Finalmente per una volta ci ritroviamo tutti i compagni di classe, fuori, per un'uscita assieme. C'è anche Jessie, ma lui preferisce stare in disparte accanto al bancone.
Ridiamo, scherziamo tutti assieme. Ormai mi sento veramente parte della nuova classe. Ho delle amiche che mi rispettano, e con cui posso portare a spasso il mio cane ogni tanto. Poi di solito il sabato sera usciamo tutte assieme. Diciamo che non posso lamentarmi della mia vita.
Jessie invece sembra essere molto cambiato negli ultimi giorni. Non penso che sia colpa mia, al contrario, per esserne sicura gli ho restituito tutte le matite che mi aveva prestato nel corso dell'anno, ma non c'è stato nulla da fare.
Lui la mattina entra in classe. Saluta sempre tutti, con quel suo "Buongiorno!" pieno di vita, e poi si siede accanto a me. E resta in silenzio durante tutte le lezioni. All'inizio di questa cosa usciva spesso fuori dalla classe, a ricreazione, e restava davanti alla porta a guardare le scale. Ora invece fa ricreazione al suo posto, in silenzio.
Qualche volta lo vedo con lo sguardo perso nel vuoto. "Ma chissà a cosa pensa..." mi chiedo.
Sinceramente avevo proposto quella uscita tutti insieme principalmente per lui, perché volevo tirarlo su di morale e volevo far sì che si divertisse un po' assieme ai suoi amici. Ma a quanto pare non ci sto riuscendo, così mi alzo e mi siedo vicino al bancone, accanto a lui.
Ha in mano una mezza birra. -Ancora alla prima, eh?- lo prendo in giro io.
-Questa è la quinta- mi risponde lui, freddo.
Non ne sono stupita, perché ha passato tutta la serata lì da solo. Mi sembra chiaro ormai che ci sia qualcosa che non va.
-Jessie, perché non vieni con noi?- gli chiede Frank, avvicinandosi. -Andiamo al parco, ci saranno anche i ragazzi delle terze che ci aspettano...
-No, grazie Frankie, ma non mi va... stasera non sto molto bene.
-Stasera? Andiamo Jessie Husk, non mi mentire: mi sembra evidente che non stai molto bene. Ma mi dici cos'hai?
Frank, mi lancia un'occhiata. Lo capisco al volo, così mentre lui distrae Jessie io gli tolgo la birra da davanti. "Per questa sera ha bevuto abbastanza" penso.
-Se non ti va proprio allora non insisto oltre- dice Frank andandosene. -Ma se cambi idea noi siamo lì al parco, va bene?
Jessie acconsente con la testa.
Poi si volta verso di me e mi guarda. Si è accorto della sua birra, che è sparita.
-Beh, non fa niente- dice.
-Jessie!- esclamo. -Ti va di parlare?
-Certo, sì- mi risponde, con la voce un po' stanca.
-Non mi sembri molto convinto...
-Non mi interessa cosa ti sembro, Charlotte.
-Ti ringrazio per la considerazione- gli dico. -Andiamo, Jessie... se proprio non vuoi dirmi cosa c'è, almeno non impedirmi di starti vicino.
-Fa' ciò che vuoi, ora voglio solo andare a casa...
In quel momento ho una fantastica idea. -Ti accompagno!- gli dico.
-Come vuoi- mi risponde lui.
E usciti dal pub ci avviamo verso casa sua. Una volta arrivati non mi ringrazia, né mi chiede di salire. -Ci vediamo- mi dice semplicemente.
-Buonanotte Jessie...-gli dico io, mentre mi allontano.
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La vita segreta di Jessie Husk
Genç KurguIniziato il 25 giugno 2016 Finito il 13 luglio 2016 Questo libro che voglio presentarvi è strettamente autobiografico. Brevemente tratta di un periodo della vita del protagonista, gli ultimi quattro anni del liceo, che lui trascorre in c...