Oltrepassa la porta della mia stanza. Ormai gli sono rimasta solo io, ma non ho la forza per restare. Ho così tante cose da dirgli ancora, ma so che non ce la farò.
-Ehi!- gli dico, non appena si avvicina.
Ha il viso riposato, e ciò mi fa molto piacere. Dall'ultima volta che ci eravamo visti, quando si era presentato col viso tutto gonfio, stava molto meglio.
Sapeva esattamente perché gli avevo chiesto di venire a trovarmi in ospedale, eppure sorrideva ancora, evidentemente era pronto.
-Ciao Lily- mi dice, dandomi un bacio sulla guancia. -Sono usciti i voti- mi annuncia.
-Allora?- gli chiedo.
-Ho la media del dieci...
-Di nuovo? Ma non avevo dubbi... Sei stato bravissimo, anche quest'anno, nonostante tutto- gli dico.
-Ti saluta Amy, comunque.
Amy. Ho sempre avuto grande stima di quella ragazza. Sono sicura di lasciarlo in buone mani, se so che lei gli sarà accanto.
-Ho trovato la lettera del Cern- mi dice.
-Ah sì?
Gli sorrido.
-Ho risposto- mi dice.
-Come ti sei permesso!- gli grido scherzosamente. -Non avrai risposto a nome mio?
-No, ovviamente- mi rassicura lui. -Ti dedicheranno una targa, per il tuo impegno allo studio...
-Impegno allo studio? Ma stiamo scherzando! Se ho passato più pomeriggi a deprimermi per gli esami che a studiare...
Ridiamo insieme. Sono felice che stia accadendo così. Dovrebbero essere tutti come questo i momenti in cui si dice addio alle persone che ci sono più vicine.
-Jess, ora è il momento di dirti una cosa.
-Ti ascolto- mi dice, sorridendomi.
-Te ne avrebbero parlato mamma e papà- gli spiego -quella sera stessa, ma...
-Continua.
-Mamma aspettava un bambino...
Vedo il suo viso che si sta per riempire di lacrime.
-Non puoi vederlo ancora- gli dico.
-Vuoi dire che...
-Sì, Jess... Lui è ancora vivo, ma dovrà restare per almeno altri due mesi in terapia intensiva, e nessuno può entrare nella sua stanza, neppure i medici...
-Lily, ti prometto che me ne prenderò cura, come se fosse un figlio per me!
Lui è diventato un uomo ormai, è così pronto ad affrontare ogni situazione. -Impegnati per l'esame, l'anno prossimo...- gli raccomando, cercando di sembrare del tutto tranquilla.
-Certo- mi dice lui. Un po' ha la voce strozzata. Mi stringe la mano, e restiamo in silenzio. Lui sta per piangere, ma si trattiene. Io non sarei mai potuta essere così coraggiosa, come lo era lui in quel momento. Improvvisamente ho paura di morire. Pensavo di essere pronta, e infatti non è di questo che ho paura... o paura di lasciare Jess da solo...
-Sarebbe stato il nostro fratellino- gli dico. E mi viene quasi da piangere, ma devo essere forte.
-Allora è sicuro che è un maschietto?- mi chiede lui.
Ormai sento che il momento di andare via è vicino.
-Sì- gli dico. -Gli darai il nome che ti piacerà di più- gli dico.
Sto per andare via, ma sono serena ormai. -Jess, non lasciarmi la mano, va bene?
-Non lo farò- mi dice lui.
Così restiamo immobili ancora per un po'. Quando il mio sguardo cade su di lui, il mio fratellino, lui mi sorride. Con una mano mi accarezza i capelli, per l'ultima volta. Poi sento il mio respiro che si fa sempre più lungo, e il mio cuore che rallenta il battito. E per un attimo sento il suo cuore, attraverso la sua mano, che continua a tenere salda la mia, finché non me ne sono andata.
Let it go, by Joshua Hyslop
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La vita segreta di Jessie Husk
Novela JuvenilIniziato il 25 giugno 2016 Finito il 13 luglio 2016 Questo libro che voglio presentarvi è strettamente autobiografico. Brevemente tratta di un periodo della vita del protagonista, gli ultimi quattro anni del liceo, che lui trascorre in c...