capitolo 7

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Tornai per l'ora di cena.
Anche dopo aver parlato con Sara non me la sentivo di ritornare a casa, così avevo deciso di farmi un giro per negozi.
Aprii il cancello con le braccia doloranti per le tante buste, e quando entrai dentro casa il soggiorno era circondato da un silenzio di tomba.
Lasciai i vestiti in camera, dopodichè scesi in cucina. Ancora nessuno.
Guidata dallo stomaco affamato, iniziai ad allestire qualcosa per la cena. Non si poteva dire che fossi una cuoca provetta, ma di certo non facevo nemmeno schifo come Cam.
Preparai delle uova all'occhio di bue, con pomodorini e bacon , e dell'insalata da mangiare a parte.
Mi ero appena seduta a tavola con il mio bel piattino quando lo sbattere della porta mi colse di sorpresa.
Un instante dopo vidi un Cam incavolato nero irrompere in sala da pranzo.
La forchetta rimase in aria, tra il piatto e la mia bocca .
Forse era una mia impressione, ma così come era in quel momento, con i capelli castani tutti in disordine, la maglietta appiccicata al petto , e gli occhi che gli brillavano di una luce intensa, sembrava ancora più bello.
Aveva le sopracciglia aggrottate, e delle piccole rughe sulla fronte gli conferivano contemporaneamente un'espressione preoccupata e furente.
E sexy.
<< SI PUO' SAPERE DOVE SEI STATA TUTTO IL GIORNO?>> Mi urlò incazzato.
Chiusi gli occhi per un momento, poi mi alzai lentamente, e con voce calma gli dissi <<Stavo con Sara. Perchè?>>
Spalancò gli occhi incredulo, e un muscolo gli guizzò sulla mascella << ''Perchè''?!Scherzi vero?! E' da tutto il giorno che ti cerco e non rispondi. Sei scomparsa dopo che>>
<<Dopo che mi hai baciata.>> Lo incalzai io tranquilla, nonostante dirlo ad alta voce mi facesse ancora uno strano effetto.
Dentro di me continuavo a ripetere come un mantra le parole della mia amica: indifferente ,indifferente, indifferente!
La sua espressione si fece più dura, teneva i muscoli contratti e gli occhi fissi su di me, << Si. Ally te ne sei andata senza dire nulla, non sapevo dove eri o quando saresti tornata, sarebbe potuto succedere qualcosa e>>
<< E poi cosa avresti raccontato a mia madre?>> Sorrisi vedendo che avevo centrato il segno <<Ma come tu puoi ben vedere sto bene e non è successo niente. Quindi, se non ti dispiace>> mi rimisi seduta a tavola << stavo cenando.>>
Non aggiunsi altro, sperando che già di per sè il mio gesto bastasse, ma a quanto pareva Cam non apprezzò e rimase lì in piedi a fissarmi, anche quando ormai non parlava più nessuno.
Gli scoccai una occhiata glaciale, e nel mio piccolo mi sentii tanto fiera di me <<Beh? Che ci fai lì in piedi? O ti siedi a mangiare o te ne vai. Così mi metti ansia.>>
Vidi le sue narici dilatarsi mentre faceva un altro respiro profondo, e qualche secondo dopo non c'era più.

<< Non ci credo! Ma Ally tu sei una grande!>> si congratulò con me la mia amica dopo che le ebbi raccontato quanto successo la sera prima.
<<Lo so! Non è incredibile? Dovevi vedermi! >> gongolai un pò io.
Dopo quella mezza discussione non lo avevo visto per il resto della serata, e il mattino successivo mi aveva appena accennato la parola.
La cosa era sospetta, Cam non sembrava il tipo che se la prendeva tanto facilmente, e avevo paura del peggio.
Matematica quel giorno era particolarmente incomprensibile, e mentre la prof si metteva a spiegare i sistemi io stavo là che scarabocchiavo sul mio quaderno.
Pensavo a come avrei fatto a continuare con la storia dell'indifferenza, e a quello che poi sarebbe successo.
Finalmente anche l'ultima ora di lezione terminò , e fui trascinata dalla folla verso i cancelli di scuola.
Diedi uno sguardo veloce al parcheggio adiacente al cortile del liceo , e rimasi a bocca aperta quando vidi una marea di ragazze raggruppate tutte intorno ad una moto e a ...CAM!
Corsi verso Sara , che come me si era incuriosita per i movimenti nello stretto spazio del parcheggio , e insieme ci avvicinammo al mio baby sitter.
Se ne stava là, tutto tranquillo a conversare di chissà cosa con quelle ochette sfacciate. Non ne conoscevo una , ma ero certa che l'odio inspiegabile che provavo per ognuna di loro fosse giustificabile.
Mi feci strada e quando Cam mi notò mi accolse con un sorriso a trentadue denti.
La cosa si stava facendo sempre più strana.
Non solo si era presentato così in mezzo a tutti con un bolide del tutto poco scolastico , ma ora mi stava addirittura sorridendo! Era passato dal non rivolgermi la parola a venirmi a prendere tutto felice.
Salutai Sara, che lanciò un occhiata veloce a Cam e mi mimò un "ok" con la mano, cosa che voleva dire che era stato approvato.
Alzai gli occhi al cielo mentre Cam mi faceva salire su quel mostro.
Fu molto imbarazzante, soprattutto perché ogni ragazza provvista di ormoni mi stava lanciando chissà quale maledizione mentre Cam passava le sue mani  sotto le mie ascelle e mi alzava da terra, portandomi all' altezza della sella troppo alta per le mie gambine corte.
Il colmo fu quando ,una volta messa comoda sul sedile rivestito di pelle, avvicinò le sue labbra al mio orecchio , bisbigliandomi qualcosa che senza volerlo mi strappò un sorrisino.
<<nanerottola rimani accanto a me se non vuoi che una di queste ragazze ti salti addosso per prendere il tuo posto.>>
Lanciò uno sguardo veloce alle sue spalle prima di salire anche lui sulla moto e portarmi le mani all'altezza del suo stomaco.
Mi accarezzò lievemente le dita facendole scivolare le une sopra le altre <<tieniti stretta a me se non vuoi cadere>>
<< e i caschi?>> gli chiesi alle spalle con voce strozzata per come avevo le braccia legate intorno ai suoi fianchi.
Lui si girò verso di me con un' espressione divertita in volto <<tieniti stretta>>
E senza più indugiare partì a tutto motore uscendo dal cortile della scuola e lasciando una marea di cuori sognanti.
<<dove stiamo andando?>> gli urlai per cercare di sovrastare il rumore del vento
<< Ora lo vedrai>> e non aggiunse altro.
Il viaggio non fu troppo lungo , ma i secondi che passavo su quell'aggeggio mortale si potevano scandire granello per granello.
La forza di gravità e la velocità con cui Cam guidava la sua moto mi spingevano a stringermi con sempre più forza a lui , e non solo con le mani. Avevo le cosce strette ai suoi fianchi, e potevo sentire le parti più sensibili del mio corpo reagire per la sua vicinanza.
Quando finalmente si fermò sentivo che i miei capelli avevano raggiunto un nuovo concetto di 'spettinati' che andava contro qualsiasi legge fisica.
E me ne diede conferma il sorriso sulla faccia di Cam quando si girò verso di me.
<< sei...>>
<<non dire nulla>> Lo azzittii io guardandolo male.
Lui mi si fece più vicino e iniziò a lavorare con il nido che avevo in testa , sorridendo di fronte al disastro.
La sua vicinanza mi faceva uno strano effetto, e non credevo che quello che stava succedendo coincidesse molto con l'ideale di indifferenza che mi aveva suggerito Sara.
Quindi ,nonostante le mani di Cam fossero incredibilmente morbide e rilassanti , e nonostante avrei fatto i salti mortali affinché non smettesse di sistemarmi i capelli , indietreggiai di un passo e allontanai le sue braccia dalla mia testa sorridendo impacciata.
Lui mi guardò confuso, e forse anche un pò deluso, ma non disse nulla , e io improvvisai uno chignon mentre mi conduceva dentro un piccolo ristorante.
<<che posto è?>> chiesi incuriosita
Lui si diresse ad un tavolo che si affacciava su una finestra , e mi porse la sedia per farmi sedere <<un ristorante nanerottola>>
<<Wow che spiegazioni>> Lo guardai infastidita mentre mi lasciavo cadere sul legno
<< wow che simpatica>> storse il naso per imitare la mia espressione.
<< grazie , me lo dicono in molti>> sorrisi soddisfatta
<< si vede>> rispose con voce acida

Continuammo a punzecchiarci anche dopo che fu arrivato il cameriere , e quando arrivarono i primi piatti non ricordavo nemmeno come avessimo iniziato.
<<dai, perché mi hai portata qui? >> gli chiesi mentre addentavo una forchettata di tagliatelle
<<Beh...per scusarmi. Ieri ti ho urlato contro, e posso capire perché te ne sia andata.>>
Poteva capire ? Cosa voleva dire ?
Mi piegai sul tavolo tenendo la testa tra le mani <<in che senso?>>
Lui incastrò i suoi occhi ambra nei miei <<ma si! Hai sedici anni, è normale voler avere un pò di spazio. E nonostante noi abbiamo pochi anni di differenza , io per te rimango sempre una figura pressante. Ti servivano i tuoi spazi e non l'avevo ancora capito >>
Ero scioccata. Seriamente?
Stava usando la carta dell'adolescente frustrata con me?
Sorrisi per non fargli capire quanto lo stessi odiando in quel momento , e cercai qualcos'altro per cambiare argomento.
<< già... ma dimmi un pò, da dove spunta quella moto?>>
Il cambio improvviso d'argomento lo colse in un primo momento, di sorpresa.
<< sai come è. Tua madre paga bene>>
E ti pareva.
<< vero vero. Beh la mia mamma farebbe di tutto per me. A proposito!Non mi hai mai raccontato di come sei stato assunto!>>in realtà la cosa mi interessava davvero, non avevo assolutamente idea secondo quali criteri si fosse basata mamma per cedermi a una persona del genere , a parte l'aspetto, ovvio.
Cam parve seriamente in difficoltà , e prese a giocare con il ghiaccio nel bicchiere.
Mi insospettì molto il suo comportamento  , ma aspettai che rispondesse, in silenzio.
<<mah... sai come funzionano queste cose. Ma perché lo vuoi sapere?>>
<< solo curiosità.>>
Rimase sul vago, e poco dopo le chiacchiere si sposarono verso altro. Alla fine del pranzo, benché non avessimo fatto altro che parlare per ben 3 ore, quando finii il dolce c'era ancora una domanda che mi pizzicava le labbra.
Perche mi hai baciata?

Pagò tutto lui come un bravo gentiluomo che si fa mantenere da tua madre, e salutammo calorosamente il personale del ristorante.
Tornammo  a casa, e mentre armeggiavo con le chiavi sentivo il suo respiro caldo danzarmi sul collo.
Brividi mi percorsero la schiena, e cercai di non farci troppo caso.
Stavo per andare in camera per chiamare Sara ed informarla del pranzo , quando mi fermò stringendomi per il polso, e mi portò di nuovo accanto a lui.
Il cuore mi esplose in petto, e anche se sapevo che non lo avrei baciato una seconda volta, le labbra mi si schiusero automaticamente.
Lui rimase fermo pochi secondi ad indugiare con lo sguardo sulla mia bocca, dopodiché alzò gli occhi ai miei e sussurrò, la sua voce ovattata dal rumore del mio cuore
<< sono stato bene con te>>
Che cosa voleva dire ? Cosa stava cercando di fare?
Prima che fosse troppo tardi , gli posai una mano sulla spalla e gli risposi <<lo stesso vale per me>> , e detto questo mi fiondai sulle scale prima che potessi cambiare idea e saltargli addosso.
Presi il cellulare di corsa e digitai il noto numero.
<< Sara , non puoi capire >>

~Spazio autrice~
Un super salutone a tutte le ragazze che hanno iniziato a leggere la mia storia. Sono così emozionata! Nonostante il numero delle visualizzazioni non arrivi a chissà quali cifre stroboscomiche, mi rende immensamente felice sapere che si sono ,anche se poche, persone che sono interessate a ciò che scrivo.
Ci tenevo a ringraziarvi, questa è la prima storia che scrivo, e per me vuol dire davvero molto.
Spero che questo capitolo vi piaccia , e se vi va lasciatemi un commento per farmi sapere che ne pensate.
Baci♡♡

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