capitolo 4

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Quando riaprii gli occhi mi trovavo nella mia camera da letto , circondata da tutte le mie cose , e qualcuno mi aveva spogliata dei miei vecchi vestiti e mi aveva infilato una maglietta larga almeno 5 taglie in più rispetto ai miei soliti indumenti.
Mi stiracchiai tra le coperte , quando mi resi conto di un corpo accanto a me, e lentamente girai lo sguardo verso il ragazzo che era steso al mio fianco , con un braccio sopra la testa e l'altro stretto alla mia vita.
MA CHE CI FACEVA CAM NEL MIO LETTO?!
Cercai di ricapitolare ciò che era successo la sera precedente ,ma in testa avevo solo spezzoni del quadro completo.
I ricordi si fermavano a quando Cameron mi aveva trovata.
Dovevo essere svenuta , forse per la paura o il sollievo , perché tutto il resto era nero nel mio cervello.
Cercai di chiudere gli occhi e scacciare il senso di disagio che mi si era incollato addosso. Mi pareva di sentire ancora la mano viscida di quell'uomo stringermi il polso.
Tutt'a un tratto la vicinanza con Cam aveva iniziato a farmi mancare l'aria.
Mi spostai bruscamente da lui e presi a fare respiri sempre più veloci per calmarmi. Il suo odore, alcol e forse urina, mi era rimasto sulla pelle , e quella voce inquietante mi rimbombava nelle orecchie.
Non mi accorsi delle lacrime che iniziarono a cadermi dal viso fino a quando non le sentii sulle gambe nude.
Mi alzai di scatto, aria, serviva più aria.
Mi avvicinai alla finestra , stavo singhiozzando senza ritegno, e ora avevo preso anche a tremare. L'aria fredda della mattina mi fece venire la pelle d'oca , ma io continuavo ad avere l'impressione che mi mancasse l'ossigeno.
<<eih Ally>> Cam si era svegliato ma io ero girata e non avevo intenzione di voltarmi.
<<Ally va tutto bene ?>> la sua voce era diventata preoccupata , sentii il rumore delle molle del letto che  cigolavano.
Io continuavo a piangere , tenendomi le mani strette intorno alle braccia.
<<va...va t-tutto bene. >> dissi con la credibilità di un clown.
Non avevo sentito Cam avvicinarsi a me, e quando mi posò la sua mano sulla schiena feci uno scatto e mi allontanai , sempre più tremante.
Ora che lo guardavo potevo vedere la tristezza che gli attraversava gli occhi.
<<Ally va tutto bene, non è successo nulla. Dai vieni>>
Se non fosse venuto in tempo Cam... Dio solo sa che intenzioni aveva quell'uomo.
La sola idea mi fece passare una scarica di brividi lungo tutta la schiena, e  nuove lacrime iniziarono a pizzicarmi gli occhi mentre li tenevo chiusi.
Non so per quanto tempo rimanemmo così ,io all'angolo della camera con la testa china a singhiozzare, lui di fronte a me immobile.
Quando sembrò che fossi rimasta prosciugata da ogni liquido presente nel mio corpo ,mi asciugai gli occhi  sulla manica e tirai su col naso.
<<ti senti meglio?>>
Mossi la testa quanto bastava per un assenso,  Cam mi prese per mano e mi riaccompagnò a letto.  Ci sedemmo una accanto all'altro , in silenzio, le nostre cosce si toccavano.
Fu lui il primo a parlare.
<<è normale che tu sia scossa. Ma non è successo nulla. >> era la seconda volta che lo ripeteva, e iniziavo a credere che la cosa servisse a me quanto a lui.
A sentire le sue parole mi ritornò in mente la paura che avevo provato ieri , la consapevolezza di essere spacciata, e i rubinetti si riaprirono.
Cameron provò di nuovo a toccarmi , stavolta con più cautela. Mi pose un braccio sulla spalla e io, dopo un attimo di rigidità, mi abituai al suo contatto. Quindi  mi abbracciò, tirandomi un po' a se,  e mi cinse anche con l'altro braccio.
Io gli imbrattavo la maglietta di lacrime -e forse anche un po' di muco- , mentre lui mi accarezzava la nuca e ogni tanto mi sussurrava qualche parola di conforto.
Mi riaddormentai tra le sue braccia mentre lui mi teneva ancora stretta, non sognai nulla.

Quel giorno non andai a scuola , Cam aveva chiamato per avvertire che non mi sentivo bene.
Rimasi a letto anche dopo essermi risvegliata , stavolta ero sola tra le coperte.
Cameron fece capolino in camera mia più o meno ogni ora ,per chiedermi se avessi bisogno di qualcosa , ma quel giorno il mio stomaco non se la sentiva proprio di mangiare.
Misi qualcosa sotto i denti solo all'ora di cena ,e Cam sembrava sollevato.
Avevo ancora la maglietta con la quale avevo dormito , il suo profumo mi confortava , e in più era tanto lunga che non avevo nemmeno bisogno di mettete i pantaloni.
Proprio mentre stavamo a tavola la sua voce interruppe il silenzio che ci circondava <<ho messo i vestiti che avevi ieri a lavare.>>
Fu allora che mi si accese una lampadina
<<aspetta...non dirmi che mi hai spogliata tu!>> già sentivo il calore salirmi alle orecchie , non mi serviva uno specchio per immaginarmi lo stato di rosso che avevano assunto le mie guance.
<<Oddio.>> dissi premendomi la mano sul petto <<ma non avevo il regiseno!>>
<<l'ho notato >>
<<oddio>> Non sapevo cos'altro dire. Ero così imbarazzata! Mi aveva visto senza regiseno!
<<eih>> fece lui per attirare la mia attenzione. Si fece serio <<non ti devi vergognare. Non sei messa per nulla male>> e comparve un odioso sorriso sul suo volto.
<<sei un pervertito>> dissi lanciandogli una mollica di pane appallottolata.
<<Non si spreca il cibo!>> Mi rispose ridendo e coprendosi con le braccia per evitare la mia pallottola.
<<tanto nemmeno l'hai cucinato tu>> dissi indicando le buste del ristorante.
<< comunque ci ho messo i soldi, meglio di nulla>> fece una smorfia come un bambino e io sorrisi per l'espressione buffa.
Sorrisi! Era la prima volta che sorridevo da tutta la giornata. Quella situazione assolutamente imbarazzante mi aveva aiutata a pensare ad altro.
<<vaffanculo>> gli ripetei <ma grezie>>.
Cam mi ricambiò il sorriso , raggiante in volto:
<<Prego.>>

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