Ventuno

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"P-prendi il... il... dannazione!"
"Il bastone"
"Sì, quello, è laggiù, dentro quell' armadietto"
"Preso"
"Non ci passa tra le sbarre, ho già provato" disse Lauren. "Dovrai liberarmi tu"
"Okay, ma lo farò a modo mio" Ebor posò il bastone a terra e si trasformò in fenice dopo molto tempo, una White. Sparò un getto d'acqua ghiacciata e con un calcio buttò giù le sbarre, si ritrasformò, prese la ragazza per mano, il bastone e si trasformarono entrambi in topi, fuggendo via. Andarono nella camera di Ebor e tornarono umani. "Come cazzo hai fatto?" Chiese sbalordita la ragazza magica. "Non lo so proprio, l'ho fatto e basta" I due si guardarono negli occhi, si avvicinarono rapidamente e si baciarono appassionatamente. Le due metà della stessa anima si erano ricongiunte. Chiusero a chiave la porta e continuarono ad amarsi fino a notte fonda.
D'un tratto, qualcuno bussò alla porta. "Che ore sono?" Chiese Lauren a bassa voce. "Non ne ho idea" rispose Ebor, con la voce impastata dal sonno. "Ma devi andartene, non posso permettere che ti portino via" continuò. "Abraem savitum tragicus" sussurrò la ragazza e subito scomparve. Ci era riuscita senza bastone, che rimase appoggiato al muro della stanza, dietro la porta. "Avanti" disse Ebor alzandosi e mettendosi dei pantaloni. Entrò Sill. "La colazione è in tavola" disse la giovane lupa. "In realtà dovrei continuare il mio viaggio, quindi chiamo la mia famiglia e ce ne andiamo"
"Ah... va bene, spero di rivederti presto"
"Ciao Sill". La lupa uscì ed Ebor si precipitò nella stanza delle sue sorelle. "Sophia, Queen, dobbiamo and-" Si interruppe, vedendo la stanza vuota. "Credevi davvero di poter scappare?" Ebor si voltò di scatto. C'era Aya, seduta sulla soglia della porta. "Dove sono le mie sorelle?" Chiese arrabbiato Ebor. "Dove sono Sophia e Queen?" Se riesci a uscire di qui, e vai nel cortile interno, le vedrai" Ebor non fece in tempo a far finire ad Aya quella frase che si precipitò giù per la scalinata, verso l'enorme cortile interno. "Ebor!" Chiamò una voce, proveniente da un vicolo buio. Egli si fermò e si avvicinò. Una luce fioca raggiungeva il muso di un lupo nero. "Alpha?"
"Ho provato, io... ho provato a farle cambiare idea. Ho fallito"
"Alpha... mi dispiace, ma devo andare al cortile interno, ci sono le mie-"
"Sì, Ebor ci sono le tue sorelle..."
Il giovane uomo in fondo sapeva cosa la lupa stava per dire, ma non ci voleva credere. "No, no loro, non possono..." Una lacrima scese sui suoi duri zigomi. Dall'occhio scese giù, come lui con il suo viaggio, sfiorò il naso ed evitò la bocca e si suicidò, buttandosi dal suo mento. Così lui si sentiva: morto. Senza più un'anima o senza più nulla per cui combattere. Lentamente si recò nel cortile, con due laghi al posto degli occhi e con i lupi che lo circondavano. Queen e Sophia erano legate separatamente su due tronchi distinti, su un piccolo palco in legno. I lupi avevano talmente lacerato la carne che Ebor non distinse Queen da Sophia.
"Tu sei stato accusato" Ebor si volse molto lentamente verso la voce che proveniva da dietro alle sue spalle "di aver liberato e nascosto una criminale, che uccise i sovrani reggenti" Aya si avvicinò e i lupi che ostacolavano il suo cammino si spostavano man mano che incrociavano il suo sguardo.
"Ma non lo hai fatto da solo. Sei stato aiutato" Dietro di lei, Lauren, spogliata di ogni cosa, anche del suo bastone e del suo cappello che usava come potente scudo, e Beta. Entrambe incatenate.
"Io non voglio darti un' ulteriore chance, anche perché per te, ho già una sentanza: morte"

Ciao a tutti, lo so, non mi sentivate da tempo, e vi chiedo scusa, ma sto lavorando per stampare e pubblicare questa saga che ormai è giunta al termine. Quello successivo sarà l'ultimo capitolo, di un lavoro durato tre anni e che non smetterà mai di piacermi. Spero che questa avventura vi abbia formato almeno quasi quanto abbia formato me. Ci vediamo all' ultimo capitolo e... alla prossima storia 😉

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