Uno

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Due settimane dopo...

"Non sei obbligato ad andare"
"Mamma, devo farlo, devo sapere se sono l' ultimo White e se no, devo proteggere quelli della mia specie"
"Ebor, ho già intrapreso io questa ricerca, tanto tempo fa... per poi scoprire che non ero l' unica. Ti prego, voglio passare del tempo con te, non farmi stare in ansia per forza" Mia madre mi guardò con uno sguardo molto preoccupato, voleva deviarmi, voleva che restassi con lei, ma non potevo, dovevo andarmene. "Mamma, ti prometto che tornerò molto presto". Detto ciò, la strinsi un' ultima volta in un caldo abbraccio, delicato, leggero, ma allo stesso tempo molto potente. Salutai in egual modo mio padre "Fa attenzione figliolo. Buona fortuna" Feci per salire sul mio agile destriero, quando una voce familiare mi chiamò.
"Eeebbb!!" Mi voltai e vidi una giovane quindicenne correre verso di me, come se rincorsa da un Troll affamato. "Queen!" Mia sorella mi saltò addosso, letteralmente, mi fece cadere a terra. "Eb, dimmi che tornerai presto!"
"È una promessa"
Non lontano c'era Sophia, l' altra mia sorella, molto più semplice e tranquilla. Ci abbracciammo. "Mi mancherai fratellone"
"Anche tu, tantissimo. Prendetevi cura di mamma, va bene?"
La piccola So, annuì.

In lontananza vidi avvicinarsi un ombra, in mezzo ai teneri raggi solari dell' Aurora, che come germogli, crescevano e portavano luce in tutta Gorgaw. La sagoma non aveva una forma umana, assomigliava più ad un vecchio lupo dal pelo candido, immacolato, gli occhi rossi, pacifici e tranquilli spiccavano in mezzo a tutto quel bianco. Violet. Non era sola, era accompagnata da un lupo di maggiori dimensioni, bianco, con delle macchie nere, qui e la. Mi inginocchiai. Eravamo faccia a muso. Ci guardavamo negli occhi. Il messaggio era chiaro. Buona fortuna "Grazie mamma". Dissi. Lei mi leccò amorevolmente una guancia, un' ultima occhiata, prima di scomparire di nuovo, insieme a Zack, il suo compagno.

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