31

213 3 0
                                    

"Lo ammazzo" Simon entra in camera mia come una furia. 

Io alzo lo sguardo confusa e aspetto che parli... Ma non appena vedo i suoi occhi, il suo sguardo, capisco a cosa si riferisce. Non faccio in tempo ad aprire bocca che lui inizia a offendere Lucas e ogni volta che provo a difendermi lui alza di più la voce e mi dice di non dire nulla perché peggiorerei la situazione.

"Quante volte ti ho detto di starci alla larga? Quante volte ti ho detto che gli amici di Ryan erano off limits? Ma no! Tu hai dovito fare di testa tua, come sempre d'altronde e guarda dove ti ha portato! Ma che ti dice il cervello? Posso capire lui, è un playboy, ma te? Perché gli sei corsa dietro come tutte le ragazze della scuola? Perché l'hai fatto Gwen? Pensavo fossi migliore di così" 

"Lui non è un playboy, è dolce, a volte stronzo si, ma sa essere romantico. Non è quello che dimostra"

"Lo difendi adesso. Incredibile! Sai perché faceva il carino con te? Per scoparti. Il suo unico scopo era entrare nelle tue mutande e a quanto pare ci è riuscito"

"No. Ti sbagli. Lui non è affatto così. Magari lo era all'inizio, ma è cambiato" 

"Cambiato? Vuoi sapere con chi era oggi a scuola? Con Megan. Pensavi davvero di poterlo cambiare? Sei ridicola. E poi come ti è venuto in mente di andare con un altro? Non ti bastava più Lucas? Volevi un altro cazzo? " 

Sembra di essere in un incubo. Lucas sembra che sia andato avanti come se nulla fosse successo e  Simon, il fratello dolce e amorevole che conosceo, mi sta urlando addosso. Questa versione di lui non mi piace, non mi trasmette la solita tranquillità di prima. 

"Non è come pensi tu, io non l'avrei mai fatto" 

"Beh, le immagini parlano chiaro. E pure il test di gravidanza che ho trovato nel cestino. La domanda ora è: è di Lucas o dell'altro?"

E il mondo si ferma, come congelato, e mi crolla addosso. Tanti piccoli pezzi mi crollano addosso e si mischiano a quelli del mio cuore, spezzato dal giorno in cui Lucas mi ha abbandonato. 

"Mi aspettavo una delusione da parte di Ryan, ma da te... Non riesco neanche a guardarti in questo momento per quanto mi fai schifo" 

Mi alzo dal letto nel frattempo e provo ad avvicinarmi, ma lui si allontana ed è come se ricevessi un pugno nello stomaco, un coltello nel cuore

"La famiglia non ti abbandona mai" dicevano. 

Invece lo fa, Simon lo sta facendo proprio adesso e io non riesco a dire nulla, non riesco a dirgli la verità. Sono ferma, gli occhi lucidi e il cuore a pezzi. 

"Simon ti prego, devi ascoltarmi. Non è andata come pensi tu"

"Non mi importa più. Per quello che mi riguarda sei morta" non aspetta oltre ed esce dalla stanza. 

Una parte di me si sta rompendo piano piano, le persone a cui tengo si allontanano e io ho la sensazione che rimarrò da sola. 

Mi accorgo solo ora che sono seduta per terra, con le ginocchia al petto e con le lacrime agli occhi. Penso a Lucas, a Simon, ai miei genitori e alla loro possibile reazione. 

Sento bussare alla porta della mia stanza, non sentendo il mio 'avanti', chiunque sia entra. Un secondo dopo sono tra le braccia di Ryan. Mi sussurra che va tutto bene, che c'è e mi accarezza la schiena con dolcezza

"Ryan non posso andare avanti così, tutto sta crollando" dico contro il suo petto

"Devi essere forte, non puoi abbatterti" ribatte lui guardandomi negli occhi 

Io lo so che non dovrei arrendermi, ma dovrò crescere un bambino da sola, senza un padre. Che dirò quando chiederà di lui? 

"Non sei sola. Non lo crescerai da sola Gwen, ma devi promettermi che non ti trascurerai, perché faresti del male anche a lui"

Lo guardo con gli occhi spalancati e sconvolta

"Come...? "

"Ho trovato il test e poi ho sentito Simon"

"Mi dispiace io... Non volevo... Sei arrabbiato pure tu immagino"

"Un po' si, ma solo perché un figlio a 17 anni non è il massimo. Potevate stare più attenti, ma ormai il gioco è fatto e non si può fare nulla. A meno che tu non voglia abortire" 

"No. Non mi è passato nemmeno di mente l'idea... Potrebbe suonarti strano, ma una parte di Lucas è dentro di me e vivrà sempre con me. Non rinuncio a questo per nulla al mondo, per quanto difficile potrà essere" dico sorridendo malinconica e triste

"Vieni qui" mi abbraccia, forte e io so che lui ci sarà per me, sento il suo amore e questa cosa mi scalda il cuore e me lo rimette un po' apposto

                                                                                            * * *

Dirlo ai miei è stato difficile. Non riuscivo a parlare, Simon mi guardava male, malissimo e con disgusto, io stringevo la mano a Ryan per farmi forza e non crollare per l'ennesima volta. Alla fine ho detto tutto, com'è iniziata, com'è finita e del tentato stupro. 

Non starò a dire come ha reagito Simon, so solo che non ha cambiato idea su di me. I miei genitori? Beh, loro sono rimasti scioccati e mi hanno rimproverato per non essere stata attenta, ma non mi hanno detto che faccio schifo o cose offensive. Mia madre è stata molto comprensiva e mi ha detto che mi aiuterà a crescerlo, almeno fino a che non sarò indipendente. Mio padre ha provato a scherzare, ma Simon ha iniziato a sclerare e urlare addosso a tutti quanti e poi è uscito di casa. 

Mio padre ha detto che è solo sconvolto e che ha bisogno di tempo per digerire tutto, ma io lo conosco. Stavolta fa sul serio e ho paura che le cose non torneranno più come prima. 

Adesso sono in camera mia con Vanessa. Mi sta aiutando a sistemare. I miei genitori sono fuori, Simon è in camera sua e Ryan è con Giulia. 

Lucas mi manca ogni giorno, sento un vuoto dentro di me che non se ne va mai, ma Ryan ha ragione. Adesso devo essere forte per il bambino. Non posso cedere proprio adesso, non farei del male solo a me. 

"Di questa che ne vuoi fare?" mi chiede Vanessa con una foto in mano

Ritrae me e Lucas, uno dei nostri appuntamenti in segreto. Siamo andati al mare e abbiamo passato la notte lì. Abbiamo fatto l'amore lì, nascosti agli occhi di tutti, ma non dalle stelle. Quest'ultime ci osservavano, illuminavano i nostri volti e rendevano il momento ancora più bello. Non scorderò mai quel giorno

"Mettila nella scatola insieme a tutte le altre cose"

"Dovresti..." inizia a dire lei ma la blocco sul nascere

"No. Non lo chiamo e non saprà nulla. Non insistere"

"Ma..."

"Niente ma. Possiamo non parlarne? Già ci penso costantemente, non ti ci mettere pure te"

I giorni passano così. Tutti cercano di convincermi a dirgli la verità e io dico di no. Tra la nausea, la sua mancanza e io vorrei solo stare meglio, ma so che non sentirò per sempre questa sensazione di vuoto e nulla potrà mai colmarlo.





Without me  (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora