Capitolo 38

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Federica's Pov
Mi svegliai verso le dieci di mattina da un insolito calore al basso ventre.
Cominciai a girarmi e rigirarmi nelle coperte finché non mi trovai sopra un corpo bollente.

M:-cazzo amore o scendi o ti scopo anche stamattina eh...tanto non c'è nessuno- disse in un sussurro talmente sexy che avrei accettato la proposta volentieri.
Io:-è stato stupendo ieri- dissi accarezzandogli il petto.
Vidi che si mordeva ripetutamente il labbro, così scesi da lui e iniziai ad accarezzargli in modo sensuale il petto arrivando fino al bacino e tornando su.

M:-amore...- dissi con voce incrinata.
Così mi prese la mano, mi girò e si mise sopra di me e inizio a lasciarmi una lunga scia di baci.
Scalciò le coperte e il resto penso che lo immaginiate.

[...]

Non so bene che ore erano quando mi risvegliai. So solo che avevo un disperato bisogno del bagno.
Così, scesa dal letto, presi la mia vestaglia in pail rosa e andai in bagno di corsa.
Aprii l'acqua per farmi un bagno caldo e mi liberai la vescica.

Avevo dei dolori sempre più acuti che partivano da sotto l'ombelico e si propagavano fino alla gola, fino al vomito.

Misi una bathbomb nell'acqua e aspettai che facesse la schiuma per entrare.

Mi stavo rilassando quando sentii bussare.

Io:-avanti- dissi in un sussurro.
Entrò Giorgio tutto felice e contento fischiettando.
M:-amore perché un bagno? Okay ti ho fatto sudare ma una doccia andava comunque bene..- disse buttandola sul ridere.
Io:-mi fa male la pancia fino a vomitare- bisbigliai.
Non mi sentivo così male da tanto tempo.
Si inginocchiò di fianco la vasca e mi prese la mano sinistra che era fuori.
M:-allora, oggi stai in casa. Ora ti faccio un bel the caldo al limone.
Finita la doccia ti impigiami e ti distendi in divano e ti rilassi. So che fa male, ne sono consapevole piccola. Devi solo sopportare per un giorno e poi passa tutto te lo prometto.- mi disse molto dolcemente.

Adoravo quel lato di Giorgio, quello premuroso.
Feci cenno di sì con la testa e mi lasciò sola in bagno.
Il mio rilassante bagnetto durò mezz'ora (in verità decisi di uscire dall'acqua prima di diventare ruga e ossa).
Come mi consigliò Giorgio mi misi qualcosa di largo e comodo e caldo, poi scesi in salotto e mi buttai in divano senza far caso che c'erano i ragazzi davanti alla porta.

G:-la mia sorellina come sta?- mi chiese dolcemente.
Lo liquidai con un "non tanto bene lasciami in pace" e così accessi la tv.
Quel pomeriggio non feci niente e non mangiai nemmeno o rischiavo di vomitare tutto.

Il giorno seguente
La giornata si aprì bene, non stavo più male è avevo dormito tutta la notte con Giorgio...ormai era di abitudine.
Mancavano due giorni al trasferimento di Valerio, così ce la siamo presi con comoda per trasferire Giorgio in camera mia e lasciare a Valerio l'ex stanza di Giorgio.
Questa mattina infatti i ragazzi sarebbero andati a comprare un letto matrimoniale sotto richiesta di Giorgio, accusandomi che di notte tiro calci e che ci ha quasi rimesso i gioielli di famiglia.

V:-Federica, c'è posta per te- mi sussurrò consegnandomi una lettera.
Lessi l'indirizzo: era il carcere.
Andai in camera mia di corsa giustificando che dovevo fare una chiamata importante e avevo bisogno della più totale calma.

"Cara Federica,
È un piacere 'conoscerti' anche se solo tramite lettera per il momento.
Accetto il tuo invito per incontrarci, il sabato è il giorno in cui c'è poca gente, quindi avevo pensato per sabato 19 se per te va bene verso le 17.30 (l'orario di visita è dalle 16.30 alle 18.30).
Se non vorrai venire non c'è problema, non avvisarmi nemmeno lo imparerò alle 17.35 di sabato.
Mi piace l'idea che tu voglia conoscere al meglio mio figlio.
Ti aspetto.
                                              Baci
                                    Antonio Ferrario"

Ecco cosa diceva la lettera...e indovinate un po'! Oggi è sabato diciannove giorno in cui parte Luca saccone. Ovviamente l'avremmo salutato prima che partisse, cioè tra tre ore esatte.
Iniziai a prepararmi: mi misi dei leggins neri, una maglia bianca e una felpa extra large nera con un teschio in velluto.
Andai in bagno e iniziai a spazzolarmi i capelli che stranamente stavano bene.
Scesi le scale e attirai l'attenzione di Valerio.

Io:-vale, alle 17.30 mi devi portare al carcere...so che è l'una...e che sac parte alle quattro ma il carcere dista un po' quindi vorrei partire prima. Mi accompagni?- lo supplicai.
Lui sapeva quanto tenevo a questa cosa, così senza nemmeno pensarci mi rispose di sì.

Fatte le tre e mezza andammo a prendere sac e lo portammo alla stazione, dove, tragicamente, lo salutai. Mi promise che ci saremo sentiti ogni giorno per messaggio o video chiamata...gli feci fare 'mignolino mignolino' dopodiché, prese il treno all'ultimo e ci salutammo definitivamente.

Io:-io e Valerio dobbiamo fare una cosa...niente di preoccupante eh amore...tranquillo,noi andiamo torniamo per le sei e mezza.- detto questo io e Valerio iniziammo a correre verso la sua macchina per poi andare all'"appuntamento" con il padre di Giorgio.
Ero euforica e incerta allo stesso tempo.
Che cosa mi potevo aspettare da un'uomo che aveva ammazzato la figlia in preda alla follia?
L'avrei scoperto fra quarantacinque minuti esatti, primi di essi sarei rimasta all'oscuro di tutto.

*angolo autrice*
Mi scuso davvero tanto per essere stata assente così allungo
Proverò a postare più frequentemente mi dispiace tanto😅

Per il tuo amore ucciderò-Mostro-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora