Capitolo 32

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G:-non è nel suo letto! Come cazzo è possibile dio cane! Nemmeno risponde porco dio! Che fine ha fatto mia sorella porca madonna!"- iniziò a bestemmiare Giulio.
La giornata non era iniziata bene, fede aveva fatto puff, io ero completamente addormentato e non capivo un cazzo di quello che succedeva.
S:-Jess sa dove sta ma non vuole dircelo, l'ha promesso a fede.- annunciò Valerio guardando il telefono.
Mi sedetti mi diedi qualche schiaffo per svegliarmi e scrollai la testa.
Io:-okay okay okay...dove si può trovare?- mi chiesi.

Non sapevo niente di lei a parte del padre, non potevo sapere dove si potesse trovare, non so cosa faceva al pomeriggio prima di conoscere noi o come si comportava, niente.
Ci riflettei su.

G:-dove cazzo vai ora?!- urlò il nano.

Stavo salendo le scale a due a due mentre mi sbraitava addosso.
Aprì l'armadio delle coperte, ne mancava una, quella rossa a scacchi bianchi.
Guardai nel suo armadio che vestiti mancavano.
Guardai pure nel mio.
Mancava la mia felpa.

Scesi urlando "ha dormito fuori! Intendo sotto le stelle".
S:-scusate dove può essere?- chiese sbraitando il moro.
Sbuffai.
G:-da Jess no...for...-
G&io:-so dove si trova- dicemmo all'unisono.
Io&G:-al cimitero!- dicemmo di nuovo insieme.
Io:-senti, sembriamo telepatici fa paura.- scherzai su.
Uscimmo di casa per poi salire in macchina e "volare" di fretta al cimitero.

[...]

Arrivammo al cimitero.
Il cancello era aperto, c'era già gente.
Entrammo camminando velocemente, tentando di non dare nell'occhio per com'eravamo vestiti (come ci vestiamo di solito, ma per andare in cimitero non è che sia proprio normale).
G:-per di qua- disse Giulio facendoci strada.
Camminammo poco per dirigersi verso la tomba di suo padre.
Appena arrivammo trovammo una Federica appollaiata per terra davanti alla lapide.
Mi feci un segno di croce per rispetto e mi accovacciai vicino a Federica.

Io:-piccola...amore...su, svegliati...- dissi mentre la scuotevo leggermente.
Mugugnò qualcosa di incomprensibile e si mise una mano davanti alla bocca.
Io:-ti prendo il kigrumi di stitch e di pikachu- dissi in un bisbiglio.
Piano piano aprì gli occhi

Sta stronza

F:-l'hai detto tu eh, li voglio sono troppo coccolosi- disse sorridendo.
Si tirò su stropicciandosi gli occhi e sbadigliando.
Le tesi la mano destra per aiutarla ad alzarsi.
Raccolsi la coperta, lo skate e il cellulare e la trascinai fuori dal cimitero.

Io:-non farlo più piccina ti prego- le dissi accarezzandole la guancia.
F:-mmm okay- e si appollaiò sul sedile stringendomi un braccio.

[...]

Arrivammo a casa e la portai in camera sua, mettendola sotto le coperte.

X:-perché la ami?-
Io:-perché è diversa. Perché è stata fatta per stare insieme a me.-

Federica'S Pov

Mi svegliai intontita dal sonno. Mi tirai su sbadigliando e sfregandomi gli occhi.
Mi guardai un po' introno
F:-camera dolce camera- dissi buttandomi all'indietro.

Iniziai a scalciare la coperta avendo un caldo bestiale, starnutì e mi si tappò il naso.
Misi la mano sulle guance per rinfrescarle, mi asciugai la fronte bagnata.

F:-porca madonna la febbre...- scesi dal letto e corsi giù dalle scale.

Ovviamente, con la mia fortuna iniettata nel sangue, scivolai sulle scale, battendo il culo sugli "ultimi" sei scalini.
Tutti si misero a ridere.
Io:-bastadi- dissi col naso chiuso.
Quando ero ammalata parlavo in modo strano; a volte la "r" non la pronunciavo o dicevo "l" e avevo tutte le vocali chiuse.
M:-ammalata la mia bimba? Dai vieni che ci proviamo la febbre- Mi porse la mano Giorgio per alzarmi...non l'avevo mai visto così premuroso.

M:-38.5 tesor- disse mostrandomi il termometro.
Presi il cellulare e avvisai Sandro, mi rispose che non c'era problema, che mi avrebbe sostituita Sophia, sua figlia.

V:-ti dispiace se gli altri escono e io rimango? Non ho voglia di andare al Night.- mi chiese Valerio.
Io:-N...NIGHT?!- sgranai gli occhi.
Giorgio sarebbe andato al Night!?
Non se ne parla.
V:-si dai! Il bar in centro! Che pensavi!- puntualizzò lui.
Mi tranquillizzai e mi misi sotto la coperta rossa con scritto "Coca-Cola" accendendo la TV.
Guardavo gli altri che si preparavano e Valerio che andava e veniva dalla cucina (si vede che stava preparando qualcosa che ci metteva un po' a cuocersi, boh).
Misi come film "Shadowhunters -Città di ossa-", semplicemente adoravo quel film, lo sapevo a memoria ormai.
Lo feci partire propio quando Valerio mi portò un piatto di brodo di dado e le stelline come pasta.
Noi mangiavamo e gli altri uscivano.
"Sisisisi ciao togliti da davanti la TV, ti amo anch'io ora esci" avevo liquidato così Giorgio. Avevo di meglio da fare.

Per il tuo amore ucciderò-Mostro-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora