gusti son gusti.
-Allora lasciala no?
-E farti ubriacare da solo? Scherzi?-Replica ridendo. Alzo le spalle e tracanno un altro sorso. In giro ci siamo solo noi, a parte un gruppetto di ragazzini seduti su una panchina.
-Almeno reggi l'alcool?-Domando: parla con tanta euforia che non sembra neanche lei.
-Che ne so, non ho mai bevuto più di tanto.
Rimango interdetto per qualche secondo, poi la tiro per un braccio prima che faccia casino. Ricorda una bambina di cinque anni.
Involontariamente ci troviamo uno di fronte all'altro, i nostri corpi praticamente uniti in una cosa sola. Si alza in punta di piedi e, pensando mi voglia baciare, piego la testa in modo da accorciare la distanza. Chiudo gli occhi, ma vengo ricoperto da una sostanza liquida dal profumo fruttato.
-Fanculo!-Sbotto cercando di asciugarmi gli occhi. Lei scoppia a ridere come una pazza e prende l'altra  bottiglia dalla borsa. Gliela prendo fingendo di sgridarla, la stappo e le verso addosso anch'io la birra.
-CHE SCHIFO!
-Abbassa la voce, c'è gente che dorme! E poi lo hai fatto pure tu, smettila di bere che sei già ubriaca!
-Non sono ubriaca, cercavo solo la scusante per fare una cazzata.
La guardo male e la afferro con le mani per i fianchi, iniziando a farle il solletico. Tra una risata e l'altra sussurra un 'basta' cercando di riprendere fiato, portandosi una mano al petto che si muove velocemente alla ricerca di aria.
-Mi fermo solo se stavolta mi baci davvero.-Dico continuando imperterrito.
Alza i palmi in segno di resa; ormai è  sdraiata a terra in posizione fetale a contorcersi dalle risate. La aiuto a rialzarsi e finalmente ricevo il gesto atteso, sentendo il sapore fresco della bevanda unito alla morbidezza delle sue labbra. Prolunghiamo il bacio rendendolo più profondo e appassionato, ma poi lei si stacca lasciandomi un vuoto immenso.
Improvvisamente insicura abbassa lo sguardo, fissano qualcosa di non definito vicino al mio piede, e domanda:-Ma...io e te stiamo insieme?-Mordendosi poi il labbro, come per rimangiarsi ciò che ha appena chiesto.  Mi fa tenerezza vederla così. Le poso una mano sulla guancia facendole una piccola carezza, per poi dirle:-Se davvero lo vuoi, allora sì. A me piaci, ma se vuoi stare con me devi sopportare ciò che sono: le paranoie, la tristezza, l'irritabilità, l'odio...qualche volta sono arrogante, qualche volta sono stronzo, mentre altre volte potrei essere il ragazzo migliore che esista al mondo. Insomma, devi ricordarti che oltre la rabbia, oltre ogni addio, dietro ogni sbaglio ci sono io. E se tu riesci a convivere con il disastro che sono, allora va bene. È una scelta tua.
Sembra pensarci su un attimo, tornando a fissare il punto indefinito di prima. Dopodiché riprende a guardarmi negli occhi ed inizia a parlare:-Non sono meglio di te. Mi incazzo per niente, sono lunatica, sclero come una pazza, mi vengono attacchi d'ansia dal nulla, insulto le persone anche se voglio loro bene...Ma ho visto andare via tanta gente e ormai ci sono abituata. Voglio provare a sopportati con tutta me stessa, ma tu devi fare uguale, perché io non so se riuscirei a veder andare via te.
-Quindi è un sì?-Chiedo infine speranzoso.
-Sì.-E mentre lo dice un sorriso le compare sul volto.
Ricomincia a baciarmi allacciando le braccia intorno al mio collo e mordicchiandomi il labbro di tanto in tanto, poi decidiamo di tornare a casa mia.

-Non riesco a infilarlo!
-Coglione, possibile che non riesci a centrare un buco?
-Ma che cazzo ci posso fare io?
-Oddio, pensa se ci sentisse qualcuno-Entrambi scoppiamo a ridere come due cretini.
-Dai, passami la chiave. Accendi la torcia del telefono, così vedo meglio la serratura.
Gira quello stupido aggeggino e apre la porta, io tolgo l'allarme e la richiudo.
-Ah, ma che carino con i capelli bagnati!-Esclama posandomi una mano sulla testa e scuotendola di qua e di là, manco fossi un cane. Faccio un espressione da finto scocciato e le rispondo:-Beh anche tu non sei da meno.-Imitando il suo gesto, in seguito al quale arriccia il naso e chiude gli occhi, strizzandoli.
La blocco con la schiena contro la porta, mettendo non troppo delicatamente la mano vicino alla sua testa. Mi guarda qualche secondo con quei suoi grandi occhi verdi e mi lascio sfuggire un leggero sorrisetto contraendo le labbra verso sinistra, per poi farle combaciare con le sue. Giungiamo in camera dove iniziamo a spogliarci a vicenda, per poi abbandonarci a questa nottata di passione.

Avendo finito, trovandoci sdraiati uno accanto all'altra coperti solo dalle lenzuola, sento il suo respiro caldo scontrarsi col mio.
-Vale...-Sussurra a voce bassa, come per non disturbare quel momento:-Abbiamo ancora i capelli bagnati dalla birra...

~Spazio autrice~
MI FA ALTAMENTE CAGARE QUESTO CAPITOLO, SPERO CHE NON SIA LO STESSO PER VOI. Okay. Intanto mi calmo. L'unica parte che mi piace è quella della serratura. Poi la mia coerenza: penso a 'ste cose perverse ma mi imbarazzo a descrivere la scena mlmlml (non si è notato da questa affermazione, figuriamoci).
Mhhhh che nervoso! Sparisco! Fatemi sapere se vi è piaciuto e cosa cactus (si...) c'è di sbagliato in questo capitolo perché mi fa PENA!
Imploro pietà. Sono piccola e tenera io. (Di nuovo, si...)

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#PrayForNice

Se domani ||Sercho||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora