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Durante la settimana non faccio altro che studiare, guardare anime, andare a scuola ed evitare di incontrare Giulia, Nathan e Megan. È difficile dato che sono tutti e tre in classe con me, ma sono riuscita a cambiare posto e adesso sto accanto a una ragazza che si chiama Vanessa. 

"Basta. Non ne posso più" mi lamento io buttando la penna sul quaderno in malo modo

Siamo  a casa mia a fare matematica e lei mi sta spiegando le disequazioni, ma io sono davvero negata

"Finiamo questo e poi per oggi la smettiamo"

"Va bene" la accontento e torno con gli occhi sul quaderno. Mi rileggo l'espressione per vedere se mi viene in mente qualcosa, ma nulla, non riesco a pensare a una soluzione o a un modo per andare avanti

"Sei ancora ferma sulla solita di prima?"

"Si, non mi torna come nel libro. Ho fatto come mi hai detto tu e l'ho risolta come se fosse un'equazione, ma continua a non venirmi il risultato"

"Fammi vedere" le passo il quaderno e sospiro stufa di stare dietro a lettere e numeri che non mi portano da nessuna parte nella vita

"Perché hai levato il denominatore?" mi chiede 

"Hai detto tu di risolverla come se fosse un'equazione"

"Hai sentito la parte in cui dicevo che nelle disequazioni non si può fare o eri già persa quando sono arrivata a quella parte?" 

"Probabilmente non ero attenta" 

"Prova a rifarla senza togliere il denominatore. Il numeratore va bene, adesso metti il denominatore maggiore di zero e risolvi. Alla fine devi fare la tabellina con i segni mettendo a paragone le soluzioni che hai trovato" mi spiega e finalmente mi torna. Mi alzo tutta contenta e fiera di me e la ringrazio

Quando finisce anche lei chiudiamo i libri e andiamo in cucina a fare merenda dato che sono le quattro e mezza. 

"Dato che è sabato, che ne dici se stasera usciamo? Possiamo andare a mangiare una pizza e poi al cinema" 

"Che bella idea. Mi piace"

Vanessa è proprio l'opposto di Giulia. È tranquilla, non va sempre in discoteca e soprattutto non mi dà buca all'ultimo. So che non dovrei fare il paragone, ma è la  verità... Di solito passavamo il sabato sera in discoteca o andavamo ad una festa organizzata da qualcuno della scuola, ma adesso non è più così

"Ti manca vero?" mi chiede notando che mi sono rattristita

"Un po'. È vero, non mi piaceva uscire tutti i sabato, ma se stavo con lei in qualche modo mi divertivo. Non sto dicendo che con te non mi diverto, solo... Vorrei averla ancora al mio fianco"

"Perché non le parli? Così chiarite"

"Ci sono troppe cose che non mi tornano e voglio che sia lei a volermene parlare, non voglio costringerla"

"In qualche modo la costringi anche adesso perché è come se le avessi detto che l'unico modo per tornare a essere amiche è dirti le cose come stanno"

"Lo so... Cioè ci ho pensato, ma odio sentirmi la seconda scelta" confesso e lei si siede accanto a me 

"Ci sono passata e so per esperienza che se è destino, farete pace. Se lei tiene a te veramente e tu pure, allora non vi resta che parlare e se lei non è pronta a dirti quello che ha in testa, allora dalle il suo tempo. Ovviamente dovresti dirle come ti senti tu prima, così che lei possa modificare certi comportamenti"

"Grazie. Per le lezioni di matematica e per avermi ascoltato"

"Il mio premio è il si alla mia proposta della serata  pizza e cinema?"

"Ti avrei detto di sì ugualmente però vedila come vuoi" le rispondo

Si fanno le sette e ci prepariamo per andare in pizzeria.

"Io vado a farmi la doccia. Se vuoi puoi usare il mio bagno e prendere i miei vestiti, abbiamo la stessa taglia più o meno"

Lei mi ringrazia e io dopo aver preso i vestiti vado a lavarmi. Quando torno in camera Vanessa si sta vestendo

"Oh,  ce l'hai fatta"

"Si, scusa. Mi sono persa nei miei pensieri"

"Ti perdi troppo ultimamente... Se sicura che pensi solo a Giulia?"

Vorrei pensare solo a lei, ma c'è qualcun altro che occupa i miei pensieri e quel qualcuno è Lucas e Nathan. Comunque non le dirò cosa mi frulla in testa, almeno non finché sono confusa. 

"Si sono sicura. Adesso andiamo che voglio mangiare"

"Su una cosa sono sicura: sei un pozzo senza fondo quando ti ci metti" mi prende in giro lei e io rido dandole ragione. Dopo aver salutato Simon che sta guardando la tv in salotto esco scontrandomi con il petto di qualcuno. Non so come, ma dal profumo riconosco che mi sono appena scontrata con Lucas. 

"Non vedevi l'ora di rivedermi eh" dice facendo la solita battuta

"Hai assolutamente ragione, adesso spostati che ci sei d'intralcio" 

"Smettetela, anche tu Lucas, la prossima battuta che fai su mia sorella ti do un pugno in faccia" si intromette mio fratello

"Oh ma che carino da parte tua Ryan, reagire sempre con la violenza. Non mi serve che ti preoccupi per me se l'unico modo che conosci è fare a pugni. Non hai detto neanche un mi dispiace che sia andata così con Nathan, troverai quello giusto stai tranquilla... Non hai detto nulla, ma me lo aspettavo da te. E adesso se permetti noi usciamo, non mi aspettare sveglio"

Stavo bene cinque secondi fa, ma poi devo anche sentire le finte preoccupazioni di Ryan, sa benissimo come sono fatta e che preferisco un abbraccio piuttosto che la violenza. Ma ovviamente non si può, non per me. 

Lei si accorge del mio cambio d'umore, ma non dice nulla. Stiamo in silenzio per un po' di tempo fino a che non arriviamo alla pizzeria. La prima frase che diciamo da quando siamo uscite è 

"Un tavolo per due"

Non guardo neanche il menù dato che so già cosa prendere: margherita

"Okay, sono stata in silenzio per troppo tempo. So che non sei in buoni rapporti con Ryan, ma non farti rovinare la serata da lui. Non mi sembra giusto, soprattutto perché siamo uscite per divertirci"

"Lo so, solo che a volte non sopporto che faccia tanto quello preoccupato quando se ne frega minimamente di me. Non so neanche perché si è messo in mezzo alla lite con Nathan quel giorno"

"Perché non provi a parlargli? Non mi sembra che tu gli vada incontro"

"Non posso. Siamo l'uno l'opposto dell'altro"

"Non serve essere uguali per volersi bene"








Without me  (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora