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Dopo essermi fatta una doccia fredda perché ne avevo bisogno, mi vesto e poi torno in camera dove Giulia mi sta aspettando. Non appena sente la porta aprirsi alza gli occhi dal telefono e mi guarda dall'alto al basso. 

"Stai benissimo! Pensavo che fosse troppo semplice come vestito ma a te sta da Dio" dice lei alzandosi 

"Adesso potresti vestirti pure tu, non credi?" 

"Si, ora lo faccio. Tu intanto cerca di pettinarti quei capelli"

Ho i capelli mossi, anche se a volte sembrano più ricci per come sono crespi, e in occasione della festa ho deciso di lisciarli o almeno ci provo. 

Prova a convincermi a truccarmi, ma non ci riesce perché scappo prima che possa mettermi qualcosa faccia. Vado in cucina dove vedo Simon in camicia bianca e pronto per uscire

"Esci?" gli chiedo

"Dovrei chiederlo io a te. Dove vai vestita così?" dice dopo avermi visto

"Vado a una festa e tu non me lo impedirai anche perché qualcosa mi dice che ci vai pure tu"

"È esatto, ma tu non vieni" ribatte arrabbiandosi

"Smettila di dirmi quello che devo e non devo fare. Io ci vado con o senza di te!" rispondo altrettanto arrabbiata

"Voglio vedere chi ti accompagna che sono l'unico ad avere la macchina"

"Mando un messaggio a Nathan. Hai presente chi è? Ti rinfresco la memoria: il mio ragazzo" 

"Avete litigato" risponde incrociando le braccia e si dipinge sul suo volto un sorriso da so tutto io

Quanto lo prenderei a schiaffi

"E come lo sai?"

"A scuola le voi girano"

"In ogni caso ci andrò. Dovessi andarci a piedi" 

Veniamo interrotti da Ryan che entra in cucina domandandosi cosa sia tutto questo baccano

"E tu dove vai vestita così?"  

"Anche tu? Vado alla stesa festa a cui andate voi e smettetela di dire di no"

"Io ho la macchina piena comunque. Devo portare i miei amici" dice Simon

"Potevi dirlo subito" gli dico acida

Alla fine nessuno dei due vuole che ci vada, ma non sanno che ci andrò ad ogni costo. Quando torno in camera Giulia è a telefono con qualcuno e quando attacca mi dice che lei un passaggio ce l'ha e non ha bisogno di chiedere a nessuno. 

"Bene, allora andrai senza di me perché nessuno vuole darmi un passaggio"

"Neanche Simon?" chiede speranzosa e io nego con la testa

"Mi dispiace... Io chiederei a Kevin, ma ha la macchina piena"

"Aspetta un attimo. Vai con Kevin Jones? L'amico di Ryan?"

"Si perché?"

"Non  credevo che parlassi con loro, tutto qui... Comunque ti conviene andare perché stanno per andare"

"Va bene...Mi dispiace per te, se vuoi non vado neanche io"

"No, tu vai. A me è anche passata la voglia" 

Alla fine tutto quel tempo per prepararmi per nulla... E poi da quando Giulia parla con il gruppo di mio fratello? Certo, a volte va al loro tavolo, ma non li ho mai visti parlare apertamente

Sconsolata per tutta la fatica sprecata mi butto sul letto non avendo voglia di svestirmi e arrabbiata con i miei fratelli. Come si permettono di decidere per me? Perché loro possono andare e io no? Solo perché sono quella più piccola non significa che hanno il controllo su di me

Potrei andare a piedi, ma la casa è lontana e la strada non è sicura la notte. Giuro che gliela faccio pagare. A tutti e due. Soprattutto a Simon Lui  c'è sempre per me, ma no, non posso andare alla festa. Ryan mi importa il giusto, non ho tutti sti rapporti con lui quindi non sono sorpresa dal suo no. Ma Simon, quello che mi dice di divertirmi e di lasciarmi andare, mi ha detto no e non la passerà liscia. Gli terrò il broncio per un po' di tempo, ecco la sua punizione. Si, è da bambini ma non mi importa al momento

Mi alzo dal letto e mi svesto. Dopo essermi messa il pigiama prendo le cuffie e le infilo nelle orecchie e infine decido la canzone da mettere. Mentre penso alla canzone mi viene in mente Nathan e la nostra ultima conversazione e a come lui si sia allontanato in fretta da me. 

Non volevo che le cose finissero così, ma non volevo neanche che si picchiassero. Mi sono messa in mezzo per questo, non per altro.

Inizio a sentire tutta la playlist di Shawn con le canzoni più tristi del repertorio per sfogare la rabbia e la tristezza che sto provando adesso. È solo che proprio non capisco che gli è preso. Il fatto di non lasciarmi per farmi vedere come un premio davanti a Lucas, che alla fine si è accorto non so come che non volevo stare in quel modo con lui. 

Mi addormento con la musica nelle orecchie e con tutte le paranoie che mi stanno venendo adesso. Un esempio? Nathan è alla festa? Gli manco? È con Megan? Mi sta tradendo? Sono domande alle quali non so la risposta e non penso di saperla prima di lunedì a scuola. 

La domenica passa più in fretta del previsto e lunedì arriva. Non che avessi tutta questa voglia di sapere come fossero andate le cose alla festa, in realtà quello che mi interessava era parlare con il mio ragazzo e chiarire se possibile.

La sveglia suona e io mi alzo controvoglia come ogni mattina. Mi lavo la faccia, i denti e infine mi vesto. Quando vado in cucina ci sono i miei genitori a fare colazione e gli do il buongiorno

"Buongiorno, non fai colazione?" mi chiede mia madre e io scuoto la testa

"Non mi va" rispondo 

"Va bene. Ti ho messo un panino nello zaino nel caso ti  venisse fame a scuola"

"Grazie, adesso vado che perdo il bus"

"Ma ti può accompagnare Simon"

Io con quello non voglio avere a che fare

"Oggi mi va di camminare" dico e dopo averli salutati esco di casa e mi avvio alla fermata del bus

Avete presente la sensazione di avere un peso sullo stomaco? Oppure quando sapete che sta per accadere qualcosa di brutto? Ecco io mi sento proprio così. Non ho fame per il brutto presentimento che sento e spero davvero di sbagliarmi perché non vorrei ritrovarmi a piangere da qualche parte della scuola o ad avere le occhiaie per non aver dormito abbastanza la notte per colpa del pianto. 

Without me  (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora