Capitolo 17

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Capitolo 17
-Non sapevi in cognome del tuo padrone?


Allyson cominciò a singhiozzare. Teneva gli occhi chiusi e dei leggeri sbuffi uscivano, ripetitivamente, dalle sue labbra. Cominciò a tremare quando sentì la porta aprirsi. Non aprì gli occhi e continuò il suo piagnucolio. Delle mani delicate le toccarono i polsi e glieli slegarono.

''Al...'' Sussurrò la mora prendendo il debole e nudo corpo della ragazza.

La resse con forza e la trascinò verso la stanza della bionda. Allyson continuava a tenere gli occhi chiusi; aveva riconosciuto Aurora quando l'aveva chiamata e ne era stata grata.
Aurora la fece distendere sul letto e la coprì con la coperta di pile piegata lì affianco.

''Al... Tutto bene?'' Chiese, stupidamente.

Si vedeva lontano un miglio che la povera ragazza non stava bene ma in fondo bisogna sempre confermarsene. Aurora aveva capito cosa gli aveva fatto il ricciolino, lo aveva capito bene e non era la prima volta che vedeva quella scena.

''Al... Ora non ti farà nulla, stai tranquilla... Ci sono io.'' Le sussurrò accarezzandole i capelli.

Allyson singhiozzò ma poi aprì gli occhi, incontrando quelli più chiari della sua amica. Poteva scomettere oro che i suoi erano rossi e gonfi. Continuava a sentire quelle labbra sul suo capezzolo, quelle mani che le tenevano i fianchi, lui dentro di lei.
Si sentiva lacerata.

''Aurora... Lui... Lui mi ha...'' Sussurrò.

Aurora le accerezzò più frettolosamente i capelli. ''Shhh. Tranquilla.'' Le sorrise poi sposto lo sguardo sulla parete. ''Non è la prima volta che il principe Styles lo fa...'' Sussurrò sperando di non farsi sentire.

Fortunatamente Allyson non la sentì. Non voleva sentire niente di lui. Lo voleva fuori dalla sua vita... Cosa impossibile ma lo avrebbe tenuto in tutti i modi lontano da lei.
Si impose di dimenticare, dimenticare tutto e andare avanti.

Si alzò tranquillamente nascondendo il suo disagio al basso ventre. Sorrise fintamente all'amica e disse. ''P-penso di stare meglio...'' Sussurrò asciugandosi una lacrima.

Aurora guardò meglio l'amica, capiva benissimo che non stava bene, ma sapeva anche che l'unico modo era aiutarla a dimenticare. Le sistemò la coperta sulle spalle e le sorrise. Il sorriso fu ricambiato da un incerto da parte della bionda.

Aurora si alzò e si avvicinò all'armadio della stanza. Ne prese dell'intimo pulito e un vestito che poi porse alla ragazza seduta sul letto.
Dopo che Allyson si vestì entrambe si sedettero al centro del letto.

''Vuoi andare a fare una passeggiata?'' Le chiese la mora, in tono materno.

Certo Aurora aveva solo quattro anni in più di Allyson ma quando le era vicina lei sentiva di doverla proteggere, come una mamma fà con la propria figlia.
Forse l'amore che provava per la piccola sorella, morta pochi anni prima, stava riemergendo in lei.

Allyson scosse la testa. Voleva rimanere lì e distrarsi in quella stanza. Non voleva incontrare la sorella o sarebbe scoppiata in un pianto isterico. Voleva stare lì, in quella stanza con la compagnia della sua amica.

''No. Aurora... Voglio stare qui.'' Sussurrò debolmente.

Aurora annuì e si distese al fianco della bionda. ''Cosa vuoi fare qui però?'' Chiese giocherellando con le punte boccolose dell'amica.

''Non lo so...'' Ridacchiò. ''Parlami un po' di te.''

''Fissare un muro per ore sarebbe più divertente!'' Urlò la mora spingendola leggermente e facendola stendere.

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