Jessie - Un cuore spezzato

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Finalmente arriva la ricreazione. Esco dalla mia classe e lo guardo scendere le scale, come avevo fatto tante altre volte. Lui scende, arriva al mio piano... e mi volta lo sguardo. Non mi vede neppure, fa finta che non esisto.

In quel momento sento come un grande vuoto al posto del cuore, e capisco che non c'è niente che possa consolarmi... oppure no. "Va tutto bene, è tutto a posto" mi aveva detto. Dunque non ho di che preoccuparmi, si sarà trattato solo di un caso.

Speravo che fosse così, ma la stessa scena si ripete ogni giorno, in ogni posto del liceo in cui ci incontriamo. Io per lui non esisto più, mi ha cancellato dalla sua vita, ed è solo colpa mia. Sono io che ho sbagliato, sono io lo stupido, e non c'è assolutamente niente che io possa fare per rimediare, per tornare indietro, per cancellare il passato. 

Mi perdo nei ricordi, e non posso fare a meno di sentirmi male. Mi sento uno schifo, un miserabile bugiardo. Ho tradito la sua fiducia, ho tradito la nostra amicizia, ho sbagliato ogni cosa fin dall'inizio.


Ripensavo a tutto questo mentre camminavo fra l'erba alta, e mi chiedevo se lui sarebbe tornato quella mattina, se realmente gli andava di rimettere le cose a posto, di chiarirci finalmente.

Procedo lentamente, ma non vedo ancora arrivare nessuno, e l'unico rumore che sento è il fruscio dell'erba sui miei vestiti.

-Jessie!- mi sento chiamare finalmente. Sì, è proprio lui.

Indossa dei vestiti banali, proprio come l'altra mattina, proprio come me.

-Allora, come va?- gli chiedo io.

-Tutto davvero bene... grazie, e a te invece?

-Tutto a posto- gli rispondo.

Procediamo lentamente, fianco a fianco, fra l'erba alta. Ma quasi non riusciamo a vederci in volto, perché l'erba ci separa. Io non ho il coraggio di avvicinarmi, ma percorriamo solo pochi metri prima che lui si avvicini a me.

-Ti va davvero di parlare con me?- gli chiedo io.

-Sì certo... parliamo!

-Allora facciamo così... ripartiamo da quella sera, ricordi cosa era successo? Il gioco delle domande?

-Ovviamente, va bene.

Lui è lì che sorride, ed è disposto ad ascoltarmi. Forse finalmente le cose cambieranno fra di noi, forse dopo di oggi sarà tutto diverso.

-Tu mi avevi chiesto di ripeterti la domanda- mi dice.

-Sì, ripetimela allora- gli chiedo.

-Aspetta, Jessie. Volevo dirti che io ci avevo pensato tanto a noi, che non ho capito bene cosa è successo fra di noi dopo quella sera... ma sappiamo che abbiamo sbagliato entrambi, non è così?

-Hai ragione Raphael... Tu sai che ti amo ancora tanto?

-Lo so, e ti ho detto anche quella sera che per me non è un problema, possiamo restare amici...

Lo guardo in faccia, dritto negli occhi. Sembra davvero sincero.

-Su, ripetimi questa domanda- gli dico.

-No, stavolta non aspetteremo- mi dice lui.

E preso il mio viso fra le sue mani, mi bacia. Mi stringe forte con le sue labbra sulle mie. Sento la luce del sole sugli occhi e quando li riapro i suoi occhi sono lì davanti ai miei, che mi guardano.

-Raphael...

-Se qualche volta avrai bisogno di me, io ci sarò per te- mi dice.

Io quasi non capisco più cosa mi sta dicendo, il cuore mi batte ancora all'impazzata, e non so cosa rispondergli.

-Ti va di venire da me stasera? Sono sempre solo, con il piccolo Joshua a casa, e mi farebbe piacere avere qualcuno che mi faccia compagnia- gli dico.

-Mi fermerò a dormire- mi sussurra, mentre camminiamo fra l'erba, fin quando non siamo stanchi e ci stendiamo a terra. 

E lì restiamo abbracciati, fin quando non si fa sera.

La vita segreta di Jessie HuskDove le storie prendono vita. Scoprilo ora