Ho corretto solo il primo capitolo e letto fino al quinto.
La trama di questa storia non si presenta troppo complessa o intrigante. Ci troviamo a Bari, dove vive Alessandra: una ventisettenne che vive la sua vita tra la sorella, la nipote e Domenico, un uomo in procinto di sposarsi per il quale perde la testa. Non particolarmente originale nè avvincente non riesce a rimandare i pensieri della protagonista, lo stereotipo della sbadataggine, in modo da rendere il lettore incollato allo schermo.
La protagonista è quasi totalmente immersa nel suo stereotipo e non trasmette per nulla il brivido dell'inaspettato. Nonostante sia prevedibile, scontatata e scioccata ha uno spessore, ma per ora, al capitolo cinque, si è mostrato veramente poco. Gli altri personaggi sono delle incognite meno forse Domenico, che sembra lo stereotipo dell'uomo perfetto.
La grammatica è pessima. Abbiamo un serio problema con:
- virgole e punteggiatura generale;
- spazi;
- accenti;
- preposizioni;
- dialoghi;
- testi maiuscoli invece che in corsivo e errori vari riguardanti i verbi onomatopeici.
Le virgole sono disposte a casaccio nel testo, ignorate del tutto dopo aver evocato un nome o dopo aver finito una frase, messe al posto di punti, punti e virgola e due punti. E i tre puntini devono essere sempre tre e con lo spazio dopo, non due senza spazio.
Ci sono un sacco di spazi (scusate la ripetizione) dopo i segni di apertura del dialogo, prima delle virgole e invece ignorati dopo le virgole e dopo i puntini di sospensione; senza poi tenere conto delle "e" private dell'accento.
I dialoghi sono scritti con la punteggiatura sbagliata, dove viene ignorato quando ci vanno le maiuscole e quando, invece, le minuscole.
Una cosa che mi ha davvero lasciata a bocca aperta e con la faccia da pesce lesso è stata la presenza di testi tutti maiuscoli invece che in corsivo, di "DRIIIN DRIIIN" e di "Ahaha". Questo non è un stile di scrittura accettabile in una storia. Non è nemmeno accettabile per un tema di bambini di otto anni.
Oltre agli errori appena elencati, c'è anche tutta la perte della sintassi, che si snoda in frasi cortissime e spesso coordinate o subordinate collegate nel modo sbagliato, senza connettivi e senza virgole.
La narrazione è imprecisa, spesso decontestualizzata, costellata di dialoghi superficiali, atmosfere insignificanti e d'iscrizione inargenti unicamente all'aspetto fisico dei personaggi.
TRAMA: 2
ORIGINALITÀ: 2
SINTASSI: 3
NARRAZIONE: 3
VOTO COMPLESSIVO: 10 su 40
CONSIGLI: rivedere totalmente la storia
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