XXIII

809 74 16
                                    

Lauren non seppe se il freddo che sentì fu per via della finestra aperta o perché si era scoperta durante la notte.
Si lamentò appena, poi si girò aprendo un occhio vedendo la finestra spalancata.
"Accidenti, siete proprio mattinieri qua" sussurrò girandosi a pancia in sù.
Senti un peso e qualcosa di caldo appoggiarsi a lei, poi delle labbra posarsi sul suo collo.
-Sei tu che dormi troppo, ghiro- nascose il viso nell'incavo del collo di Lauren, respirando a pieni polmoni il suo profumo, era dolce ma allo stesso tempo pungente.
"Se ti metti sopra di me però io continuo a dormire con questo bel calduccio" avvolse le braccia intorno alla sua vita.
-Eh no bella addormentata, dobbiamo andare a comprare gli ultimi regali. Coraggio, finché ti vesti vado a prepararti la colazione- si stacco appena, per poi alzarsi dal letto.
Lauren però la riprese e la buttò sul letto.
"Eh no, tu hai iniziato a stuzzicarmi, tu ora ne paghi le conseguenze" le labbra calde di occhi verdi iniziarono a torturare il collo di Camila, mordendo e succhiando dolcemente, arrossando completamente la zona del collo scelta. Camila sentì il basso ventre scaldarsi troppo velocemente, ne aveva voglia, ma non potevano perdere tempo, erano già in ritardo per l'incontro. La grande nel frattempo continuò il suo lavoro alzandole la maglietta lasciando dei baci ovunque e questo per Camila stava iniziando a diventare già troppo. Non riuscì a fermare i gemiti e per quanto poté, tenne gli occhi aperti, per mantenere la mente lucida.
-L-Lauren..- un altro gemito le scappò quando Lauren le morse delicatamente il capezzolo. Massaggiò piano il seno sinistro di della cubana, continuando a baciarle il corpo, salendo di nuovo fino alle labbra. La baciò aggressivamente, intrufolando la lingua nella bocca della piccola, cominciando una lotta tra i due muscoli. Lauren mosse la mano fino all'elastico del suo intimo giocando per poi infilare la mano nell'intimo e andando a contatto con la natura di Camila. Un gemito più sonoro si propagò per la stanza e occhi verdi continuò fino alla sua apertura, sentendola bagnata e pulsante. Mosse piano l'indice su e giù stimolandola.
La cubana non avrebbe resistito a lungo e se avesse ceduto si sarebbero lasciate di nuovo andare. Quando Lauren la baciò di nuovo, le morse il labbro in modo che la grande si staccasse.
"Ahia! Ma allora è un vizio" si tenne il labbro. Camila, in colpa si mise a cavalcioni su Lauren, stringendosi al suo collo e dandole un bacio.
-Lo so, scusami. Ma non abbiamo più tempo. Continueremo un'altra volta- detto questo per ripicca, strizzò un seno a Lauren e si alzò dal letto.
-Muoviti, la colazione ci aspetta-
"Camila" Lauren fece lo stesso gesto della ragazza e la raggiunse.
-Sì?- Lauren le prese il viso tra le mani, sorridendole. Gli occhi color cioccolato di Camila per Lauren, erano sempre una trappola mortale in cui cadere più che volentieri.
"Hai dimenticato una cosa" le strinse i fianchi, baciandola senza essere troppo aggressiva. Le succhiò il labbro inferiore facendo schioccare le labbra.
"Buongiorno comunque" le accarezzò il viso.
-Ora però preparati o staremo davvero qua tutto il giorno- le diede un altro bacio sfuggente sparendo poi dalla sua vista.
Lauren sorrise alla vista della ragazza. Non si era davvero mai sentita così bene con qualcuno come Camila. Si sentiva felice soltanto a sentire il suo nome e le farfalle che sentiva nello stomaco non le aveva mai provate prima se non con lei. I suoi sguardi, sorrisi, il suo tocco, per Lauren erano qualcosa di dannatamente ma meraviglioso. Mi farà impazzire. Sempre se non l'ha già fatto. Le disse una voce interiore.
Scosse la testa continuando a sorridere, poi andò a farsi una doccia veloce.
Decise di mettersi dei jeans e una maglietta nera, abbinandoli ai suoi anfibi.
Decise di mettere più tardi la felpa per uscire.
Quando uscì dalla stanza però, la sua felicità si ruppe immediatamente. Si era completamente dimenticata di Alejandro. E se fosse giù? O mio dio. Cosa faccio? Vado in camera.
Tornò indietro e proprio in quel momento, il telefono le squillò. Non guardò nemmeno lo schermo che rispose alla chiamata.
"Sì?"
<Oh ma buongiorno, strano che tu sia sveglia a quest'ora. Prima delle dodici non ti svegliavi mai>
"Dyce. Hai intenzione di rompermi le scatole già di prima mattina?"
<Okay okay, la tua irascibilità lasciala per qualcun altro>
"Perché mi hai chiamata?"
<Perché ho notizie per te> fece una breve pausa, sentendo alcuni rumori di pagine. <Okay, allora. Ho trovato il modo per disattivare e riattivare gli allarmi al museo. Sta di fatto che Zero e gli altri sono riusciti ad entrare nel sistema d'allarme>
"Come fai a saperlo?"
<Beh, sono stupidi loro che hanno usato un sistema rudimentale, non tanto per non farlo notare al museo ma troppo per farlo notare a me>
"Dopotutto eri tu l'hacker del gruppo"
<Parole sante ragazza, parole sante. Però ora dobbiamo passare alle notizie non molto buone> il suo tono ritornò serio ce se dovesse dirle che qualcosa di estremamente pericoloso fosse successo.
"Cosa?" La voce di Lauren iniziò a tremare, aveva paura che potesse essere successo qualcosa a Camila o anche solo alla sua famiglia. Certo, odiava Alejandro ma non poteva permettere che la famiglia della cubana venisse distrutta. Non come la sua.
<Lucy si è iscritta al vostro college>
"Come?" Perché mai avrebbe dovuto farlo? Voleva coinvolgere Camila e le sue amiche? Per vendicarsi di come l'abbia trattata? D'altronde se lo meritava. Lucy era sempre rimasta al suo fianco certo, ma non poteva nemmeno definirla amica. Forse le stava simpatica per il fatto che fosse disponibile andare a letto con lei senza spiegazione. Semplicemente quando Lauren ne aveva voglia andava a letto con lei.
<Ho sentito dire da Zero che Lucy dovrà tenere d'occhio Camila, entrare nelle sue grazie e appena potrà, rubarle il telefono>
"Dyce, fai di tutto pur di non farla avvicinare a Camila, non permetterlo"
Sentì Dyce sospirare, ma non negativamente.
<Vedo che hai trovato qualcuno da proteggere e amare> sorrise, ma Lauren non sentiva fastidio, anzi, anche se non le piaceva sentirsi dire queste cose e non voleva nemmeno ammetterle, le facevano comunque piacere.
"Che vuoi dire?"
<Che Lauren Jauregui la ragazza apatica sta ritornando a vivere, per non dirti altro> sorrise ancora.
"Dyce. Spiegati"
<Ti sei innamorata Jauregui. E non negarlo. Non negare un sentimento che noi esseri umani necessetiamo. Amala come mai hai fatto prima, ma soprattutto vivila, vivi quella ragazza come se fosse la ultima cosa che possa fare in questa vita>
Lauren rimase sconvolta da quelle parole per lo più per il fatto che gliel'avesse proprio detto Dyce, un ragazzo che sì, era suo amico ma non avevano tutto questo ferling da parlare di sentimenti.
"Perché me lo stai dicendo?"
<Perché te lo si legge lontano un miglio. Non lasciartela scappare, ci sentiamo>
Detto questo le attaccò la chiamata, lasciandola a bocca aperta.
Era così evidente che si fosse innamorata di lei? Il fatto di volerla sempre vedere, di volerla attorno a sé, volerla baciare, abbracciare, persino fare l'amore con lei? Anche quella gelosia provata verso la sorellina? Era solo per il semplice fatto che si fosse innamorata di Camila? Posò il telefono mettendosi una mano sulla fronte.
Sentì subito dopo la porta aprirsi e la figura di Camila si affacciò.
-Ehi Lauren-
Lauren aveva ancora la faccia sconvolta, la verità sbattuta così in faccia l'aveva provata una sola volta e l'aveva decisamente scossa così, ma lei non aveva paura di essere innamorata di Camila ma era terrorizzata che ella potesse cacciarsi in seri guai solo per il suo egoismo. Eppure non poteva, ora che ne era diventata completamente coscente di quel sentimento per Camila, non poteva più farne a meno.
-Lauren stai bene?- Camila si avvicinò preoccupata. Lauren alzò lo sguardo, la tirò a sé e l'abbracciò.
-L-Lauren?- la cubana all'inizio non ricambiò subito, poi si rilassò a quel contatto.
"Scusami, ne avevo bisogno"
-Non preoccuparti- si staccò appena, sorridendole.
-Ora però vieni a mangiare altrimenti faremo tardi-
"Quanto staremo via?"
-Tutto il giorno, vengono anche le ragazze. I nostri genitori sono andati a farsi un giro, così possiamo tornare anche stasera- le prese la mano e insieme andarono a fare colazione.

The T.E.D. || CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora