IX

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《Sei diventata una ricercata?!》 Urlò Dyce ormai euforico per tutto il rifugio. Da quel giorno, Zero e gli altri presero ancora di più le distanze da Lauren.
Zero non si fidava più, in realtà non si era mai fidato ciecamente di lei, pur essendo la migliore della banda.
'Ti sei resa nota tra quelli dell'FBI. Come pensi di poter risolvere?' Chiese Zero calmo, ma si poteva notare il tono arrabbiato nella sua voce modificata.
Lauren guardò lo schermo scettica. Sapeva di non essere molto amata in quella banda, l'aveva sempre saputo. Ma lei rimaneva lì soltanto perché altri posti dove andare non ne aveva. Almeno, adesso uno ne aveva. E certo, aveva anche Lucy, ma tutto stava cambiando. Da quando l'obbligarono a fare quella missione, Lucy sembrava quasi accecata dal volere distruggere Camila. Non lo notò subito, ma quando le disse che Camila fosse attratta dalle ragazze senza nemmeno conoscerla. E se fosse così? Dopotutto è stata lei a ricambiare il bacio pensò continuamente.
"Non ne ho idea" rispose incrociando le braccia.
Dyce nel frattempo continuava ad urlare e prenderla in giro, cosa che fece irritare occhi verdi.
Si alzò di scatto, andando contro il ragazzo, il quale si fermò di colpo, guardando confuso la ragazza. Gli tirò un pugno in pieno volto, presa dall'ira, si mise a cavalcioni su di lui, continuando a tirare pugni.
"Spera che non ti veda più, figlio di puttana" ringhiò Lauren.
Venne presa da altri due uomini, bloccata e messa davanti allo schermo. Si girò verso Lucy, la quale la guardava indifferente, il cellulare in mano acceso. Si guardarono un attimo, e la ragazza dagli occhi scuri, riprese a guardare il suo schermo.
'Lauren' la ragazza venne ripresa da Zero. Si girò per guardare disgustata il comportamento di tutti.
"Tu, Zero," lo interruppe prima che potesse dire qualcosa, "perché cazzo non me l'hai detto che in quel cellulare c'è una merda di file così importante?" Zero si incupì.
'Come fai a saperlo?'
"Ho fatto le mie ricerche" sputò acida. Stava iniziando veramente ad andare male. Se avesse continuato, sicuramente non gliel'avrebbe fatta passare liscia. Decise così di stare zitta, sentendo la figura dall'altra parte dello schermo borbottare qualcosa, per poi dire.
'Da oggi sei fuori'. Una volta detto ciò, chiuse la chiamata, lasciando Lauren a pensare ancora a quelle parole.
Stranamente, non si sentiva triste, anzi, pensò che fosse stato meglio così. Si tolse gli uomini di dosso, sistemò la giacca e andò in camera sua a prendere i suoi effetti personali, per spostarsi definitivamente nella casa vicino all'università.
Mise tutti gli oggetti in una scatola, disfò il letto, piegò le lenzuola. Mentre chiudeva le scatole, pensò ancora al giorno prima, a quando le sue labbra toccarono quelle di Camila. Si sentì soltanto in colpa per come, lasciò tutte quante stupite, quando, una volta baciata la ragazza, se ne andò senza nemmeno salutarle.
Portò istintivamente le dita sulle sue labbra, giurando di poter sentire ancora il calore della bocaca della cubana. Più ci pensava più si sentiva sé stessa. Non sentiva questa sensazione da quando la sua famiglia sparì letteralmente, lasciandola sola.
Forse con Camila e le sue amiche si sentiva veramente a casa. Di certo, quella ragazza sarà la mia tortura pensò sorridendo felice. Quando fece per uscire, Lucy le si parò davanti.
<Hai veramente intenzione di andartene?> Lauren sbuffò, ritirandosi nella stanza e posando lo scatolone. Vide l'amica farsi spazio, entrando anche lei.
"Hai sentito Zero" rispose guardando il telefono illuminarsi, sussultò appena. Un messaggio di Dinah, cosa vorrà mai? Aprì la chat della ragazza.
Dobbiamo parlare.
Di certo non prometteva niente di buono. Sorrise comunque. Sicuramente doveva farle qualche predica che tanto la divertiva.
<Chi è?> il tono freddo di Lucy la riportò alla realtà. Lauren alzò lo sguardo irritata, fulminando la ragazza. Lei non le raccontava mai le sue avventure amorose che ogni giorno aveva con un ragazzo diverso. E se lei faceva così, perché Lauren doveva raccontarle tutto?
"Nessuno"
<Non mi pare dal tuo sorriso> Lauren buttò una mano sullo scatolone, girandosi verso la ragazza.
"Ma la smetti? Tu mi racconti le tue cazzo di avventure amorose che hai ogni giorno? Che ti scopi ogni giorno qualcuno?" Riprese in mano lo scatolone, per andarsene, quando sentì arrivarle uno schiaffo. Occhi verdi mise una mano sulla gota dolorante, massaggiandola piano.
"Ma che cazzo ti prende?"
<No, che cazzo ti prende a te? Non ti sento più da quando vai in quell'università, da più di un mese ormai. Da quando conosci quelle ragazze..> fece un attimo di pausa, alzando lo sguardo verso Lauren.
<Da quando conosci quella puttana> sapeva che si stava riferendo a Camila. Partì un altro schiaffo, ma da parte di Lauren. Sentì le tempie pulsare, talmente arrabbiata fu. Non voleva colpire la sua unica vera amica, ma quello che disse non lo digerì per niente.
"Sono cazzi miei chi frequento, come sono affari tuoi, chi ti scopi, hai capito?!" Urlò fuori di sé, puntandole un dito contro.
"Ti lamenti tanto perché non passo del tempo con te, ma tu.. tu, cos'hai fatto prima quando Zero mi disse che fossi fuori, eh?! Mi hai gurdata con una freddezza mai vista prima e ti sei rimessa a guardare il telefono"
<E-ero.. spaventata... d-da cosa ti sarebbe potuto accadere..n-non ho a-avuto il coraggio di guardare..>
Non ci fu risposta. Solo un silenzio tombale e Lucy aveva paura di alzare lo sguardo, sapeva che quando era così, Lauren era intrattabile.
Sentì dei passi lenti avvicinarsi a lei, poi, il fiato caldo di Lauren sul suo collo.
"Sei soltanto un'ipocrita del cazzo" sibilò, per poi prendere la sua roba e sparire dalla faccia di tutti. Lucy sentì le lacrime farsi strada, per poi cadere sul pavimento freddo della stanza. Ma non erano lacrime di tristezza, erano più che altro, lacrime di rabbia. L'avrebbe fatta pagare a tutti, soprattutto a Camila.

...

Lauren entrò in casa, piuttosto arrabbiata. Buttò gli scatoloni in salotto, sbatté la porta e andò in cucina a prendersi una Coca dal frigo. Si lasciò cadere sulla sedia sbuffando. Era profondamente delusa da Lucy, mai si sarebbe aspettata di arrivare così a tanto. Non pensava davvero quanto odiasse Camila, eppure, Lauren non ne parlava mai delle ragazze se non della missione. Tanto ormai, potrò collaborare con l'angelo della morte senza problemi. Ripensò ancora a quando Lucifer gli fece la proposta.
<Non verrai arrestata se collaborerai con l'FBI> Ricordò.
"Bella merda Jauregui. La prossima volta mettiti subito dalla parte del giusto" borbottò mandando giù un sorso della bibita. Finì appena in tempo di mandare giù, che il campanello suonò.
Andò ad aprire a malavoglia, trovandosi una Dinah scomposta davanti alla soglia.
"Dinah?"
<Chi altrimenti? Fammi entrare> detto ciò, spostò sgarbatamente Lauren entrando in casa.
"Certo, non è mica casa mia, fai pure" disse roteando gli occhi per chiudersi poi la porta alle spalle.
"Qualcosa da bere?"
<No grazie, vorrei solo parlarti un attimo> rispose con tono più dolce.
Lauren l'osservò un attimo spaesata, poi guidò Dinah in salotto, invitandola a sedersi su di un divanetto nero, mentre ella prese posto sulla poltrona affianco del divano.
Vide la ragazza torturarsi le mani, guardando ogni angolo di casa, scrutando ogni particolare, soffermandosi magari sui quadri, i giornali posti sul tavolino, ma mai posò lo sguardo su Lauren.
"Allora? Cosa devi dirmi? Non sembra tanto una bella notizia dato il tuo nervosismo"
Dinah sospirò un attimo, decidendo di guardare Lauren in volto.
<Si tratta di Chancho>

The T.E.D. || CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora