IV

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"Ancora non riesco a capire perché debba prenderlo quello stra maledetto cellulare" sbuffò Lauren, gesticolando davanti allo schermo del computer, dall'altra parte Zero.
"Non sa niente. Non sa che faccio parte della banda. Perché continuate ad ostinarvi?" Non ce la faceva più. Era passata una settimana da allora. Da quando Camila la invitò a casa sua a vedere il film horror. Era entrata nelle grazie di tutte, o forse quasi tutte. Dinah era ancora abbastanza distante, ma Ally e Normani erano davvero solari e gentili. Soprattutto Normani. Era davvero aperta a qualsiasi argomento, e Lauren poteva parlarle come se la conoscesse da tempo. Per quanto riguardava Camila, c'era un certo feeling, la grande lo notava, e ogni volta che veniva a contatto con la piccola, il suo stomaco cominciava a fare i salti mortali ogni giorno sempre di più. Notò anche, che Camila, adorava stare al centro dell'attenzione, più che altro, pensò, le piaceva che qualcuno le desse attenzioni. E ancora rimaneva fissa su quanto potessero essere morbide le sue labbra. Un continuo pensiero.
'Per sicurezza Lauren' rispose Zero dall'altra parte della videocamera. Vestito sempre come l'avevano visto tutti, e il suo solito modificatore di voce. 'Non possiamo chiudere un occhio in niente, lo sai' disse incronciando le mani, appoggiando i gomiti sul tavolo. 'Devi prenderle il cellulare' continuò, come se fosse la sua unica ossessione.
"Basta dirmi che devo prenderle quell'aggeggio infernale" stava iniziando ad irritarsi, e se non avesse chiuso la chiamata in tempo, si sarebbe davvero arrabbiata.
'Abbassa il tono ragazza' disse calmo Zero, e questo le dava ancora più irritazione.
"Non abbasso niente. Hai idea di quanto serva poter prendere un cazzo di cellulare di nascosto?! È una cosa privata, dove la gente nasconde i propri segreti, foto imbarazzanti, ricordi" disse ormai fuori di sé. Ne aveva le scatole piene, prendeva sempre tutto alla leggera e questo non lo tollerava. Certo, tanto siamo noi a fare il lavoro sporco. Pensò la ragazza. 'Calmati Lauren. Adesso siediti un attimo e ti spiegherò tutto' Lauren prese un bel respiro prima di sedersi di nuovo e guardare dritta verso lo schermo. Incrociò le braccia ed espirò rumorosamente un'ultima volta, aspettando che Zero iniziasse a parlare.
'Sei in quella casa da una settimana e so' quanto sia irritante per te, dover andare a scuola, ma,' fece una breve pausa prima di ricominciare, 'lo sai che agiamo di nascosto, e non possiamo lasciarci sfuggire niente, lo capisci?' Le stava dicendo la stessa solfa di prima, e sperando che finisse presto annuiva ad ogni parola detta. 'Abbiamo raccolto abbastanza informazioni su questa Camila Cabello, la sua vita, le sue amicizie'
Lauren alzò un sopracciglio in segno di confusione. Veramente? E a lei cosa doveva importare di tutto questo?
"Quindi? Sto già facendo amicizia con lei e le sue amiche" controbatté, con voce fredda.
'Invece sì. Un particolare, Lauren. Camila è molto legata alla sua famiglia, soprattutto alla sorellina più piccola, e quel cellulare gliel'hanno regalato loro, con un incisione sul retro' rispose guardando alcune scartoffie poste sul tavolo.
"Quindi?" Chiese.
"Il mio lavoro lo sto facendo, cos'altro devo fare?"
Zero posò i fogli, guardando Lauren dallo schermo.
'Ti invieremo altre informazioni' ancora. Non ne poteva più.
"Ho capito, cazzo. Stai girando attorno. Arriva al dunque" rispose secca.
'Non devi solo fare amicizia' rispose normalmente.
'Dovrai avere la sua più totale fiducia'
"E l'amicizia non basta?" Sbottò ormai esausta.
'No' Lauren lo guardò piuttosto scettica. Aveva capito bene?
"Quindi?" Aveva paura di continuare quel discorso, della risposta che avrebbe potuto dare Zero.
"Quindi.. la devi portare a letto"

....

La campanella era suonata e Camila insieme alle sue amiche stavano per recarsi in mensa.
<Non possiamo andare al bar della scuola, o da un'altra parte?> chiese Normani. In effetti il cibo non sapeva di niente, e le cuoche ne facevano soltanto perché venivano pagate.
<Sai che non possiamo> ammise Dinah, camminando al suo fianco.
<I nostri genitori hanno pagato i buoni per un anno, quindi dobbiamo aspettare che finisca l'anno scolastico> concluse Ally.
Camila ascoltava in silenzio ridendo alle lamentele delle loro amiche. Avevano ragione, il cibo era davvero immangiabile. L'ultima volta che mangiarono un hamburger dovettero andare in uno dei primi fast-food per ricordarsi quale fosse veramente il sapore di uno di essi.
<Allora Mila,> disse Normani raggiungendola, andando a braccetto <come mai così silenziosa?> chiese infine. Pensandoci bene, non aveva aperto molto bocca quella mattina, in confronto agli altri giorni. Triste non era. Forse stava soltanto pensando a quello che successe una settimana prima a casa loro, quando le sue amiche si addormentarono e rimasero sveglie lei e Lauren. Ma il momento il quale si impresse di più nella mente di Camila, era quando strinse la mano di Lauren. Non aveva mai provato niente del genere, nemmeno con Mary era riuscita ad avere una reazione del genere. Forse si era messa con lei, perché la rendeva speciale, e questo significava stare al centro dell'attenzione, ma per dirla tutta, non aveva mai pensato se amarla veramente. Quando le mandò quel messaggio di rottura, fu perché non l'amava più. Quella storia distrusse emotivamente Camila solo perché non avrebbe più avuto quelle attenzioni tutte per lei. È cattiva da pensare, ma non l'amavo veramente come credevo. Continuò infine. Eppure con Lauren, aveva provato una sensazione mai avuta prima. Si chiese se fosse davvero possibile reagire così tanto con una persona, la quale non conosceva neanche da un mese. Era davvero così? Si poteva davvero reagire così? Arrossì al pensiero della ragazza. Pensò ai suoi lineamenti, i suoi capelli, i suoi occhi color smeraldo, poi pensò alle sue labbra. Così carnose e rosee. Dovevano essere davvero morbide. Una volta arrivate in mensa, cercarono un tavolo libero dove poter sedersi.
<Ragazze guardate, c'è Lauren> disse entusiasta Normani. A Normani, Lauren stava davvero simpatica. E questo lo notarono tutte, parlavano come se si conoscessero da tempo. Camila si girò, dove l'amica stava indicando, notando la ragazza in questione, intenta a guardare il suo computer, bevendo tramite una cannuccia qualche bevanda che la mensa offriva. Alla piccola, iniziò a rivoltarsi lo stomaco dall'agitazione. Possibile, che ad averci pensato così all'improvviso, poteva farle un effetto del genere? Eppure, in quella settimana avevano parlato e scherzato tranquillamente, ora invece, si sarebbe imbarazzata anche solo a guardarla.
<Andiamo dai> disse Normani felice, tirando Camila per il braccio.
<Io vado a prendere da mangiare, ci vediamo al tavolo> esclamò Dinah, allontanandosi dal tavolo, mettendosi poi in fila, aspettando il suo turno.
<Lauren non le va proprio a genio> rise Ally guardando la bionda.
Le tre rimaste, andarono al tavolo di Lauren, salutandola sorridendo. La ragazza seduta, alzo lo sguardo, bevendo ancora dal bicchiere, guardando una alla volta le figure in piedi. Non appena passò allo sguardo di Camila, ricordò le ultime parole di Zero, prima che chiudesse la chiamata. Quindi.. la devi portare a letto. Si girò di scatto dall'altra parte sputando quella che doveva essere Coca Cola, pulendosi il lato delle labbra con il dorso della mano.
"Vaffanculo.." bisbigliò Lauren, guardando il tavolo e il pavimento, pieni di bibita e il suo DNA, mentre gli studenti ai tavoli vicini, bisbigliarono qualcosa, sorridendo.
-Accidenti, sei davvero felice di vederci- disse Camila, scherzando su, passando un pacchetto di fazzoletti alla ragazza.
"Grazie" prese il pacchetto, cercando di non toccarla e non guardarla, e di questo Camila se ne accorse.
<Possiamo sederci?> chiese Ally.
"Prego" disse Lauren cercando di pulire come meglio riuscì la superficie.
"Non pranzate?" Chiese Lauren, guardandole. Non avevano il vassoio.
<Oh sì, posiamo soltanto le borse e andiamo> rispose Nomani, e detto ciò, andarono in fila a prendere da mangiare, e Dinah, arrivò prima delle altre al tavolo rimanendo sola con Lauren. Si sedette senza salutarla, iniziando a mangiare.
"Ciao a te" disse, senza alzare lo sguardo dal suo computer.
<Stoccafisso> Dinah, prese una forchettata d'insalata, alzando lo sguardo verso la ragazza. Lauren sorrise, ormai non ne valeva neanche più la pena di ridire qualcosa, così iniziò la loro guerra.
"Ti piace vedo. Quindi non ti dispiace se ti chiamo casco di banana, vero?" Chiese, alzando a sua volta lo sguardo, sostenendo quello della bionda. Dinah non disse niente, continuò a mangiare come se niente fosse.
"Mi piaci Dinah" ammise Lauren sorridendo, lasciando che Dinah rimanesse a bocca aperta, la forchetta a mezz'aria.
<Senti, non penso di provare attrazione verso le donne> sospirò. Lauren scoppiò a ridere.
<Beh che ho detto di male?> continuò Dinah, prendendo altra insalata.
"Non intendevo in quel senso" disse continuando a ridere, notando l'imbarazzo della bionda.
"Intendo che hai un bel carattere. Sei difficile e mi piace" ammise sincera.
"Forse la tua amicizia, sempre se riuscirò ad ottenerla, sarà una delle più preziose" continuò, abbassando lo sguardo sullo schermo, andando avanti con il suo lavoro.
Dinah fece finta di niente, guardandola lavorare.
<Posso chiederti una cosa, stoccafisso?>
"Sono tutt'orecchie"
<Cosa ne pensi di Chancho?> chiese guardando la ragazza.
"Chancho?" Chiese Lauren posando lo sguardo su di lei.
<Camila>
"Oh certo, certo... mmh.. è davvero bellissima. Gentile, dolce. Forse un po' distante"
<Beh c'è un motivo dietro tutto questo> disse finendo quello che aveva nel piatto.
-Un motivo dietro tutto questo, cosa?- chiese Camila, sedendosi vicino all'amica.
<Chancho. Niente di importante> rispose.
-Sicura?- Dinah annuì.
<Che fai Lauren?> chiese Normani, allungando lo sguardo verso lo schermo. Lauren lo chiuse subito, sorridendo e cercando di inventarsi qualcosa da dire.
"Foto imbarazzanti" rispose incerta.
-Come sei vaga- disse Camila.
Lauren non riusciva proprio a dire niente. Continuava ad osservarla, non riuscendo a non pensare a cosa le disse Zero. Immaginò Camila senza vestiti e la cosa la fece arrossire. Stava ancora bevendo quando lo pensò e subito le andò di traverso la bibita. Tossì più volte.
-Hai voglia di ucciderti oggi? O proprio non sai bere?- rispose Camila allarmata, alzandosi.
"Tranquilla.. sto.. bene.." disse, cercando di riprendere fiato. Ally batté dolcemente la mano sulla sua schiena in modo che si riprendesse.
<Stai bene?> chiese infine. Lauren annuì, guardando le ragazze.
"Grazie" disse infine.
Una volta assicurate che Lauren stesse bene, ripresero a parlare tranquillamente.
<Ragazze stasera cosa si fa?> chiese Dinah.
<Non avendo ancora fatto molto alle lezioni, non ci mettiamo molto a studiare, e se uscissimo?> propose Ally.
<Che ne dite del karaoke? Ho letto che ce n'è uno nelle vicinanze> concluse Normani.
Lauren continuava a non darci peso, le ascoltava e basta. Pensava soltanto a come avrebbe dovuto fare per la situazione di Camila. Doveva veramente portarla letto? Non l'avrebbe mai fatto, a meno che non si fossero innamorate una dell'altra, in quel caso avrebbe anche potuto farlo. Ma era davvero dell'idea che non avrebbe fatto niente. E prima che potesse fare qualcosa, aveva intenzione di sapere perché Zero fosse così ossessionato da quel cellulare. E l'avrebbe fatto spiando ogni sua mossa, entrando nel suo database e installando anche delle videocamere nella base.
-Sarebbe divertente, io ci sto- disse Camila. Tutte quante sorrisero.
-Tu?- chiese, guardando Lauren.
"Io?" La guardò puntando il dito verso se stessa.
-Sì, vuoi aggiungerti?- chiese ridendo, guardando la grande diversamente dal solito.
Lauren sentì le farfalle nello stomaco muoversi.
<Sarebbe un'ottima idea> disse Ally. Normani annuì, guardando l'amica. Poi arrivarono a Dinah.
<Stoccafisso puo' fare quello che vuole> rispose vaga.
-Dinah- l'ammonì la ragazza.
Lauren sorrise, poi guardò Camila.
"Volentieri allora. Grazie per l'invito"
Portarono i vassoi vuoti sul carrello, e si divisero per andare alle rispettive lezioni.
-Ragazze ci vediamo direttamente a casa- Camila salutò le sue amiche per dirigersi a lezione di letteratura.
"Hai letteratura?" Lauren le comparve da dietro le spalle.
-Sì-
"Allora avrò compagnia durante una lezione noiosa" disse sorridendo.
Finite le lezioni, e finita un'altra lavata di capo da un altro professore, Lauren, divertita, uscì ridendo dall'aula, incamminandosi verso l'armadietto.
-Non dovresti fare così- disse Camila seguendola a passo svelto per i corridoi. Erano pieni di studenti, alcuni si spingevano, altri parlavano dei loro progetti, altri scherzavano.
"Sei troppo severa Camila. Prova a spassartela anche tu qualche volta" disse aprendo l'armadietto.
-Oh, ma io me la spasso cara Lauren- rispose sorridendo maliziosamente.
-Ma la scuola ha la sua importanza- continuò ridendo.
-Ci vediamo stasera- Le mise una mano sul braccio. Era la prima volta ad aver avuto un contatto con Camila quel giorno, e Lauren stava andando veramente in confusione. La conosco da una settimana per dio. Come puo' influenzarmi così? Pensato ciò, Lauren si avviò verso l'uscita, intenta ad andare a casa per prepararsi alla serata che di lì a poco l'avrebbe aspettata.

The T.E.D. || CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora