XI

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《Davvero la fai andare via? Avresti potuto tenerla al tuo fianco fino a quando non avrebbe preso il file e poi l'avresti buttata fuori》 per una volta Dyce stava dicendo cose sensate, pensò Zero, assente da tutto il resto. Stava pensando da un po' di tempo, come mai fra tutti i cellulari del mondo, proprio in quello di Camila dovevano nasconderlo.
《Zero!》 La figura dietro lo schermo venne riscossa dalla voce del ragazzo la quale si alzò di un ottava. Stava guardando Dyce dallo schermo, completamente confuso da quanto stesse dicendo.
'Scusa Dyce. Dicevi?' La voce stanca, di chi, da giorni continuava a pensare a come poter rubare quel file, senza destare sospetti.
La sua camera ormai era ridotta ad un piccolo rifiugio, il quale, dopo le missioni, Zero si rinchiudeva dentro.
Era come la sua piccola fortezza, come quando da bambini si gioca ad avere il proprio rifugio segreto. Si girò contemplando il disordine della stanza.
Il cestino pieno di carta, la scrivania occupata da altrettanti fogli, mappe di edifici segnati da diversi tipi di penne, lasciando segni di ogni colore.
Il letto disfatto, con i vestiti buttati sopra. Proprio una stanza da adolescente, non che Zero non lo fosse, infatti da poco aveva superato quella soglia.
'Perché proprio tu Mila?' Sussurrò. Sospirò ormai esausto, guardò ancora una volta lo schermo, notando i lineamenti di Dyce, e senza proliferare parola, chiuse la videochiamata.
Si alzò gettandosi sul letto, ignorando il mucchio di vestiti, e guardò verso il soffitto.
'Non importa quello che abbiamo passato insieme. Ucciderò te e Jauregui' sibilò ormai deciso.

. . .

<Ti ha baciata?> chiese la polinesiana stupita.
<Proprio sulle labbra?>
Lauren esalò rumorosamente, chiedendosi se la ragazza la stesse prendendo in giro, ma in realtà sapeva che in fondo in fondo, voleva solo accertarsi di aver sentito bene.
"Cristo Dinah, sì" ammise ancora occhi verdi, ormai scocciata.
Sospirò, mettendosi una mano sulla fronte, sentendo poi Dinah ridere silenziosamente.
Lauren roteò gli occhi, non capendo perché tutto questo la rendesse così euforica.
<CAMREN!> Esclamò saltando dal divano di casa loro, cominciando a saltellare sul posto. Continuò poi ad urlettare in giro per la casa, fino a quando non venne sentita al piano di sopra, la quale scese Normani per vedere cosa fosse successo.
<DJ ti sembra il modo? Sto studiando per l'esame di biologia> sbottò infastidita la ragazza, appoggiata allo scorrimano della scala.
<MANI! NON PUOI CAPIRE!> Corse verso l'amica, abbracciandola, quasi fino a farla soffocare talmente tanto la strinse. La riportò poi per terra riprendendo a saltellare.
<DJ COSA?! CALMATI ORA!> urlò Normani disperata, cercando di farla calmare, vedendo però i suoi sforzi andare in fumo.
<Lauren e Chancho> iniziò a dire felice della notizia data da poco dalla ragazza.
<Eh? Cosa?> chiese, sperando di poter ottenere spiegazioni, ma sapeva che non avrebbe avuto nulla e che avrebbe dovuto domandare a Lauren cosa fosse successo.
Alzò lo sguardo verso occhi verdi cercando spiegazioni.
"Ah no Mani, io non dico niente" rispose capendo subito la sua amica, alzando le mani in segno di difesa.
"Caschetto di banana mi ha praticamente minacciata, chiedi a lei, questi tipi 'sentimenti' se così volete chiamarli" disse mettendo la parola tra virgolette "sono miei e personali e non ho intenzione di raccontare a nessuno chi bacio o meno" concluse sedendosi di nuovo sulla poltrona a peso morto, ormai esausta della situazione.
Voleva soltanto andare a casa e riposarsi, dopo tutto quello che era successo il giorno prima, tra Camila e tutte le informazioni date da Lucifer, fece le 3 di notte, e a malapena chiuse occhio quella notte.
<Aspetta, aspetta, frena, frena> disse Normani, liberandosi dalla presa dell'amica e andando in salotto sedendosi vicino a Lauren.
<Bacio? Quale bacio?> chiese guardandola.
Lauren cercò di inventarsi qualcosa, fallendo miseramente al primo tentativo, nessun tipo di 'scusa' per salvarsi la pelle poteva stare in piedi, ma in quel momento non seppe se sentirsi sollevata o meno dall'intervento di Dinah.
<TE L'HO DETTO MANI! LAUREN E CHANCHO!>
Normani si alzò guardando l'amica arrabbiata, le tirò un pizzicotto e si risedette.
<AHIA!> Esclamò Dinah massaggiandosi il braccio colpito.
<DJ, siediti e vedi di spiegarmi tutto, non ho intenziome di stare a sentire i tuoi urletti da scimmia mentre dici 'Lauren e Chancho', perché primo non ci capisco niente, secondo, sembri davvero una scimmia, e le scimmie puzzano. E tu non puzzi> sbottò Normani, facendo ridere Lauren e di conseguenza facendo sedere Dinah, la quale nel frattempo, ci rimase male.
<Che cattiva> sussurrò tra l'offesa e il divertita.
Normani sorrise all'affermazione dell'amica mettendola una mano sulla spalla.
<È l'unico modo per farti stare zitta in questi casi. Lo sai che non lo faccio per cattiveria> continuò sorridendole.
<Ma tu non dovresti essere a fare shopping con Chancho ed Ally> chiese Dinah.
<Purtroppo c'è quest'argomento di biologia che non ho capito molto bene, così oggi ho deciso di rimanere un po' di più a studiare>
<Capisco> annuì la polinesiana. Così Normani si girò per poter incrociare di nuovo lo sguardo con Lauren, sapendo già cosa volesse sentirsi dire.
Così iniziò a raccontare, partendo dal perché entrambe si comportassero così, che Camila quasi non voleva discuterne, lasciando tutto in sospeso, ma ella non demorse e così fece sputare il rospo alla mora, capendo che tra entrambe ci fosse del tenero, concludendo poi con il bacio, sapendo quanto le ragazze volessero sapere di quel particolare.
<Camren> sussurrò ancora Dinah.
"O mio dio, mi vuoi spiegare cosa sia questo Camren?" Chiese Lauren ormai stremata da tutto.
<Camila più Lauren> disse Dinah sorridendo.
"Non ti seguo"
<Oddio Lauren, unisci, Camila e il tuo nome, viene fuori Camren>
Lauren la guardò come se avesse appena detto la stupidaggine più assurda di tutta la storia.
Si alzò scuotendo la testa dirigendosi verso la porta di casa.
<Dove vai ora?> chiese Normani.
"Scusate ragazze, ma non ho dormito stanotte e ho un assoluto bisogno di riposarmi prima che crolli da un momento all'altro" sforzò un sorriso, rendendosi solo in quel momento di avere un mal di testa tremendo.
<Sicura che non ti sia offesa per quello che ha detto Dinah, Lauren?> chiese Normani preoccupata.
<Ehi> sbottò Dinah triste e arrabbiata.
"No ragazze, tranquille, non è per questo. Ho solo mal di testa e bisogno di dormire"
<Va bene> rispose Normani.
<Ci vediamo domani allora>
"Sì, a domani" e detto questo si avviò a casa sua.

The T.E.D. || CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora