50. I Love You, To The Moon And Back.

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Mercy di Shawn Mendes parte dal mio cellulare, a volume non troppo alto, svegliandomi dolcemente.

Lascio che termini da sola e sospiro stiracchiandomi sul letto.

Oggi dovrò partire.

Mi siedo a gambe incrociate appena la canzone finisce. Mi slego i capelli, arruffati, e poi, li rilego in una coda alta.

Mi alzo e mi fermo davanti alle mie valigie già fatte.

Partiremo verso le due del pomeriggio, per essere all'aeroporto alle tre circa. L'aereo parte alle quattro ma non si sa mai.

Mio papà farà il tragitto in macchina, partirà dopo aver lasciato noi all'aeroporto.

E spero vivamente che ci siano tutti.

Esco dalla mia stanza e vado in bagno, per lavarmi il viso.

L'acqua gelida mi sveglia del tutto.

Vado in cucina dove trovo la nonna che cucina.

«Buongiorno» dico.

Si volta e mi sorride.

«Cosa cucini di buono?» chiedo avvicinandomi ai fornelli e guardando le uova che sta sbattendo.

«Colazione all'americana, Eden.» ridacchia, «Il nonno si è abituato ormai e gli ha sempre fatto strano veder mangiare voi il dolce»

«In realtà credo che voi americani non siate normali. Insomma, chi mangia uova e salsiccia la mattina?» rido, consapevole che in fondo anche io sono americana. Solo che la mamma ci ha abituati fin da piccoli a mangiare come in Italia.

«Puoi chiamare gli altri, per favore?» chiede.

«Certo» l'abbraccio.

Quando arrivano in cucina, ci sediamo tutti, come fossimo una grande famiglia. Perché alla fine lo siamo, anche se mancano altri tre fratelli. Non oso immaginare a come saremmo se ci fossimo tutti, dalla mia di famiglia, a quella di Camila e Ciara, a quella degli altri mille cugini che ho(di primo grado) e ad altri che non conosce nemmeno mia madre.

Ridacchio all'idea di una tavola lunga dieci chilometri e al fatto che il dilemma mio e delle mie cugine più strette e vicine(Camila e Ciara) sia quello del: chi inviteremo al nostro matrimonio? Abbiao troppi cugini, ma se non ne invitiamo alcuni ci restano male.
Alla fine saremo seicento persone.
Come al matrimonio di mio zio, fratello di mamma, che eravamo in quattrocentottanta. Mamma mia!

«Perché non restate un altro po'?» chiede il nonno.

Sorrido. Non sa quanto mi piacerebbe. «Dobbiamo andare a scuola», dico.

«E finire i compiti» sottolinea mia madre, guardando Jeremy.

«Perché è già Settembre» fa mio padre.

«Oh no, non ricordarmelo.» dico portandomi le mani al viso, scatenando una grande risata da parte di tutti.

La nonna porta in tavola i piatti e si siede dopo aver dato un bacio sulla testa a me a e Jeremy.

Comincio a mangiare e bevo un sorso del mio succo. Davvero non riesco a capire come si faccia a mangiare queste cose.

Sorrido alla nonna, quando il nonno dice: «Buonissimo»

«Già» fa Jeremy.

Mi lancia un'occhiata e mi sorride.

Mi ha detto che lui e Veronica staranno inisieme, o ci proveranno. E sono felice per lui, spero che questa sia una relazione seria. Altro che Louise...

You're All I Need (#Wattys2016){Revisone}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora