Raph - Il suo primo giorno

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Il giorno dopo passo a prenderlo davanti casa, come mi aveva chiesto lui la sera precedente. Facciamo la strada a piedi, con calma, tanto sono ancora le sette e un quarto. Volevamo respirare un po' di aria mattutina, e fare una passeggiata insieme. Ora sta molto meglio, ha ripreso colore e mi sorride.

-Cosa c'è?- gli chiedo.

-Niente- mi dice. -Stavo pensando che in effetti per me oggi questo è il primo giorno di scuola.

-Sì, ma gli altri non ci pensano...- gli dico.

-Oh sì invece- mi dice ridendo. Poi facendosi serio in volto mi dice: -Quanto vorrei non essere sempre al centro dell'attenzione, non che mi dia fastidio, anzi mi fa piacere andare d'accordo con tutti; ma vorrei che non si preoccupassero troppo per me.

Finalmente ho capito cos'ha.

-A me basta essere importante per te- mi dice, parlando velocemente -e per i miei amici, e per le persone che mi sono vicine. Del resto del mondo mi importa che vivano tranquilli e felici loro, senza disturbarsi per come sto io.

-Jessie- gli dico allora -Sii orgoglioso di te, non lasciarti abbattere. Se la gente non ti accetta per quello che sei, non hai bisogno di stare con loro. Lascia la tua mente e il tuo cuore aperti...

Lui resta in silenzio davanti alle mie parole. -Hai ragione- mi dice, mentre siamo arrivati vicino alla porta della sua classe.

-Ti dispiace se non ti accompagno?- mi dice.

-Certo che no- gli rispondo. -Ma non farci l'abitudine, eh!

Ridiamo insieme.

-Ti voglio bene!- gli sussurro.

-Anche io.

E si volta, e sta per andare nella sua classe, quando si gira di nuovo verso di me e mi dà un bacio sulla guancia. Gli sono mancato tanto, e anche lui è mancato tanto a me, ma abbiamo tanto tempo davanti a noi, per stare insieme e per divertirci.

Salgo le scale, e nel corridoio del piano superiore trovo Amy.

-Ehi Raph!- mi saluta.

-Ciao Amy, ben ritrovata!- le dico.

-Allora, come sta Jessie?- mi chiede.

-Mm ora sembra che stia meglio... ma penso che ci vogliano ancora un po' di giorni perché la febbre gli passi del tutto.

-Capisco- mi dice lei. -Tu tutto bene invece?

-Tutto a posto, grazie.

-Allora ci vediamo...

-Sì, sì ...ci troviamo in giro- le dico, salutandola.

Mi dirigo in classe mia, dove ritrovo gli amici di sempre, e mi siedo al mio banco. Il professore entra subito dopo di me: ce l'ho fatta, per un soffio!


Quando suona la campanella c'è sempre tanta confusione nei corridoi, ma riesco a raggiungere la porta del IV B, dove Jessie sta uscendo in compagnia di... una ragazza nuova, chissà di chi si tratta. Si salutano subito, e lui mi raggiunge.

Scendiamo insieme le scale e raggiungiamo una gelateria a pochi passi dalla scuola. -Due coni cioccolato e panna- ordina lui. Ormai ha imparato che anche su questo abbiamo esattamente gli stessi gusti.

La vita segreta di Jessie HuskDove le storie prendono vita. Scoprilo ora