Epilogo

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Pochi anni dopo....

Guardo la mia meravigliosa bambina correre verso di me.
Si chiama Alisha, ha 2 anni ed è bellissima!

Dopo aver attraversato la porta, quel giorno, mi sono svegliata con il viso di Josh davanti. Devo dire proprio un magnifico risveglio.

Mi ha raccontato un sacco di cose, per esempio che con suo fratello Jason, ha fatto pace, e che Kill è stato ucciso.
La minaccia è stata rimossa.
Anche se hanno fatto pace, continuo a diffidare di Jason, non mi fido più di lui, oltre a tradire la mia fiducia mi ha anche spedita in coma, e questo non posso perdonarlo.

Alla fine, Jason si è fidanzato con la ragazza dai capelli rossi e ricci, una demone.

Ed ora hanno un figlio demone di quattro anni.

Quando mi sono svegliata, avevo i capelli non più biondi, ma neri carbone. Diciamo che ora mi piacciono così.

Io e Josh ci siamo sposati meno di un anno fa, dando alla luce Alisha.

Sorrido alla mia bambina, che fa i primi passi verso di me.

Ormai ha già imparato a camminare, ed ora corre come una matta, se non la controlliamo rischia di scappare.

Finalmente ho conosciuto i famosi cugini di Josh e Jason.

Hanno la loro stessa bellezza, anche se quella Miriam mi da fastidio, sembra quasi che sia gelosa di me e Josh.

Diciamo che alcune volte non siamo andate proprio d'accordo d'accordo.
Tutti e tre si sono stabiliti alla villetta, anche se stiamo pensando di cambiare casa per prenderne una più appartata, solo io e la mia famiglia.

<<Hey mogliettina che fai?>>
Josh ride perché nel frattempo Alisha si è rotolata nell'erba sporcandosi di terra.
Che tornado che è questa bambina!
<<Salve maritino mio, stavamo giocando all'aria aperta.>>
<<Mmm, molto allettante la cosa.>>

Josh prende in braccio Alisha e lei scoppia a piangere.

<<Ma perché ogni volta che la prendo in braccio e mi vede in faccia piange? Faccio qualche cosa di sbagliato?>>
Li osservo.
Josh ha ragione, la piccola piange appena lui si avvicina, e inizia a divincolarsi per venire da me.
<<Forse deve solo abituarsi a te.>>
<<Ma se sono due anni che è nata! Potrei capirlo i primi giorni, non due anni dopo!>>
<<Non so che dirti, prova a passare del tempo con lei, senza di me. Prova a giocarci, piano piano smetterà.>>
Annuisce poco convinto.

Alisha ha dei bellissimi capelli biondo cenere mossi, e gli occhi nero pece come il padre. Un miscuglio di noi diciamo.

Contemporaneamente diciamo:<<Grazie>>
<<Per cosa?>>
Chiedo gentilmente.
<<Grazie per avermi tolto da una vita di merda e di averla stravolta completamente, senza di te non ci sarei io, come non ci sarebbe Alisha. E tu? Per cosa mi devi dire grazie?>>
<<Io ti devo dire grazie, perché mi hai salvata dall'inferno che era la mia vita. Costruendone uno migliore, perché tu sei il mio inferno, sei il mio tutto e sei il mio niente. Tu sei la mia metà.>>

Mi piace quel suo essere bipolare, quel suo lato dolce e allo stesso tempo protettivo e stronzo. Mi piace lui, in tutte le sue sfumature, è riuscito a cambiarmi e a scombussolarmi totalmente.

Il giorno del rapimento è stato quello della mia morte, ma anche quello dove sono rinata.
Quel giorno lo ricorderò per sempre.

Mi sveglio di soprassalto. Osservo bene dove sono.
Sono in una camera tutta bianca, il beep beep dei macchinari collegati al mio corpo attraverso i fili, mi stanno dando fastidio.
Il letto ha delle lenzuola verdi e ho indosso un camice bianco.
Devo dedurre di essere all'ospedale?
Mi sento parecchio confusa.

Era tutto un sogno?

To be continued

Lui Il mio inferno (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora