capitolo 20

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Mi voltai ancora confusa verso Shawn, e a quanto pareva la risposta di Cam non aveva sorpeso solo me.
<<Wow...è andata bene alla fine>> scherzò lui, e all'istante mi montò una rabbia che minacciava di strozzarmi la gola.
<<ma si può sapere che ti prende ?! Ti sei messo a fare lo scemo poco fa!>> gli urlai io arrabbiata.
Alzò un sopracciglio , e io incrociai le braccia sopra il petto visibilmente irritata.
<<quando gli hai detto che ci stavamo 'chiarendo'. Lo sai benissimo che lo ha fatto infuriare ancora di più! Ma si può sapere che avevi in testa?>>
Lui scrollò le spalle indifferente <<ma era la verità. Più o meno>>
Alzai gli occhi al cielo e senza aggiungere altro mi girai sui tacchi e uscii dalla camera.
Dalle scale si sentivano urla e acclamazioni , e scesi per vedere cosa stesse succedendo.
Mi bloccai sugli ultimi scalini quando la scena di un Cam rovesciato a testa in giù che beveva un intero barile di birra mi si piazzò davanti agli occhi.
Wow.
Il mio baby sitter a quanto pareva sapeva darsi alla pazza gioia. Fino a poche ore fa ne sarei stata felice , tanta birra voleva dire tante parole ,ma adesso come adesso l'unica cosa che provavo era preoccupazione.
Mi avvicinai alla folla e mi feci largo tra i ragazzi che si erano ammucchiati intorno a lui.
<<cosa stai facendo?!>> gli chiesi in ansia.
Da così vicino potei notare che aveva tutta la maglietta tirata in basso,per via della forza di gravità, e ciò gli lasciava scoperta gran parte della tartaruga.
Mi guardai intorno e una strana gelosia mi si arrampicò per le spalle, eravamo circandati da ragazze sognanti e la cosa mi dava parecchio fastidio.
C'erano due ragazzi ai suoi lati che lo reggevano per le gambe , un altro gli teneva il barile, e Cam usava una mano per tenere la cannuccia , e l' altra per sostenersi meglio.
Spostò la bocca quanto bastava per permettere a poche e biascicate parole di uscire
<<mi sto divertendo nanerottola. Non si vede ? E tu e mister Coso? Avete già finito di "chiarirvi"? >> chiese con un sorriso sghembo stampato in faccia.
O mio dio ma era già ubriaco!
Feci segno ai ragazzi intorno di lasciarlo , e lui di malavoglia si fece rimettere dritto. Prima di trascinarlo via , accompagnata da grida di disapprovazione, sbirciai il contenitore di alcool, e vidi che era quasi totalmente vuoto.
Grande...
Gli feci mettere un braccio sulla mia spalla per tenersi in equilibrio, e cercai un posto meno rumoroso per farlo sedere.
Era davvero pesante , e le gambe a momenti non mi cedettero quando avvicinò le labbra al mio collo e iniziò a disegnarmi piccoli baci nella zona del lobo.
Trasalii e il cuore partì a mille all'ora ,ma non potevo distrarmi.
<<quindi avete risolto ora?>> chiese sussurrando, un forte odore di birra mi pizzicò le narici, era davvero sbronzo.
<<ma come hai fatto a ubriacarti in così poco tempo, si può capire? >> chiesi stupefatta , perché era stato davvero molto veloce!
Cam ricominciò a strisciare il suo naso sul mio collo, e mi scivolò un gemito di frustrazione.
Finalmente raggiungemmo il giardino sul retro, che fortunatamente era rimasto indisturbato, e con molta fatica poggiai Cam sul dondolo.
Ma quando feci per liberarmi dal suo braccio, lui mi strinse più forte , e non so come mi ritrovai seduta sulle sue gambe.
Cercai di alzarmi ,ma nulla ,Cam non mi voleva mollare, e alla fine lasciai perdere.
<< non hai risposto nanetta>> rispose lui sistemandomi meglio per essere più comodo. Mi sentivo incredibilmente in imbarazzo, avevo le gambe accavallate sulle sue , e il vestito che già di per sè era corto, nella posizione in cui ero mi si era alzato ancora di più.
Avevo una mano posata sul suo petto per non scivolare per terra, e l'altra sull'orlo del vestito per impedire che si spostasse ulteriormente. I nostri volti erano talmente vicini che sentivo il suo respiro soffiarmi sulla pelle , e un profumo di limone e birra mi riepì il naso.
<<cosa?>> Chiesi distratta.
Il suo sorriso di allargò ancora di più e la cosa mi preoccupò.
I suoi occhi iniziarono a danzarmi sugli zigomi, poi le labbra , e scesero lungo il collo,la scollatura , sul mio corpo. Sentii il sangue salirmi alle guance e il cuore mi faceva male da quanto batteva veloce.
<<te l'ho detto che con questo vestito sei ancora più sexy?>>
Come scusa?
Non riuscii a trattenere un sorriso <<cosa intendi con 'ancora'?>> chiesi con il cuore in gola.
Lui piegò la testa e ricominciò a lasciarmi piccoli baci lungo il collo
<<ancora ,più del solito>> sussurrò tra un bacio e l'altro.
Tutto quello che stava succedendo era talmente assurdo.
Ma Cam era ubriaco , ed evidentemente non consapevole di ciò che stesse dicendo.
Risi piano perché mi faceva un pò il solletico , e con una mano lo allontanai di qualche centimetro per permettermi di tornare a respirare.
<<sei decisamente ubriaco>> dissi ridendo.
Lui scosse velocemente il capo per dire di no, e un altro largo sorriso si fece strada sul suo volto <<non tanto. Mi piace la birra>> disse tutto soddisfatto.
<< l'ho notato >> dissi ridendo.
<<però mi piaci anche tu.>> e smisi di ridere.
Dovevo ricordarmi che stava farneticando ,e che entro qualche ora non si sarebbe ricordato assolutamente nulla della nostra conversazione. Però non dicevano che gli ubriachi non mentono mai? O quelli erano i vecchietti?
<<ah è vero. Non devo dire queste cose,papà non ne sarebbe felice. >> disse scuotendo ancora la testa e posando la fronte sulla mia tempia.
Cosa c'entrava ora suo padre ? Perché non ne sarebbe stato felice ? Non mi conosceva nemmeno... forse non voleva che il figlio uscisse con ragazze più giovani, anche se di poco.
O magari era uno di quei ricconi che hanno già programmato tutto della vita del figlio ,compreso la compagna.
Presi la palla al balzo, e mi buttai
<<e come mai?>> chiesi cercando di usare un tono normale.
<< Perché deve sempre rompere. Oggi mi ha costretto a intercedere per Molly. >>
Molly? E chi sarà? Sua moglie ?
<<Molly?>>
<<si si, non gli vuole più parlare. É tutto un casino!>> disse brontolando.
Sembrava davvero esausto, e un po mi dispiaceva.
Non solo doveva tenere d'occhio me, ma aveva anche la sua famiglia a cui badare. E aveva solo pochi anni in più di me...
<<Ma non ne parliamo. Ora voglio giocare>> disse ritornando a sorridere come uno scemo.
Sentii le sue mani risalirmi i fianchi e stringermi la vita , ed eliminò quei pochi centimetri che ci distanziavano.
<<Emh... cosa stai facendo? >> chiesi balbettando.
Poi una mano mi accarezzò la schiena e percorse la spina dorsale salendo sulla spalla.
Il contatto sulla mia pelle nuda mi provocò delle piccole scosse che si diramarono lungo tutto il braccio e il mio cuore perse un altro battito.
<<mi diverto. È una festa >> disse come se fosse il ragionamento più logico del mondo.
Tenni premute le mani sul suo petto per frapporre quella poca aria che mi permettesse di respirare <<non credo che... sei ubriaco...>>
<<l'hai già detto nanetta. Però va bene , mi piace anche la tua voce.>> e la sua ultima frase mi fece arrossire ancora di più.
<<grazie, però dico sul serio >>
Wow, mi dovevo fare gli applausi da sola, per quanto ero fiera di ciò che stavo facendo. O almeno di ciò che stavo provando a fare...
Perché quando iniziò ad accarezzarmi le spalle con piccoli movimenti delicati e leggeri persi completamente la testa. Le coccole erano la mia più grande debolezza.
<<stavi dicendo ?>> Un sorriso beffardo gli increspava le labbra carnose.
Le dita percorrevano la mia pelle , e quando trovarono le spalline del vestito indulgiarono un momento prima di lasciarle scivolare in basso.
Inclinò la testa e prolungò i suoi baci lungo il collo e poi sulle spalle.
Le sue labbra mi sfioravano centimetro per centimetro , e scesero fino a sfiorarmi l'orlo della scollatura.
Buttai la testa all'indietro per quanto era forte e bella la sensazione che quella mappa di baci mi trasmetteva ,e un secondo dopo le sue dita mi afferrarono il mento costringendomi a guardarlo negli occhi.
Le ciglia lunghissime incorniciavano due profondi pozzi scuri , che in quel momento sembravano così tristi e misteriosi.
Una fitta mi trafisse il cuore , e quando la mia vista si posò sulle sue labbra una nuova forma di voglia mi scosse.
Avevo bisogno di risentire quel sapore , l'effetto che trasmettevano , la potenza che portavano.
Ma non potevo , non potevo fare questo a Shawn , e in più Cam era ubriaco.
<<dobbiamo andare>>
e prendendolo di sorpresa mi spostai e mi alzai prima che potesse prendermi di nuovo.
Lui rimase seduto con quello sguardo deluso per in po , sembrava un bambino al quale era stata rubata la palla, e ciò lo rendeva ancora più adorabile.
Lo costrinsi ad alzarsi e quando ritornai in salone c'era la metà della gente.
<<eccoti finalmente! Sto mandando la gente a casa ,i vicini hanno chiamato una cosa come una decina di volte , e dubito che sia figa una visita della polizia.>> disse Sara venendomi incontro.
Poi si fermò e osservò attenta, prima me poi Cam, che era tornato a sorridere come un ebete.
<<Non dirmi che...>>
<<Non è successo nulla. Davvero>> la fermai io esausta, e lei mi lanciò uno sguardo malizioso prima di ritornare di nuovo a cacciare ragazzi a destra e manca.
<<io devo aiutare Sara. Tu va a letto.>> gli dissi lasciandolo sulle scale.
<<va bene capa>> fece una cosa che doveva ricordare un saluto militare ma non ne era certa , e prese a barcollare scalino per scalino.

Quando riuscimmo a mandare tutti a casa erano ormai le quattro del mattino, e nonostante avessi insistito più volte affinché Sara rimanesse a dormire, lei non volle fermarsi per la notte,e la salutai che erano le cinque.
Mi trascinai per le scale , e stanca spalancai la porta di camera mia per lasciarmi cadere sul mio adorato lettino.
Ma dovetti presto accorgermi che non ero sola, e che c'era già qualcuno a giacere addormentato sul materasso.

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