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ANASTASIA'S POV

Sbatto velocemente gli occhi perché al momento la mia vista è piuttosto sfocata. Quando finalmente riesco a svegliarmi del tutto, o quasi, porto una mano vicino alla mia faccia, sul cuscino. Non so perché faccia questo gesto, lo ripeto quasi ogni mattina, e come sempre dopo averlo fatto lascio cadere il mio braccio fino a toccare con le dita il freddo pavimento. Ritorno alla posizione di poco precedente a questa e guardo Valerio entrare: indossa dei jeans stretti e ha i capelli bagnati, immagino abbia fatto la doccia dato che ieri alla fine eravamo talmente stanchi che abbiamo dormito nonostante le ciocche inumidite dalla birra. Fortunatamente lui avrebbe già dovuto cambiare le lenzuola e via dicendo, altrimenti avrei rischiato un abbiocco sotto il getto dell'acqua.
-Buongiorno! Ti ho messo i vestiti sulla sedia, però non so quanto ti convenga metterli. Ti ho anche messo un accappatoio se vuoi farti la doccia e...Cosa vuoi per colazione?
Cerco di nascondere il viso con le coperte e mormoro, sperando che non mi senta:-Ti posso sposare?
Andiamo, chi non vorrebbe svegliarsi così? Scoppia a ridere, quindi credo proprio che mi abbia udita. Sorrido di rimando e rispondo alla sua ultima domanda, aspetto che esca dalla stanza, mi copro e vado in bagno, dove entro nella doccia e giro la manopola, mettendo l'acqua sul tiepido. Naturalmente ci ho litigato un bel po' prima che uscisse giusta, un attimo troppo fredda, un attimo troppo calda...Si sa com'è.
Prendo lo shampoo dopo aver letto l'etichetta: non sono mai sicura e ho paura di prendere il prodotto sbagliato ogni volta. Massaggio la testa e lo rifaccio, ora chinando il capo. L'unico pensiero fisso in questo momento è: sto con Valerio Apa. Non ci posso credere, sarò ripetitiva, ma è già tanto se riesca a trovare i calzini, figuriamoci un ragazzo del genere.
Dopo almeno venti minuti esco, mi gira lievemente la testa perché non ho ancora fatto colazione. Non vorrei sporcare l'asciugamano: il colore scarica molto. Il ragazzo, anzi, il mio ragazzo mi dice di non preoccuparmi, quindi faccio un turbante sulla mia testa, metto i miei pantaloni e lui mi presta una sua maglietta dato che la mia non è esattamente pulita (sempre per via della birra) e mangio ciò che mi ha preparato: The con i biscotti. Asciugo velocemente i capelli con il phon e li pettino, poi mi faccio riaccompagnare a casa perché nel pomeriggio devo lavorare. Apro e subito vengo assalita dagli scleri di Federica:-Avresti anche potuto avvisarmi che non saresti tornata eh! Ti pare il caso? Io ero preoccupatissima! Sai quanti messaggi ti ho mandato? E quante chiamate ho fatto? Perché non hai risposto?
Mi porto una mano davanti alla bocca:-Scusa...Avevo il silenzioso, mi dispiace, non me ne sono accorta!-Mi giustifico.
-Si può sapere dove sei stata? Hai dormito da lui?
La interrompo:-Dai, basta...Manco fossi mia madre...
-HAI DORMITO DA LUI! Stavolta non ci credo che sei stata sul divano, no. Racconta!
-Ma saranno affari miei no? Mi stai facendo venire mal di testa, basta.-Ribatto infastidita. Mi dirigo in camera sentendomi le sue occhiatacce addosso, ma non me ne curo. Mi butto sul letto con la grazia di un orso obeso in groppa ad un rinoceronte e sblocco il cellulare. Guardo i messaggi e le chiamate di Federica giusto per togliere il segno della notifica e leggo la chat con mia sorella, che mi ha scritto poco fa.

Sore❤: Ciao, posso chiederti un favore? Vorrei venire a Roma, non ci sono mai stata...C'è un posto in più a casa tua? Mi fermerò poco, una settimana credo. Se no dimmelo che cerco un albergo o qualcosa di simile.

Chiedo alla mia coinquilina se non è un problema e le rispondo:

Io: No problem, fammi sapere quando che preparo tutto.

Se domani ||Sercho||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora