Capitolo 47

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Era Giorgio.
Lo vidi che parlava con una persona, così mi avvicinai piano piano e, quando mi ritrovai dietro di lui, gli coprii gli occhi e provai a baciargli la coppa.
Sentii le sue grandi mani calde posarsi sulle mie e si zittì.
Mi tolse le mani dal suo viso e si girò lentamente sorridendo.
Mi baciò tenendomi per i fianchi.

M:-vieni, ho prenotato un tavolo solo per me e te- disse prendendomi per mano.
Seguii il mio ragazzo fino al nostro tavolo; si trovava all'aperto, in giardino sotto un portico. Per terra c'erano petali di rose azzurre e bianche, candele e luci gialle. Era tutto così romantico, forse fin troppo...Giorgio non era mai stato così tanto romantico con nessuno.

*dopo cena*
Dopo aver mangiato del buonissimo pesce scelto da Giorgio, andammo a fare un piccolo giretto per la piazza sotto mia richiesta.
M:-lo sai vero che la serata non è ancora finita? Vieni- mi sussurrò all'orecchio.
Mi portò in macchina e mi coccolò per tutto il tragitto.
Dopo una ventina di minuti ci fermammo difronte ad un palazzo alquanto alto, ci saranno stati sette piani.
Non capivo cosa volesse fare lì, c'era qualcuno che mi voleva presentare?
Mi girai per chiedergli con lo sguardo il significato di tutto ciò, ma lui rispose solamente "è una sorpresa".
Scesi dalla macchina entrammo dentro l'edificio e prendemmo l'ascensore.
Tra di noi si era creato un silenzio alquanto imbarazzante, così decisi di aprire bocca.
Io:- Quanto tempo ci hai messo per organizzare il tutto? E poi, con che voglia?- dissi un po' ridacchiando.
Guardai Giorgio negli occhi, lo vidi un po' teso e iniziai a preoccuparmi.
Io:- Ei, tutto bene?-
M:- Ho un po' paura...e se tutto ciò non ti piacesse?- mi chiese abbassando lo sguardo.
Io:- Giorgio, guardami. Fino ad adesso nessuno ha mai fatto una cosa simile per me e lo sai che mi rendi felice con poco. È stata una serata fantastica e non c'è nulla che possa rovinarla ok? Ora stai sereno che mi fai compassione con quel musetto.- lo confortai prendendogli il mento tra le dita della mano destra.
Finalmente le porte dell'ascensore si aprirono.
Di fronte a noi si presentava un corridoio lungo con tre porte a destra e due a sinistra.
Giorgio mi scortò fino all'ultima porta di destra e mi fece entrare.
Io:- Una sala di registrazione?- chiesi senza capire.
M:- È una sorpresa, vedrai.- disse inizialmente rivolgendosi a me - Dai Jose, attacca- disse rivolgendosi al ragazzo che era nella stanza con noi.
Mentre Giorgio si preparava per la mia sorpresa (a tal punto pensai ad una canzone, altrimenti non avrebbe avuto senso essere in una sala di registrazione) Jose mi passò delle cuffie.
Così Giorgio iniziò a cantare.
L'ottava meraviglia del mondo.
Durante tutta la canzone mi guardava, i miei occhi erano lucidi e sul mio viso vi era stampato un sorriso enorme.
Con quell'incisione mi ci fece un disco, sì, una sola canzone.

Quando tornammo in stanza d'albergo feci gli auguri di capodanno ai ragazzi in Italia e poi aggiornai Jess sulla serata.
Sentii le mani di Gio sui miei fianchi e le sue calde labbra appoggiarsi delicatamente sul mio collo.
Mi voltò per baciarmi dolcemente il naso e poi la bocca.
Io:- E tu avevi paura che non mi sarebbe piaciuto?- gli chiesi a bassa voce.
M:- Sshh- mi disse prima di baciarmi sul collo e farmi stendere sul letto.

Fuori la gente festeggiava il nuovo anno, noi invece eravamo dentro a fare l'amore con il rumore dei fuochi d'artificio come sottofondo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 07, 2019 ⏰

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