XXII

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Quella sera, Lauren poté stare tranquilla dato che il padre di Camila sarebbe arrivato ad un'ora molto tarda.
Quando occhi verdi entrò nella casa della cubana, sentì un calore immenso. La casa, molto accogliente si apriva in un corridoio molto spazioso portando verso la cucina attaccato ad essa, il salone. Notò poi una scala, che doveva portare alle stanze.
Sinuhe le prese la valigia.
<Non preoccuparti Lauren, ci penso io, tu entra pure>
"Grazie, è davvero molto gentile" Camila le fece cenno di seguirla, portandola in salone. Le sorrise mentre Lauren continuava a guardarsi attorno, le piaceva davvero tanto. Sentiva come se ci andasse da tempo, come se conoscesse quella casa come la sua. Si sentiva come a casa. Casa. Una parola a lei ormai sconosciuta. Il vero significato perso da quando aveva quindici anni, da quando la sua vita felice si ruppe e si trasformò in un incubo che ancora viveva. Chiuse gli occhi cercando di scacciare quell'episodio e si strofinò un attimo gli occhi, Camila se ne accorse e le accarezzò la guancia.
-Stai bene?- il tono preoccupato le fece tremare leggermente la voce. La grande alzò gli occhi, incatenandoli in quelli della mora. Probabilmente il suo incubo stava svanendo ora, anche se il suo incontro con Camila l'avevano portata a problemi su problemi, soprattutto coinvolgendo la piccola e le sue amiche.
Prima risolviamo questa faccenda, meno pericolosa diventerà.
Lauren le diede un bacio sulla fronte ringraziandola per la sua preoccupazione.
"Sto bene, non ti preoccupare" la strinse a sé, godendosi quel momento.
Il quel momento qualcuno si avvicinò silenziosamente, ma non troppo per Lauren da riuscire a capire chi o cosa fosse. Abbassò lo sguardo vedendo una testolina piena di capelli dello stesso colore di Camila avvicinarsi alla figura grande e avvolgendo le braccia intorno alle sue gambe. La cubana si staccò appena da Lauren facendo lo stesso movimento di occhi verdi. Sorrise accucciandosi.
-Guarda che non ti mangia mica-
La figura piccolina con il viso nascosto tra le gambe della cubana si strinse ancora di più alle gambe e Lauren giurò di sentire un moto di gelosia salirle per tutto il corpo. Sei seriamente gelosa di una bambina Jauregui? Per l'amor del cielo contieniti.
-Comunque ciao a te- sorrise alzandole il viso, spostandole i capelli mostrando il viso paffuto e rosato di una bambina dall'aspetto estremamente dolce e somigliante a quello di Camila.
La bambina con il viso un po' imbronciato si allungò attaccandosi al collo della cubana, nascondendo di nuovo il volto.
-Sofi. Potresti cercare di essere meno timida davanti a gente nuova per una volta?- la mora rise prendendola in braccio. Le tolse le braccia dal viso e le diede un bacio sulla fronte che portò un sorriso decisamente troppo dolce per Lauren sul volto della bambina.
<Mi sei mancata Kaki> la bambina le diede un bacio a schiocco sulla guancia abbracciandola forte.
-Anche tu piccoletta- si avvicinò a Lauren e le presentò la piccolina.
-Lauren, lei è mia sorella Sofia. Sofi, lei è Lauren. Coraggio salutala-
Lauren forse più imbarazzata della piccola, non seppe come comportarsi, non ne aveva davvero la minima idea. Non aveva mai interagito con un bambino così piccolo e sinceramente le davano fastidio, perché erano a parere suo tutti viziati e capricciosi.
Forzò un sorriso che sembrò più un ghigno e si avvicinò cercando di sembrare non troppo scorbutica per una bambina.
"Ehi, io sono Lauren" si rilassò non appena le allungò la mano.
Sofia si mosse in segno di voler scendere e Camila confuse accontentò la sua richiesta. Lauren la guardò mentre la piccolina raggiunse il pavimento, per poi girarsi verso la grande e guardarla severa. Caricò il piede e le tirò un calcio non poco doloroso nello stinco di occhi verdi.
<Non mi piaci!>
Lauren gemette per il dolore tenendosi la gambe e vedere la bambina correre su per le scale.
-Sofia!- Camila la rincorse ma la sorellina scomparve in un batter d'occhio, lasciando la mora sconvolta per l'accaduto.
<Cos'è successo?> Sinuhe accorse preoccupata in salone.
-Sofi ha tirato un calcio a Lauren- il tono di Camila da normale si era leggermente alzato per la rabbia e la preoccupazione.
<Okay Mija. Rilassati, ci vado io a parlarle va bene?> le prese le braccia e le strinse in segno di amore materno. La cubana si massaggiò la fronte con il pollice e l'indice della mano destra poi sospirò annuendo e tornando in salotto.
-Dio mio. Scusami tanto, non ha mai fatto un gesto del genere- Camila si chinò verso Lauren che nel frattempo si era seduta sul divano. Le passò una mano sulla gamba tastando delicatamente sullo stinco.
-Ti fa male?- Lauren scosse il capo sorridendo.
"Sicuramente non le piaccio. Non sono mai stata brava con i bambini"
-Mi dispiace così tanto- sospirò ancora, con gli occhi appena lucidi.
Lauren le alzò il viso con l'indice, spostando la mano sulla guancia sinistra.
"Ti ho detto che è tutto a posto. Ho subito di peggio" le accarezzò il labbro inferiore con il pollice, mordendosi il suo. Le mancavano da morire le sue labbra.
-Di peggio? E cosa?- occhi verdi si avvicinò sfiorandole le labbra.
"Poco importa" sussurrò per poi annullare le distanze tra di loro in un bacio aggressivo.
<Mija> la voce di sua mamma si fece spazio nel silenzio creatosi poco prima.
Le ragazze si staccarono appena in tempo prima che la donna potesse vederle.
-Sì mama?-
<Ho parlato con Sofi. Sembra che il fatto che tu abbia abbracciato prima Lauren e poi tua sorella l'abbia fatta arrabbiare> Sinuhe quasi dovette trattenersi dal ridere.
<Che bambina particolare. Mi aiutereste con la cena?>
Camila guardò Lauren, rossa com un peperone poi rispose a sua madre, trascinandola in cucina.
<Bene ragazze, vi faccio tagliare la verdura> mise davanti alle ragazze della verdura, che iniziarono a tagliare per metterla poi in una terrina.
<Allora Lauren. Raccontami, come sei riuscita a fare amicizia con la mia figlioletta? È molto chiusa come persona>
-Mama-
Era divertente vedere delle scene così quotidiane, vedere delle piccole discussioni tra madre e figlia. Vedere l'amore e l'interesse per una madre non solo nei confronti di Camila ma anche nei suoi. Di certo non si sarebbe mai aspettata un'accoglienza così, difatti le venne quasi da piangere per la mancanza dell'affetto di una madre e di una famiglia.
"Beh, diciamo che non è stato dei migliori" Camila la fulminò subito, pregando che non le dicesse della foto e che Lauren la rincorse fino al giorno dopo, per poi dirle che avrebbe potuto tenere la foto.
<Ah sì? Mia figlia ti ha per caso fatto qualcosa? Mija, cosa ti ho detto riguardo all'educazione?> Camila ormai davvero rossa per l'imbarazzo posò il coltello coprendosi la faccia, mentre Lauren rise di gusto. Le piaceva davvero sua mamma, era veramente la tipica mamma ad interessarsi alla vita dei propri figli e ad educarli al meglio, rimproverandoli poi appena qualcosa di negativo succedeva.
Lauren si asciugò le lacrime dal troppo ridere.
"No signora Cabello, era solo che all'inizio non andavamo molto d'accordo, soprattutto con sua figlia e Dinah"
<Ah Dinah. Devi capire che la chiamo peperoncino perché è veramente una ragazza molto allegra e vivace. Non sta mai ferma un attimo> Se per Camila questo poteva essere davvero imbarazzante, per Lauren era davvero divertente poter sentire una madre parlare così positivamente di sua figlia e delle sue amiche.
<Non che sia negativo, capiscimi carissima anzi, ci voleva una come Dinah a dare un certo tocco di frizzante al gruppo> nel frattempo che la carne cucinava, Sinuhe apparecchiò il tavolo per quattro persone, ricordando che il marito sarebbe arrivato tardi quella sera. Lauren ammise che per essere la prima sera le piacque davvero tanto stare in quella casa, insieme a Camila sua mamma, una signora davvero molto loquace e un po' di meno per Sofia, anche se non le dispiaceva nemmeno lei.
-O mio dio mama..- Camila si appoggiò al bancone ormai più rossa dei pomodori che stava tagliando.
-Mi stai mettendo così in imbarazzo- ma non la sentì dato che era andata a chiamare Sofia per la cena.
"Almeno ha raccontato tutte cose positive" disse a bassa voce. Le diede un bacio sul collo con un leggero morso lasciando che un gemito uscisse dalla bocca di Camila.
-Sei in preda agli ormoni?- chiese Camila provocando.
"Potrebbe anche essere" sussurrò mettendola una mano sul fondoschiena e avvicinandola a sé.
<Sofi quante volte ti ho detto di non correre per le scale> di nuovo la voce di Sinuhe interruppe le ragazze. Ormai doveva essere un vizio.
-Ne riparliamo dopo- le disse togliendo la mano di Lauren.
<Io mi siedo vicino a Kaki!> Sofi corse in cucina sedendosi al suo solito posto.
Si misero infine a tavola e iniziarono a parlare.
<Quindi Lauren, io alla fine ho parlato solo di me e di mia figlia. Ma raccontami qualcosa di te> disse prendendo una forchettata d'insalata. Lauren deglutì il cibo masticato poi prese a parlare.
"Prima posso dirle che questo arrosto è fantastico?"
<Certo cara, grazie mille>
Nel frattempo, Sofia iniziò a lanciare briciole di pane addosso a Lauren, ma quest'ultima non ci fece caso.
"Vede, non c'è molto da dire. Sono nata a Miami e ho vent'anni"
Sinuhe la guardò perplessa.
<Vedo cara. Ma, della tua famiglia? Che mi dici?>
Camila intuì che era un argomento taboo per Lauren, così cercando di tagliare la tensione creatasi, rovesciò per sbaglio il bicchiere.
-Accidenti che sbadata, scusatemi- Sinuhe si alzò subito andando a prendere della carta assorbente in cucina.
<Non preoccuparti Mija>
Lauren la guardò non capendo. I piatti ormai erano quasi vuoti e Sinuhe iniziò anche a sparecchiare.
-Mi ringrazierai dopo- Sofia invece continuava a lanciare briciole di pane.
-Sofi, per l'amor del cielo non si gioca con il cibo- Camila la rimproverò piuttosto arrabbiata.
<Non mi interessa! Lauren è brutta e antipatica!> detto questo le lancio un pezzo di pomodoro sulla maglietta sporcandogliela.
-Sofia ora basta!- Camila si alzò in piedi cercando di acchiaparla ma la sorellina sgusciò velocemente fuori dalla cucina.
<Ragazze che succede?> La mamma di Camila arrivò in cucina con la carta, passandola alla figlia.
-Niente mamma. I soliti capricci di Sofi, ha sporcato la maglia a Lauren-
<Ti chiedo scusa Lauren> disse la donna sospirando.
"Sì figuri. Non dev'essere facile con una bambina così piccola, quanti anni?"
<Infatti non lo è. 6 anni. Camila per favore vai a parlare con tua sorella, nel frattempo sparecchio>
-Sì, mama-
Mentre Camila si allontanò, Lauren iniziò ad aiutare Sinuhe.
<Oh Lauren cara, lascia pure. Se sali le scale l'ultima porta a sinistra in fondo al corridoio è la camera di Camila. Ho messo lì la tua valigia. Non ti spiace dormire con lei vero? Purtroppo la camera degli ospiti l'abbiamo riarredata per Sofia>
"Si figuri, non c'è nessun problema, e grazie"
<Grazie a te Lauren cara e dai pure la maglietta a Camila, la metterà poi a lavare> Lauren annuì e iniziò a salire le scale.
Sentì da una porta la voce dolce di Camila. Probabilmente stava parlando con la sorellina.
-Sofi, non puoi fare queste cose, lo sai che non è bello. Se Lauren le facesse a te come ti sentiresti?- vide la porta socchiusa e si affacciò appena per vederle. Sofia era in braccio a Camila e stava piangendo.
<Lo.. lo so... ma...ma..> non riusciva a parlare per via dei singhiozzi, ma la cubana le alzò il viso asciugandole le lacrime con un fazzoletto per poi darlo alla sorellina e soffiarsi così il naso.
-Okay, ora soffiati il naso- le disse dolcemente, accarezzandole la testa.
Una volta fatto, Sofia riprese a parlare.
<Lauren però ti vuole portare via> Camila la guardò perplessa, sbattendo più volte le palpebre.
-Come?-
<Sì. Non vedi il suo sguardo arrabbiato? E poi ti ha abbracciata. Era troppo vicina a te> A Camila le scappò una piccola risata per poi ricomporsi.
Troppo vicina? Se solo sapessi cosa ho fatto con tua sorella, Sofi.
Lauren si irrigidì un attimo al pensiero fatto.
Seriamente Jauregui? È una bambina di sei anni, non sa neanche se esiste la parola sesso o meno. Stai diventando una maniaca.
Scosse la testa al pensiero, poi tornò a riascoltare.
-Ma guarda che anche tu mi abbracci. Come mi abbracciano mama o papa, o le mie amiche-
<No! Lei ti abbraccia in modo diverso> si appoggiò alla sorella maggiore con il broncio.
-E come mi abbraccerebbe?-
<Come papa abbraccia la mamma> Camila quasi non soffocò la saliva che stava mandando giù. Tossì appena poi mise la piccola sul letto.
-Okay Sofi. Di questo ne parliamo più avanti-
<Perché?!> Camila tirò le coperte per poterle rimboccare alla piccola.
-Perché sei troppo piccola ancora-
La coprì e le diede il bacio della buonanotte.
-Va bene?-
<Sì> sussurrò Sofia.
-Buonanotte- le diede un bacio sulla fronte.
<Buonanotte Kaki> detto questo Camila si congedò per andare in camera sua e nel frattempo Lauren si era già chiusa in camera della mora per poter cambiarsi.
Quando Camila aprì la porta si trovò davanti una Lauren senza maglietta.
Deglutì sonoramente, si leccò le labbra e la guardò.
-Quel "ne riparliamo dopo", non era inteso ad un'ora dopo- sospirò non potendo reggere quella vista.
Lauren sorrise e si avvicinò a Camila lasciando che indietreggiasse fino alla porta. Le accarezzò una guancia con l'indice, sorridendole sulle labbra. Stette al gioco, volendola provocare.
"Ah sì? Io pensavo fosse adesso" sussurrò sensualmente.
Camila la prese per i fianchi, allontanandola appena.
-Lauren, ti prego- Occhi verdi le alzò il viso e intrecciò le sue labbra con quelle della piccola, chiedendo poco dopo l'accesso con la lingua, che Camila non poté rifiutare.
Se prima non voleva andare oltre, in quel momento il corpo le disse il contrario. Non poteva immaginare che Lauren potesse farle un effetto del genere. Desiderarla ogni volta di più. Però la mente ancora non poteva, sua sorella era nella stanza accando.
Le morse bruscamente la lingua e Lauren indietreggiò mettendosi una mano davanti alla bocca.
"Che male..." si sedette sul letto.
Ora so da chi ha preso la piccolina di famiglia.
-Accidenti, morso troppo forte- si avvicinò a Lauren, ancora concentrata a capire se la lingua ci fosse ancora o meno.
Mosse lo sguardo verso la cubana che la guardava preoccupata.
"Piccola peste, ora ti faccio vedere io" la prese per i fianchi, buttandola sul letto.
-Ehi ehi Lauren, piano- Camila rise sentendo le mani della grande farle il solletico.
"Okay la pianto. Però avrò la mia rivicinta ed il mio premio per quello che hai fatto" le diede un bacio a stampo.
-Premio?-
Lauren le diede un bacio sulla mandibola e poi sulle labbra.
"Oh sì e sarà dolce" disse a bassa voce.
"Quindi ti conviene dormire, perché dovrai essere in forze"

The T.E.D. || CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora