capitolo 39

26.3K 1.4K 106
                                    

Smisi di piangere solo quando mi finirono le lacrime, e a quel punto rimasi semplicemente rannicchiata tra le coperte del mio letto.
Nessuno poteva entrare , non avrei voluto nessuno di loro accanto a me.
Non volevo Cam.
Nelle ore in cui ero rimasta sola , pensai molto agli ultimi mesi passati con lui.
Il modo in cui si comportava all'inizio , sembrava che mi odiasse senza nemmeno un motivo.
Ora lo capivo, il motivo...
E tutti i misteri, la telefonata , le cose senza senso che diceva quando era ubriaco, la reazione quando gli avevo chiesto se stava con Molly...
Ora tutto trovava un senso , ma nonostante questo non mi sentivo meglio per nulla. Mi aveva mentito , mi aveva nascosto tutto, di mia madre , la sua relazione , forse non lo aveva nemmeno mai avuto un cane!
Ma sotto sotto sapevo che non stavo soffrendo così tanto solo per questo, perché in un certo senso , lui era stato costretto a celarmi la verità.
Ciò che ora mi faceva bruciare gli occhi e raggomitolarmi come un verme su me stesse era la consapevolezza che per lui io ero sempre stata solo una sorella.
Le volte in cui mi aveva consolata , quando si era aperto raccontandomi di sua madre , le chiacchierate e le risate che avevamo trascorso insieme ,lui aveva fatto tutto ciò con sua sorella.
Con me...
Più ci pensavo più volevo scomparire , insieme alla delusione si apriva un certo imbarazzo,una vergogna per essermi illusa così platealmente.
Ma non era successo tutto solo per colpa mia.
Lui mi aveva baciata , già due volte!
E l'ultima volta era successo solo qualche ora prima!
Mi aveva baciata nonostante sapesse della relazione dei nostri genitori , e anche quando si era allontanato con Molly poco dopo , mi aveva fatto credere che... che ci potesse essere anche un dopo...
Non sapevo più cosa pensare , la confusione si mischiava a tutte le altre emozioni che provavo in quel momento,e non potevo fare nulla.
Avrei tanto voluto urlare, ma mi avrebbero sentito , e non lo volevo.
Per uno strano motivo non avevo nemmeno voglia di chiamare Sara, forse avevo paura che , iniziato a raccontare , mi sarei di nuovo scaricata in un pianto senza fine. O forse mi sentivo in imbarazzo , per la storia di mia madre e tutto. Forse non volevo che sapesse di Cam , perché sennò avrebbe reso la cosa troppo vera, o molto probabilmente non avevo voglia di parlare e basta.
Non mi resi conto di essermi addormentate finché non mi svegliai.
La finestra mi mostrava una collana di stelle , e la luna faceva da faro nel buio della notte.
Mi trascinai (letteralmente) verso il comodino e presi il cellulare.
La luce del display mi brucio agli occhi, e abbassando la luminosità vidi che erano le 3 del mattino.
Qualcosa mi si mosse nello stomaco, e una fame mi morse la pancia.
Mi resi conto che non mangiavo da ore , così mi alzai dal letto.
Di sicuro adesso stavano tutti dormendo,  e se non avessi fatto troppo rumore non mi sarei imbattuta in nessuno.
Mi infilai i calzini e iniziai a scendere piano piano gli scalini guardandomi costantemente intorno in allerta.
Più sentivo che mi avvicinano e più la fame si faceva forte ,e arrivata al piano di sotto non indulgiai più e mi fiondai in cucina.
Aprii piano la dispensa , e acchiappai una quantità incalcolabile di merendine spazzatura.
Poi presi una bottiglietta d'acqua dal frigo, e piena del mio bottino ero pronta a salire e ritornare nella mia tana.
Ma quando mi girai mi resi conto che non ero sola, e due occhi stanchi e scuri mi stavano scrutando nel buio.
Cam era disteso sul divano, mezzo sdraiato, con un piede scalzo ciondolante , aveva una braccio che lo reggeva dritto.
I capelli erano disordinati e sparsi per tutta la fronte , e nonostante la maglietta sgualcita e la goffità della sua posizione ,non potevo non pensare che fosse bellissimo.
Come sempre.
<<Ally...>>
Una voce bassa e leggermente gracchiante chiamò il mio nome , e mi costrinsi a non piangere.
Quindi rimasi in silenzio , e dalla penombra vidi i lineamenti di Cam indurirsi.
Stava cercando di dirmi qualcosa,ma pareva che non riuscisse a trovare le parole , così si limitò a farmi una domanda che mi spiazzò lì per lì.
<<hai fame?>>
Cercai di trattenere un sorriso mentre abbassavo lo sguardo sul cibo che avevo tra le braccia.
<<è la mia cena>> dissi a bassa voce.
<<Beh... salutare direi.>> affermò lui.
La cosa era così strana , dopo tutto quello che era successo ora stavamo là a parlare del mio problema con le merendine. E purtroppo mi piaceva.
Non potevo farci nulla, amavo parlare con lui,stargli accanto ,vedere le fossette agli angoli della bocca quando dicevo qualcosa di stupido.
Avevo iniziato ad apprezzare anche il nomignolo che mi aveva dato, 'nanetta'.
Come un soffio di vento mi colpì una scia di nostalgia, con il cuore ritornai ai nostri primi giorni di convivenza , quando non sopportavo la sua perenne presenza , e lui si ostinava a seguirmi ovunque.
Quanto avrei voluto ritornare ad allora , quando,  paradossalmente , tutto era più semplice.
Ma non si poteva.
<<Senti io...io volevo parlarti>>
La voce di Cam si frappose nella linea dei miei ricordi , e instintivamente iniziai a fare no con la testa, come una bambina piccola.
Cam si alzò e io feci un passo indietro. Sapevo benissimo che se avessimo iniziato a parlare mi sarei sempre di più resa conto che non avrei mai potuto vederlo solo come un fratello , ma allo stesso tempo volevo sentire quello che mi voleva dire,e la cosa non prometteva nulla di buono...
<<ti prego Ally io... é importante.>>
No Ally, resisti andiamo!
<<va...va bene... però usciamo.>> una voce che a quanto pare apparteneva alla mia bocca parlò per me , e mi parve di vedere  gli occhi di Cam accendersi.
Ricorda Ally...  nulla di buono.

Il Mio Baby-sitterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora