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"ROONEY!!" Mi chiamò Violet.
"Sì?" Risposi trasformandomi in umano.
"Dove stai andando?"
"Da mia madre"
"E dove sei stato?"
"Al Grande Lago"
"Con chi?"
"Nessuno"
"Sei sicuro??!"
"Sì mamma, ora devo anda-"
"Yarta ti ha visto, con una certa elfetta... chi è??"
"Mamma! Ero solo!"

"Rooney... lo sai che non mi piacciono gli elfi. Lo dico per te! Ma lo sai come soffre Yarta?"
"Mamma non mi importa"
"Eppure ti ho insegnato l'importanza del denaro!"
"Appunto, ma non mi hai insegnato l'importanza dell'amore!"

"Dunque ami un' elfa?"
"Sì, ma proprio per questo non la devi conoscere" detto ciò mi trasformai in lupo e corsi verso l'infermeria. L'infermeria! Yarta! Perfetto. Le avrei detto ciò che avrei dovuto dirle. Entrai e mia madre era a letto. "Permesso, ma-emh Fenn"

"Oh... tu devi essere Ebor... volevo dire Rooney"
"No... Ebor mi piace di più. E poi, la mia finta madre mi chiama Rooney, perciò... chiamami Ebor"
"Sei diverso"
"Non mi hai mai visto di persona"
"No, la tua anima è cambiata"
"Oh, sì. Fino a l'altro ieri ero un mutaforma nero, ora sono un bianco"

"Sei innamorato e proteggi qualcuno?"
"Sì, amo molto un elfetta"
"Oh, bene. Vedi i mutaforma neri non provano amore, ma solo interesse, invece i bianchi provano un amore puro. Se vuoi Borober può farti da insegnante"
"Mamma, Borober... non c'è più"
"No... co-come?"

"Il giorno in cui ti sei 'scongelata', lei si precipitò verso l'infermeria, ma uno gnomo aveva una mazza chiodata e la agitava in fare festoso... ma la colpì. Il momento in cui lo seppi, volevo conciare per le feste quello gnomo. Lei mi fece da seconda madre. Lei mi insegnò tutto ciò che serviva per vivere"
"Oh, no... non sai che enorme mano mi ha dato mentre ti aspettavo"
"Quando torni a casa?"
"Stasera"
"Davvero?"
"No per finta"

"Così ti voglio!"
"Ora va a casa. Jack, Queen e Sophia ti staranno aspettando"
"Sei sicura?"
"Sì. Vai"
"Ok, ciao"
Mi avviai verso casa. "Sono a casa"

"Ciao Roo" mi accolse Sophia, che era sdraiata sul divano. "Ehi, stai male?"
"Sì, ho caldo, molto caldo"
"Anch'io. Non puoi fare niente?"
"Adesso che mi ci fai pensare... provo" disse. Si sedette e iniziò a soffiare in aria, che si rinfrescò subito. "Figo!" Esclamai. In quel momento entrò Queen "CHE FREDDO! Ragazzi, mi farete ammalare!"

"Allora ho io la soluzione: Red, tu va nella tua camera e creati il tuo clima, White, tu resta qui, che ho caldo anch'io. Ok?"
"Ma... va bene!" Se ne andò sbattendo la porta Queen.
"Grande" Esclamò battendomi un cinque Sophia, che ora soffiava contenta, rinfrescando l'afosa aria estiva.

Parlammo del più e del meno, arrivando alla fatidica domanda
"E la ragazza?" Chiese
"Sì, non so se la conosci, si chiama Agatha. Tu piuttosto?"
"No, non la conosco. Ah, io... anch'io. Si chiama Jason"
"Jason?? Il licantropo?"
"Sì, ahh" sospirò innamorata. "E invece Queen?"
"Lei dice di no, ma io un giorno l'ho sentita parlare al telefono. Credo si chiami Troy."
"Troy il Yellow?"
"Non lo so"

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