Jessie ha la faccia gonfia e lo sguardo rivolto dall'altro lato. Gli sollevo il viso.
-Ma cosa volevi fare?- gli chiedo, e lo abbraccio. -Siete due stupidi- grido poi.
-Ora mi dite cosa è successo... subito!
-Oh, potranno farlo certamente davanti al preside!- esclama la professoressa di fisica. -Immediatamente in dirigenza!- grida.
-Vengo anch'io- dico, e aiuto Jessie a rialzarsi.
Mentre aspettiamo dal preside, continuo ad interrogarli. -Me lo dite ora?
-Amy, è molto semplice. Il nostro amico qui voleva chiarire, ma gli ho detto espressamente che non era il momento. Lui però ha continuato a insistere... se l'è cercata!- ripete Raph.
Jessie ha lo sguardo perso nel vuoto.
Poi arriva il preside, allora ci alziamo. Lui sta in silenzio, noi anche, e restiamo così per qualche minuto. -Sedetevi- ci dice. -E spiegatemi, in fretta!
-Preside, si è trattato solo di un malinteso fra loro due- dico io.
-Hai detto bene, signorina- interviene il preside. -Non vedo quindi cosa centri lei!
-Il fatto è che... è che io sono l'oggetto della disputa!
A quelle parole Raph sobbalza, ma gli tiro un calcio sotto la scrivania.
-Uhm... è come dice la signorina, Raphael Bromine?
-Sì, signore, è corretto- dice Raph. -Siamo entrambi molto dispiaciuti per ciò che è successo...- continua a dire.
Lo sguardo del preside però è sempre duro, non lascia trapelare alcuna emozione, se non di profondo disprezzo, e apprensione.
-Si è già tutto risolto però, signor dirigente- intervengo io.
-Si è trattato solo di un piccolo malinteso...
Il preside ci fissa ancora un po'.
-Mi fido di voi ragazzi... ma che non si ripeta più, avanti, stringetevi la mano...
A quelle parole sono io a sobbalzare. Jessie non ha spiccicato una parola per tutto il tempo. Io e Raph ci alziamo, così aiuto anche lui ad alzarsi.
Raph poi gli tende la mano, ma Jessie non reagisce...
Lo sguardo del preside adesso è molto nervoso. Passano alcuni secondi interminabili, poi Jessie si avvicina a Raph, e lo abbraccia. Lui però non lo stringe.
Sono ancora entrambi tutti macchiati di sangue. Il preside è molto compiaciuto della scena.
-Bravi ragazzi!- dice quasi commosso.
Io ancora non posso crederci che si sia bevuto tutta la storia. Non appena siamo fuori dalla presidenza Raph se ne va, senza neanche salutare. Restiamo soli, io e Jessie.
Lo continuo a guardare con lo sguardo grave, poi lo prendo sottobraccio e usciamo da scuola. -Jessie!- gli dico. -Ora dovrei finire io, con te... ma ringraziami, perché non sono in vena.
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La vita segreta di Jessie Husk
Teen FictionIniziato il 25 giugno 2016 Finito il 13 luglio 2016 Questo libro che voglio presentarvi è strettamente autobiografico. Brevemente tratta di un periodo della vita del protagonista, gli ultimi quattro anni del liceo, che lui trascorre in c...